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Delanna avrebbe voluto andare al solaris di Jay prima che Cadiz commettesse sul serio qualche stupidaggine, ma aveva paura che questo sarebbe servito soltanto a peggiorare la situazione. Si ricordò di quanto fosse stata furiosa quando Sonny era venuto a salvarla da Jay.

E non era neppure ansiosa di sentire cosa avesse da dirle Jay. I suoi modi erano cambiati da quando Delanna era riuscita a configurargli il programma: aveva smesso di tentare di sedurla ricorrendo a quel comportamento da dongiovanni da strapazzo e lei era stata compiaciuta che avesse iniziato a considerarla una vera persona, invece di un’altra conquista di cui fregiarsi. Sperava che adesso che avevano attraversato le Pianure non avesse intenzione di tentare di sedurla di nuovo.

E poi non osava lasciare da sola Cleo. Si girò e guardò lo scarabeo. Aveva poggiato le zampe anteriori contro il finestrino laterale e sbirciava fuori come se fosse un bambino con la faccia premuta contro il vetro di una finestra. Delanna sperò che Jay avesse ragione e che i Toricelli non avessero visto Cleo. Ma B.T. l’aveva detto: ci sarebbero state delle urla, se non di peggio, qualcuno sarebbe venuto a riferire a Jay che un enorme scarafaggio si aggirava tra i veicoli della carovana. Ma non si udiva alcun rumore oltre quelli soliti delle persone che si preparavano ad accamparsi per la notte. Il sole era quasi del tutto tramontato, il cielo e il lago avevano assunto una tenue sfumatura giallo-verde.

Delanna rivolse un’ultima occhiata a Cleo, poi si sedette contro la fiancata del solaris e pensò a quello che le aveva detto Sonny. Aveva avuto ragione su Cadiz e sul suo vizio di fare giochetti, ma ovviamente non si era reso conto di quanto fosse stata ferita Cadiz quando B.T. l’aveva ignorata.

O forse se ne era reso conto. Un ragazzo deve avere qualche indizio che la ragazza non gli riderà in faccia prima di dichiararle quello che prova, aveva detto, e Delanna si chiese se avesse davvero voluto riferirsi a Cadiz. O se, in realtà, si fosse riferito a lei, che non gli aveva riso in faccia quando Maggie l’aveva informata che erano sposati, però aveva commentato: E così, grazie alle vostre stupide leggi, sono sposata con un Neanderthal. E che a Last Chance lo aveva buttato fuori dalla loro camera di fronte a tutti. E che aveva fatto una doccia sonica nel solaris di Jay. E che, appena pochi istanti prima, gli aveva ripetuto che non erano sposati sul serio. E Sonny le aveva detto che non c’era da meravigliarsi se le scimmie incendiarie fossero pazze di lei. E poi aveva salvato sia Cleo che lei dalle scimmie incendiarie e dal veterinario.

Il crepuscolo scese gradualmente e nell’aria si diffuse l’odore dei pasti che venivano messi a cuocere, ma Sonny e B.T. non tornarono; non tornò neppure Cadiz. Delanna riuscì ad accendere una specie di fuoco, riscaldò quello che era rimasto dello stufato di Cadiz, si sedette e ricominciò ad aspettare.

Cadiz tornò poco dopo il calare dell’oscurità: aveva un’aria decisamente pulita e profondamente abbattuta. «Dov’è B.T.?» chiese in tono triste.

«Non lo so,» rispose Delanna. «Penso che sia con Sonny alla pozza.»

«Oh,» mormorò Cadiz e si sedette accanto al fuoco. Si era tolta il cappello e Delanna notò che i suoi capelli biondi erano lavati e ben spazzolati.

Cadiz raccolse un ramo di arbusto reddsie e, per un po’, lo usò per giocherellare con il fuoco.

«Vuoi qualcosa da mangiare?» le chiese Delanna.

«No,» rispose Cadiz, tenendo il ramo nel fuoco e osservando i rametti più piccoli cercare di allontanarsi dalle fiamme. «Ho cenato con gli Hansen.»

«Gli Hansen?»

«Ho deciso che, dopo tutto, non avevo voglia di usare la doccia sonica di Jay,» rivelò Cadiz. Il ramo prese fuoco e iniziò a bruciare, contorcendosi come un essere vivente. Guardarlo era uno spettacolo doloroso. «E così sono andata dagli Hansen e ho chiesto loro in prestito un po’ d’acqua, in modo da potermi dare una ripulita.» Rivolse a Delanna un’occhiata di sfida. «Sono solo a mezza giornata da casa, hanno acqua a volontà.» Gettò nel fuoco il ramo, che si contorceva ancora. «Oh, Delanna, lui non mi ha detto neppure ciao!»

Delanna tentò di pensare a qualche modo per dirle, Ma tu non sei stata molto carina con lui, però, considerando lo stato d’animo di Cadiz, sarebbe stato come prendere a calci un cane bastonato. Invece replicò, «Ha fatto tutta questa strada.»

«Sì,» ammise Cadiz. «Per aggiustare il solaris. Mi piace da quando ero piccola,» sbottò. «Ho sempre fatto tutto quello cui riuscivo a pensare affinché mi notasse!»

E continui a farlo, pensò Delanna, ma non disse neppure questo. «Forse dovresti dirgli ciò che provi,» suggerì.

«Certo! Per vederlo guardarmi come se non fossi neppure lì e rispondermi che ama Mary Brigbotham.» Cadiz si alzò. «Me ne vado a letto. Posso dormire sul sedile posteriore?»

«Certo, se riesci a sopportare Cleo. Ho paura che se dorme qui fuori, andrà di nuovo da quelle galline non appena mi sarò addormentata.»

«Posso sopportarla,» replicò Cadiz in tono cupo. «Almeno a lei piaccio.»

Piaci anche a B.T., pensò Delanna e desiderò che il fratello di Sonny potesse vedere Cadiz, il suo bel volto che aveva lavato apposta per lui, la sua espressione disperata. Se avesse visto Cadiz in quel momento, di sicuro avrebbe dato sfogo al sentimento che Delanna era sicura provasse per Cadiz. Così tolse lentamente il sacco a pelo dal retro del solaris, nella speranza che lui e Sonny tornassero.

In effetti tornarono, ma quando ormai le due ragazze dormivano profondamente, perché la cosa seguente che Delanna seppe era che Sonny era piegato su di lei, scuotendola e dicendo, «Andiamo. È ora di partire.»

Era ancora buio pesto. Delanna si limitò a fissarlo con aria sonnolenta. «Cosa c’è? Qual è il problema?»

«Non c’è nessun problema. Partiamo presto, ecco tutto. La carovana vuole arrivare dai Flaherty per mezzogiorno.»

Delanna si mise a sedere, ancora non del tutto sveglia. B.T. era in piedi e beveva una tazza di cava accanto al solaris che si era fatto prestare e che doveva aver portato lì durante la notte, Cadiz stava riponendo il suo sacco a pelo nel bagagliaio del solaris di Sonny. «Non capisco,» affermò Delanna. «Come fanno i solaris a funzionare al buio?»

«Useremo le batterie fino a quando non spunterà il sole,» le spiegò Sonny, poi si raddrizzò. «Andiamo. Faremo colazione per strada.»

Delanna si alzò goffamente in piedi, arrotolò il suo sacco a pelo e lo portò a Cadiz. «Dov’è Cleo?» le chiese.

«Dorme sul sedile posteriore,» rispose in tono brusco Cadiz. «Ed era ora: ha passato metà della notte a zampettare contro il finestrino, tentando di allontanarsi da me.» Strappò di mano a Delanna il sacco a pelo e lo mise a posto nel bagagliaio. «È ovvio che anche lei avrebbe preferito dormire con Mary Bigbottom.»

Quella mattina in Cadiz non c’era un briciolo di tristezza. E non era visibile neppure un ricciolo dei suoi capelli: Cadiz si era calcata sulla testa il cappello floscio a tal punto che Delanna non riusciva a vedere neppure un capello. Quando B.T. si avvicinò con il suo sacco a pelo, Cadiz commentò, «Poi, quando Cleo si è finalmente arresa ed è andata a dormire, qualche imbecille ha portato il suo solaris fin qui, svegliandomi di nuovo.» Strappò il sacco a pelo dalle mani di B.T. con una violenza tale che Delanna fu contenta che non fosse un’arma.

«Okay, andiamo,» commentò Sonny, dando a Delanna una tazza di cava e una spessa fetta di pane. «Come viaggiamo?»

Vi fu un altro di quei silenzi mortali. Delanna guardò speranzosa B.T., ma lui stava studiando la sua tazza di cava. Delanna non poté biasimarlo: Cadiz lo stava fulminando con lo sguardo. Anche se fosse riuscito a trovare il coraggio di chiederle di viaggiare con lui, Cadiz non era dell’umore per accettare e, se Sonny si fosse intromesso e le avesse detto di farlo, era probabile che lei e B.T. si uccidessero a vicenda prima che Little Dip fosse scomparsa alla vista, dunque era estremamente improbabile che sarebbero riusciti ad arrivare dai Flaherty!