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«I coloni possono essere molto duri, specialmente nei confronti degli Stranieri,» spiegò lui. «Una volta, durante il raccolto, mi si è aperta la cucitura dei pantaloni mentre pigiavo le palle di cannone e ne parlano ancora.» Le rivolse un sorriso. «Vieni.»

Si avviò con passo deciso verso la macchia, portando Cleo su un braccio come un bambino. Delanna iniziò a seguirlo, poi si fermò.

«Come hai fatto ad arrivare qui?» gli chiese, guardando il cerchio intatto di cespugli.

«Cosa vuoi dire?» le chiese Sonny, tendendo la mano. «Ho camminato, ovviamente.» I rami si aprirono davanti a lui. «Questi sono arbusti reddsie.» Arbusti Mar Rosso, pensò Delanna.

Poi si affrettò a seguirlo, toccando i rami sottili con la stessa cautela con cui la scimmia incendiaria le aveva toccato i capelli. I rami si ritrassero, come le zampe di Cleo, nei rami più grandi e questi ultimi a loro volta rientrarono nei rami principali, lasciandole un sentiero libero. Delanna rimase a fissarli, affascinata.

«Ah, eccovi qui!» sentì dire Cadiz. «Vi abbiamo cercato dappertutto. Pierce è tornato.»

Delanna sollevò lo sguardo. Sonny era già uscito dalla macchia di arbusti, tendendo il braccio per continuare a lasciare aperto un sentiero per Delanna e Cadiz era accanto a lui con le mani sui fianchi. «Sono qui, Jay!» gridò Cadiz, agitando le braccia. «Stanno bene.»

Delanna si affrettò a uscire dalla macchia, guardandosi ansiosamente alle spalle per assicurarsi che le scimmie incendiarie non fossero visibili da nessuna parte, ma non aveva bisogno di preoccuparsi: i rami si erano già allungati di nuovo. Ormai non era rimasto alcun segno che qualcuno vi fosse passato attraverso.

«Ma cosa stavate facendo dentro voi due?» chiese Cadiz, tentando di scrutare attraverso la macchia di arbusti. «Jay vi sta cercando. Ha avuto i nuovi dati.»

«La scarabeo di Delanna si era allontanato,» affermò Sonny.

«Mmm,» bofonchiò Cadiz in tono scettico. «Questo spiega cosa ci faceva lei lì, ma non tu. Cosa sta davvero succedendo?»

«Mi era persa nei cespugli,» spiegò Delanna, guardando in faccia Cadiz. «Non sapevo che si aprivano e così sono strisciata sotto di essi. Sono rimasta bloccata, ho chiamato Sonny e lui è venuto a salvarmi.»

«Vuoi scherzare,» replicò Cadiz con una risata. «Sei strisciata sotto gli arbusti reddsie! Oh, ma questa è perfino migliore del tuo tuffo nel ruscello di sale! Riesco quasi a vederti mentre strisci quando tutto quello che dovevi fare era… Aspetta che lo racconti a Jay! Questa sì che è una storia fantastica!»

Si allontanò verso la carovana, presumibilmente per andare a cercare Jay.

«Non c’era bisogno che glielo dicessi,» commentò Sonny. «Questa storia finirà in onda prima del tramonto.»

«Dovevo pur dirle qualcosa. Immagino che sia meglio che vada a cercare Jay e a inserire i nuovi dati,» replicò Delanna. «E a lasciare Cleo nel solaris, così non si allontanerà un’altra volta, mettendomi di nuovo nei guai.» Allungò la mano per prendere Cleo da Sonny.

«Sì,» commentò Sonny, ma non lasciò andare lo scarabeo. «E sarà meglio che io vada a vedere se il solaris ha deciso di partire.» Le passò Cleo. «I tuoi capelli sembrano davvero in fiamme, sai. Non mi meraviglio che le scimmie incendiarie siano pazze di te.»

Jay arrivò di corsa. «State bene tutti e due?» chiese, osservando prima Delanna e poi Sonny. «Ero preoccupato da morire quando non sono riusciti a trovarvi.»

«Sto bene,» rispose Delanna. «Sonny era con me.»

CAPITOLO NONO

Quando Delanna ebbe terminato di inserire nel programma i nuovi dati forniti da Nagle e Pierce, Jay emise un urlo di gioia mentre strappava dal terminale vega la pellicola con la nuova mappa.

«Guardate qui!» esclamò con un sorriso largo come una casa. «Un percorso che ci permetterà di procedere quasi in linea retta da Spencer’s Wagon alla fine delle pianure.»

A Delanna la linea retta sulla mappa sembrava più la zampa posteriore di un cane, ma gli spazi vuoti dei sondaggi di densità del satellite adesso erano stati colmati e il fiume sotterraneo non incrociava da nessuna parte la zampa del cane.

Jay si affrettò a fare uscire Sonny e Delanna dal solaris, alzò una bandiera gialla sull’albero e si portò fino all’inizio della colonna per guidare la carovana lungo il percorso elaborato dal computer. Cadiz accese il solaris di Sonny, che ululò come un uccello banshee e spaventò le oche, facendole precipitare in un mutismo assoluto.

«Questo affare ce la farà ad arrivare dall’altra parte delle pianure?» chiese Cadiz quando sollevò il tettuccio per farli entrare.

«Non so neppure se arriverà fino a Spencer’s Wagon,» borbottò Sonny. «Devo chiamare B.T.: lui conosce questi affari meglio di me. Forse saprà dirmi cosa c’è che non va.»

Mentre Sonny invitava con un gesto Delanna ad accomodarsi sul sedile posteriore, Cadiz si impadronì del microfono e lo attivò. «Ho bisogno di chiamare Milleflores,» annunciò in tono allegro al microfono. «Potete liberarmi la nove sei?»

Sonny piegò le lunghe gambe sul sedile anteriore, abbassò il tettuccio e con un gesto invitò Cadiz ad avviare il solaris, che emise un acuto gemito di protesta, ma iniziò a muoversi.

«Sei tu, Cadiz?» chiese una voce di donna. «Sei ancora in carovana oppure adesso sei a casa? Perché se sei a casa, dovrai aspettare per fare la tua chiamata fino a quando Kaylee non avrà finito di cambiare i pannolini del bambino. Le sto insegnando a preparare il ragù di radice selvatica e voglio che mi dica a che punto sono le carote azzurre prima di permetterle di aggiungere lo zafferano.»

«Sì, sono io, Mrs. Siddons, e sono ancora in carovana.»

«Allora perché stai chiamando Milleflores invece di casa tua?» le chiese in tono severo Mrs. Siddons. «Di’ la verità: vuoi solo parlare con uno di quei ragazzi Tanner e hai usato una priorità di carovana per togliermi da questo canale? Se Kaylee aggiunge lo zafferano troppo presto, il ragù non sarà…»

Cadiz aveva rapidamente fatto scattare l’interruttore, avvicinando il microfono alla bocca, ma Sonny glielo strappò di mano prima che potesse dire una sola parola. «Mrs. Siddons, qui parla Sonny. Per favore, sarebbe così gentile da liberare la frequenza novantasei in modo che possa effettuare una chiamata con priorità di carovana a Milleflores?»

Cadiz seguì il polverone sollevato dalla carovana oltre la macchia di cespugli reddsie finché in breve iniziarono a procedere, formando una fila sinuosa come un serpente, oltre una serie di doline. Le doline non sembravano così profonde come Cadiz aveva indotto a credere Delanna; erano circolari e avevano una profondità di pochi centimetri e un diametro di qualche metro: nulla che gli ampi pneumatici dei veicoli non potessero affrontare. «Non ho mai capito perché quando stanno cucinando sono sempre pronte a pensare tutto il peggio possibile di chiunque,» borbottò Cadiz, superando l’orlo di una delle doline. Il solaris rimbalzò bruscamente.

«Sonny, sei davvero tu?» chiese Mrs. Siddons in tono improvvisamente zuccheroso.

«Sì, signora, sono io.»

«Se Cadiz ti ha lì in carne e ossa, non capisco perché voglia parlare anche con B.T.,» commentò Mrs. Siddons.

Cadiz fece di nuovo per afferrare il microfono, ma Sonny riuscì a evitare che se ne impadronisse. «Sono io che voglio parlare con B.T., non Cadiz. Lei stava soltanto facendo la chiamata al posto mio.»

«Be’, per te sono lieta di lasciare libero il canale, ma non penso che a Milleflores risponderà nessuno. O’Hara a Winterset ha chiamato Markie Woodward per controllare se ci fossero problemi dopo la pioggia e ha detto che Harry e Wilkes stavano andando a pescare.»