Come chi? si chiese Delanna. Non come Cadiz, che poteva anche lamentarsi un po’, ma che certamente non poteva essere accusata di starsene seduta e di non dare una mano. Forse B.T. voleva riferirsi alla ormai leggendaria Mary Brigbotham? Ma non si aspettava certo che Delanna fosse come lei, vero?
La radio non trasmetteva nulla se non statica. «Deve essere colpa delle macchie solari oppure dei temporali,» commentò B.T., poi la sua voce sembrò assumere un tono sulla difensiva. «Sonny può non essere andato in una scuola esclusiva, ma lavora come un mulo per mandare avanti Milleflores.» Armeggiò di nuovo con l’apparecchio ricevente, che emise un lungo stridio che torturò le orecchie di Delanna.
«Lascia che ci pensi io,» si offrì Delanna, sentendosi più confusa che mai. Lei non aveva mai detto che Sonny non lavorasse duro, ma B.T. le era sembrato molto arrabbiato. Nei confronti di chi? Forse Sonny gli aveva davvero raccontato del loro matrimonio pro forma ed era arrabbiato proprio con lei, ma non credeva che le cose stessero così.
Armeggiò ancora un po’ con la manopola della sintonia e la voce di un uomo rimbombò nell’abitacolo, «…per dopodomani.»
«Scusa,» disse Delanna abbassando il volume, anche se pensava che fosse stato B.T. ad alzarlo quando aveva pasticciato con le manopole.
«Com’è il tempo lì?» proseguì l’uomo a un volume meno assordante.
«Nuvoloso, e il barometro sta scendendo,» rispose una voce di donna. «Sarà meglio che controlli di avere un po’ di energia nelle batterie di riserva prima di partire.»
L’uomo interruppe la comunicazione e un altro uomo intervenne prima che Delanna potesse chiedere com’era il tempo.
«Qui è Tom Toricelli che chiama il Valley View. Siamo quasi arrivati alla Strada Meridionale. Sarò a casa per cena, Sugarbabe.»
La voce di Sugarbabe rispose, «Devi aver fatto un bel viaggio.»
«Puoi starne certa,» le assicurò Toricelli. «Quando ho visto quel temporale, ho pensato che ci avremmo messo tre mesi per attraversare le Pianure, ma questo viaggio è stato come bere un bicchiere di ambrosia: Jay ha qualche nuovo programma che…»
«Betty vuole salutarti,» lo interruppe la moglie e una voce di bambina chiese, «Mi hai portato qualcosa, papà?»
«Ma certo,» rispose Toricelli. «Ho delle belle galline con cui potrai giocare e ti racconterò tutto sul viaggio quando arriverò lì.»
«Per caso hai visto qualche scimmia incendiaria?» gli chiese Betty. Delanna si protese in avanti e alzò il volume.
«Neppure una,» rispose Toricelli. «Però a Little Dip ho visto un animale stranissimo. Stava salendo di nascosto sul mio rimorchio. Somigliava a uno scarafaggio, ma…»
«Oh, no!» esclamò Delanna, portandosi la mano alla bocca. «Ma sta parlando di Cleo!»
«…era più grande di qualsiasi altro scarafaggio abbia mai visto,» proseguì Tom Toricelli.
«Scusatemi,» intervenne la voce di Sonny. «Vi chiedo scusa. Devo fare una chiamata con priorità di carovana. Ho bisogno di mettermi in contatto con Jay Madog.»
«Va bene, Sonny,» rispose Tom. «Betty, papà deve andare. Ci vediamo a cena.»
Sonny iniziò il solito controllo con Jay, ma Delanna era sicura che lo aveva fatto apposta.
«Almeno Sonny lo ha fermato prima che dicesse di più,» notò B.T.
«Lo so,» rispose Delanna in tono sollevato. «Jay ha detto che non l’aveva vista nessuno. Non pensi che Doc Lyle fosse in ascolto, vero?»
«Per sorbirsi una serie di saluti e di ‘Sarò a casa per cena?’ No, non preoccuparti. Sonny parlerà a Tom prima che parli di nuovo via radio e si assicurerà che non dica più nulla.»
Delanna annuì, ma ascoltò con ansia il resto delle trasmissioni del mattino e, non appena si furono fermati per il pranzo, saltò giù dal solaris e corse a parlare con Sonny.
Lui le confermò quello che le aveva anticipato B.T. «Ho appena parlato con Tom. L’ho convinto che quella che aveva visto era una tartaruga di stagno. Gli ho detto che l’ultima volta che sono stato a Little Dip ne ho visto una lunga un metro.»
«Sei sicuro che ti abbia creduto?»
«Sì. Non preoccuparti. Tom non parlerà più via radio: è quasi a casa. E Doc Lyle non avrebbe potuto sentire la trasmissione in ogni caso. Oggi è il giorno di atterraggio della navetta. Ha degli animali da visitare.»
La navetta. Delanna pensò a quando era arrivata sulla navetta e Doc Lyle aveva sequestrato Cleo nel magazzino delle merci. Sembravano essere passati mille anni. E mille miglia.
Cinquemila miglia, ricordò a se stessa e un viaggio di almeno due settimane attraverso le Pianure di sale. Sonny aveva ragione: Cleo era al sicuro.
Però continuò a tenere Cleo nascosta nel retro del solaris fino a quando non partirono di nuovo e poi fece accostare B.T. in modo che potesse farla uscire per qualche minuto.
Quando si riunirono alla carovana, i solaris avevano rallentato e tre di essi avevano svoltato ai piedi di una collina.
«Dove stanno andando?» chiese Delanna. «Dovevamo svoltare anche noi?»
«Stanno andando a casa. Quella è la strada diretta a sud, verso il lanzye di Toricelli, il Valley View, e quello di Yamomoto, il Silvan Springs. Per loro sarebbe inutile fare tutta la strada fino ai Flaherty per poi dovere tornare indietro.»
«Noi andiamo dai Flaherty?» chiese Delanna, pensando a Jay e chiedendosi se avrebbero svoltato anche loro, senza neppure salutarlo. Certo, non aveva alcuna intenzione di lasciarsi sedurre da Jay, ma questo non significava che non le avrebbe fatto piacere salutarlo.
«Dobbiamo andarci per forza: questo è il solaris dei Flaherty. E, in ogni caso, la scorciatoia non fa risparmiare così tanto tempo.»
Delanna osservò i solaris che si allontanavano e diventavano sempre più piccoli. «Non si salutano neppure?»
B.T. allungò una mano verso la radio e la accese. «Ma lo stanno facendo.»
«Be’, ricordati che voglio quella ricetta della conserva di ambrosia,» disse via radio una voce di donna, «e dì a Maurey che mi deve un ballo alla festa del raccolto.»
«Allora ci vedremo al raccolto.» Era la voce di un uomo.
Si inserì un altro uomo. «Dite a Mort Sanderson di venirsi a prendere la sua scavatrice. E, lungo la strada, chiedete se qualcuno ha uno schiaccia-palle di cannone.»
«Arrivederci, Ellie!» esclamò la voce di un ragazzo, tanto colma di emozione che ascoltarla fu quasi doloroso.
«Arrivederci!»
«Non camminate sul sale.»
«Guidate con prudenza.»
«Addio!»
Andò avanti così fino a quando i solaris non scomparvero alla vista e il polverone che avevano sollevato si posò, proprio come se gli altri membri della carovana fossero rimasti a salutare e poi fossero tornati a sbrigare le solite faccende.
La radio tornò di nuovo in vita. «Ho una chiamata per Bruno Stern. E cos’è questa voce che ho sentito su Jay Madog e una delle ragazze Flaherty?»
B.T. allungò la mano e fece scattare l’interruttore con una tale violenza che Delanna pensò che avrebbe potuto romperlo.
«Le persone se ne escono con i pettegolezzi più incredibili via radio, vero?» commentò Delanna in tono mite.
«So da chi l’ha sentito,» replicò B.T. in tono cupo.
«Sonny mi ha detto che non bisogna credere a tutto quello che si sente via radio. Abbiamo sentito dire che tu eri andato a fare visita a Mary Brigbotham, mentre in realtà stavi venendo da noi.»
«Mary Brigbotham!» esclamò B.T. in tono rabbioso. «Non le ho mai rivolto più di due parole. È incredibile quante stupidaggini si sentono via radio!»