Adesso Delanna vide i tentacoli di lava che provenivano da est rispetto alle nuvole temporalesche e lambivano la confluenza dei vari ruscelli, prima che svanissero nel sottosuolo. Non riuscì a capire come questo potesse influenzare il corso di un fiume fino a quando non si rese conto che il flusso d’acqua era stato deviato verso una regione costituita, secondo l’analisi del computer, principalmente di gesso e sale, entrambi solubili in acqua.
«Di solito noi ci teniamo a sud della pianura di sale,» spiegò Cadiz, «ma gli incendi a sud-est sono tanto grandi che o attraversiamo la pianura di sale, o facciamo tutta la strada fino al ponte.»
«È impossibile stabilire fino a che profondità il fiume abbia eroso il gesso e il sale,» affermò Jay. «Almeno basandosi su queste immagini. Pensavo che questo programma fosse uno strumento di analisi fantastico, ma questi dati sono già vecchi di due settimane.»
«Davvero?» chiese Delanna; a lei sembrava un trasmissione in tempo reale, visto che mutava costantemente.
Annuendo, Jay allungò una mano oltre Delanna e toccò l’icona della fonte dati. Delanna vide che due settimane prima aveva pagato per ricevere dal satellite un aggiornamento completo delle banche dati. Solo le immagini del raggio di ritorno erano in tempo reale, e gratis; Delanna notò che provenivano dal canale di trasmissione pubblico. Aveva utilizzato il programma di analisi nel modo in cui lo aveva sempre fatto a scuola, dove aveva conosciuto meglio il contenuto delle banche dati e le fonti a cui attingevano. Allora attivò alcuni indicatori di funzionamento standard, in modo da non essere più colta di sorpresa, memorizzò i dati vecchi di due settimane sotto l’immagine tremolante del raggio di ritorno e si accigliò.
«Se avessi a disposizione un buon albero di probabilità, probabilmente questo programma sarebbe in grado di mostrarci la situazione attuale,» rifletté.
«Nel mio database ce n’è uno davvero ottimo,» rivelò Jay. «Se puoi migliorare quell’immagine, vale la pena di dargli un’occhiata.»
Era un albero di probabilità semplice ma molto buono. Delanna riuscì a focalizzarlo sul centro della pianura di sale. Ingrandì sulla pianura, selezionò il fiume sotterraneo che seguiva il suo probabile corso di due settimane prima, poi aggiunse le nuvole temporalesche.
«Dacci un ingrandimento di Spencer’s Wagon,» le chiese Sonny, indicando una macchia azzurra in un’area sullo schermo colorata di un rosso intenso.
La fecero lavorare per più di mezz’ora. Ma dopo pochi minuti, Cadiz sbadigliò, si alzò dal letto e annunciò, «Questa è stata una serata davvero romantica, Jay, ma ora devo proprio andare.» Prese la pentola e uscì. I due uomini non sembrarono neppure accorgersene.
«Se il temporale non devia verso nord stanotte, penso che riusciremo ad arrivare a Spencer’s Wagon,» annunciò finalmente Jay. «Delanna, puoi inserire i dati dei sondaggi?»
Lei consultò di nuovo il menu e chiese le istruzioni. «Sì.»
«Bene. Stasera manderò Nagle e Pierce a compiere i sondaggi preliminari e domani mattina ci dirigeremo verso Spencer’s Wagon. Grazie, Delanna.»
Lei lo guardò. «Abbiamo finito?»
«Per questa sera, sì,» rispose Jay. «Domani avrò ancora bisogno di te per inserire i dati preliminari. Ora devo andare a parlare con Nagle e Pierce.»
Andò via. Delanna spense il terminale e rimase seduta fissando lo schermo vuoto. Tanti saluti alle rose, ai tramonti e alle cenette romantiche, pensò. E a quello che viene dopo.
«Allora, possiamo andare?» le chiese Sonny. «Adesso i tuoi vestiti dovrebbero essere pronti.» Si avvicinò all’unità di lavaggio e iniziò a tirarli fuori.
Delanna tentò di pensare a qualche risposta devastante, non ci riuscì e allora uscì dal solaris di Jay. All’esterno era buio, erano comparse le prime stelle e le lune di Keramos erano a un terzo del loro cammino nel cielo. Il temporale si stagliava come una muraglia nera contro l’orizzonte. Sembrava più vicino di prima e, mentre Delanna lo osservava, un lampo illuminò la porzione centrale di nuvole. Delanna iniziò a scendere lungo le cenge rocciose, desiderando di avere portato una torcia, e quasi cadde.
«Sta’ attenta,» la avvertì Sonny, afferrandola per il braccio.
Delanna scostò rabbiosamente il suo braccio. «Non ho bisogno del tuo aiuto!» replicò in tono tagliente. «So prendermi cura di me stessa.»
«Molto bene,» rispose Sonny. Lasciò cadere il mucchio di vestiti tra le braccia di Delanna, saltò rapidamente da una cengia all’altra e scomparve nell’oscurità.
«E non sono tua moglie!» gli gridò dietro Delanna.
CAPITOLO OTTAVO
Partirono per Spencer’s Wagon non appena il sole fu abbastanza alto da caricare lentamente le batterie solari. Faceva già caldo, l’aria era diventata oppressiva e appiccicosa. Cadiz accese il condizionatore, ma Sonny le ordinò di spegnerlo.
«Il motore non è stato ancora aggiustato,» le spiegò. «Non voglio sottoporlo a nessuno sforzo inutile.»
Aveva lavorato sul motore per tutta la notte. Quando Delanna era tornata al loro accampamento, Sonny era già sotto il solaris, mentre Cadiz reggeva una lanterna per fargli luce. «Cavolo, che serata romantica!» aveva esclamato Cadiz quando Delanna si era avvicinata. «Tutta a base di sondaggi e griglie e sottosuoli!» Aveva battuto le mani con aria drammatica.
«Tieni ferma la lanterna, Cadiz,» le aveva ordinato Sonny da sotto il solaris.
«Vorrei che Madog chiedesse a me di fare funzionare un programma per il calcolo delle probabilità,» aveva commentato Cadiz.
Delanna l’aveva ignorata, era entrata nel solaris e si era addormentata accanto a Cleo. Quando Cadiz l’aveva svegliata, commentando in tono allegro, «Pensavo che ti sarebbe piaciuto fare un altro tuffo nel ruscello prima di partire,» Sonny stava ancora lavorando al motore.
Ovviamente era riuscito a ripararlo alla meno peggio, in modo che il solaris fosse in grado di mantenere la velocità con cui avanzava la carovana, ma Delanna sentiva la trasmissione gemere ogni volta che risalivano un pendio e Sonny si piegava con aria tesa sui quadranti, controllando continuamente il livello dell’energia solare, quello dell’energia del motore e la velocità, senza rispondere alla domande di Cadiz.
Cadiz accese la radio, cosa che evidentemente non rischiava di guastare il motore, visto che Sonny non le intimò di spegnerla, poi iniziò a ruotare la manopola, tentando di trovare un segnale abbastanza forte.
«…e così Sonny va a tirarla fuori e lei sgocciola acqua salata e sputacchia come una gallina in un temporale e lui le dice, ‘Cosa diavolo stavi facendo?’ e lei risponde, ‘Volevo fare un bagno!’ Ma ci credete? ‘Volevo fare un bagno!’»
«Spegni la radio, Cadiz,» ordinò Sonny.
«Sto tentando di captare qualche collegamento via satellite per vedere cosa dicono sul temporale,» rispose Cadiz, continuando a ruotare la manopola.
«…preparando la cena e poi, improvvisamente, ci finisce dentro fino alle orecchie. La madre ha speso tutti quei soldi per mandarla in qualche scuola esclusiva e non sa neppure stare alla larga da un ruscello di sale. È così che ha detto Tom…»
«È Far Reach,» commentò Sonny.
«Lo so.» Cadiz stava sogghignando. «Le notizie viaggiano in fretta, vero?» Ruotò la manopola di un’altra frazione verso destra.
«…quasi annegata…»
«…detto a Edgar: Sonny Tanner non avrebbe dovuto sposare una Straniera. Non hanno più buonsenso di…»
«…ha inghiottito tanto sale da poterci conservare un…»