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«Non ne ho la più pallida idea,» replicò Sonny, ma stava fissando con aria assorta Delanna. «Tuttavia, sono felice che sia successo. Adesso B.T. può portare a casa le provviste, mentre noi dovremo portare solo le oche.»

E Cleo, pensò Delanna, guardando preoccupata la coppia al culmine della felicità. Sperava che non fossero stati così assorbiti uno dall’altra da essersi dimenticati di Cleo.

«Cadiz!,» gridò Delanna, dispiaciuta di dovere spezzare l’idillio dopo tutta la fatica che aveva fatto per proteggere l’intimità della coppia. Corse verso di loro.

B.T. e Cadiz si fermarono, ma continuarono a tenersi per mano.

«Dov’è Cleo?» chiese Delanna.

«Cleo?» ripeté B.T., come se non avesse mai sentito quel nome.

«Il mio scarabeo,» gli ricordò Delanna.

B.T. si voltò a guardare ansiosamente verso il boschetto di alberi. «Immagino di essermi completamente dimenticato del tuo scarafaggio.»

«Ma dovevi tenerla d’occhio!» sbottò Delanna, poi si fermò, ma ormai era troppo tardi.

Cadiz stava sogghignando. «Cleo è nel retro del solaris, avvolta nella giacca di B.T.,» rivelò a Delanna. «Ho coperto quello scarafaggio in modo che tu non potessi vederlo, ma se pensi che non mi sia resa conto che ci hai ingannati, trascinandomi fino a quel boschetto e raccontandomi quella balla su B.T. che stava andando via, sei pazza.»

«Io stavo davvero andando via,» intervenne B.T., «ed è stata una vera fortuna per te che Delanna mi abbia chiesto di dare un’occhiata a quello scarafaggio, altrimenti sarei già molto lontano da qui.»

«Ho sempre pensato che Sonny avrebbe dovuto davvero buttare il tuo scarafaggio nello smaltitore di rifiuti,» commentò Cadiz, fissando B.T., «ma adesso devo confessare che inizia a piacermi.»

Sonny si avvicinò. «Delanna, mi dispiace interrompere la scenetta, ma se vogliamo arrivare ai piedi della colline per il tramonto, dobbiamo partire immediatamente. B.T., ho sganciato il rimorchio delle provviste: lo porterai tu quando tornerai a casa. Risparmieremo un po’ di energia solare delle batterie, se dovremo portare solo le oche e la cassa di Sakawa.»

Delanna andò al solaris dei Flaherty per prendere Cleo, ancora avvolta nella giacca di B.T., poi la poggiò sul sedile posteriore del solaris di Sonny. Il rimorchio con le oche era già agganciato dietro il rimorchio con la cassa; le oche stavano protestando sonoramente per essere state spostate. Delanna si sporse verso il sedile posteriore e infilò Cleo nella giacca.

«State andando via?» chiese una voce, qualcuno si sporse dal finestrino e Delanna fece un salto di mezzo metro.

«Oh, Jay, sei tu,» ansimò. «Avevo paura che qualcuno vedesse Cleo.» Mise di nuovo a posto l’asciugamano-tenda e tornò a sedersi. Sembrava più sicuro che scendere dal solaris.

«Non mi hai detto che stavi andando via questo pomeriggio,» commentò Jay, poggiando le braccia sul finestrino.

«Delanna non lo sapeva,» intervenne Sonny, arrivando con uno zaino che aveva preso dal vecchio solaris dei Flaherty. «Devo tornare a casa a vedere come stanno i ragazzi.» Passò a Delanna lo zaino, costringendo Jay a scostarsi dal finestrino, ma non appena Sonny andò a prendere qualcos’altro, Jay infilò di nuovo la testa dentro l’abitacolo.

«Questo pomeriggio non sono riuscito a dirti quello che volevo, ma non c’è fretta. Te lo dirò quando ti porterò il baule.»

«Non puoi riuscire a convincere quel buono a nulla di tuo marito a trattenersi almeno per cena?» chiese la madre di Cadiz, scostando Jay con una gomitata.

«No,» rispose Sonny. Passò a Delanna un sacco di mangime per oche attraverso il finestrino. «Devo sistemare queste oche in modo che possano iniziare a fare il nido.»

La madre di Cadiz rivolse un’occhiata carica di sottintesi a entrambi. «Non riescono certo a prendermi in giro,» commentò rivolta a Jay. «Sonny vuole semplicemente rimanere da solo con la moglie. Be’, non lo posso certo biasimare.» Rivolse un sorriso a Delanna.»Una carovana nel bel mezzo delle Pianure di sale non è un granché di posto per un viaggio di nozze. Ma visto che avete aspettato tanto a lungo, sicuramente potrete aspettare fino a domani mattina, non è così, Jay?»

«Mi piacerebbe se rimanessi,» disse Jay a Delanna.

«No,» ripeté Sonny. Salutò la madre di Cadiz dandole un bacetto sulla guancia.

«Non è giusto privare tua moglie della sua festa di nozze,» si lamentò lei. «Per non parlare di me. Sai quanto mi piacciono i ricevimenti nuziali.»

«Ho l’impressione che tra poco potrai organizzarne un altro,» replicò Sonny, indicando con un cenno del capo Cadiz e B.T. i quali, con le teste accostate, stavano ammirando alcuni fiori che spuntavano nel prato verdazzurro. Girò intorno al solaris e si sedette sul sedile di guida. «Sembra proprio che Cadiz e B.T. ne abbiano bisogno.»

«Cadiz e B.T.?» chiese Jay, guardando la coppia. «Ma come è successo?»

«Be’, non certo grazie a te, Jay Madog!» replicò la madre di Cadiz e poi lo colpì di nuovo con il cappello. «E adesso che è successo, bada a non metterci lo zampino!»

Sonny approfittò di quel vantaggio per avviare il solaris.

«Non pensate di potervela cavare tanto facilmente!» gridò dietro di loro la madre di Cadiz. «Alla festa del raccolto, avrete il vostro festeggiamento, una baldoria che farà impallidire tutte le altre!» Agitò il cappello. «Dico sul serio!»

«Mi dispiace,» disse Sonny a Delanna, superando i solaris parcheggiati in modo caotico e imboccando il vialetto. «Questa è l’ultima volta che dovrai affrontare una cosa del genere. Cadiz informerà la famiglia sulla situazione e noi penseremo a qualche scusa per la festa del raccolto.»

Arrivò al punto in cui il vialetto si trasformava in una strada che seguiva il ruscello fino agli alberi e poi deviava verso nord. Sonny svoltò in un viottolo che era a stento più largo di un sentiero.

«Cosa voleva Jay?» le chiese.

È proprio questo il problema, pensò Delanna. «Ha detto che mi porterà il baule con la prossima carovana.»

«Può lasciarlo dai Flaherty; ci penserà B.T. a venirlo a prendere. Tanto cerca solo scuse per vedere Cadiz.»

Bene, pensò Delanna. Perché la prossima volta, la madre di Cadiz potrebbe non essere lì per interrompere Jay quando mi preannuncia di volermi dire qualcosa. Non avrei mai dovuto permettere che le cose arrivassero a questo punto, non quando io… Rifiutò di completare il pensiero.

Si concentrò sul panorama. Mentre attraversavano il lanzye, lo stretto viottolo si era ridotto a un’incerta pista tra i campi; la maggior parte di essi erano seminati a granturco, ma Delanna vide anche file regolari di alberi di palle di cannone e, sulla sinistra, un pascolo di fieno verde quanto il ranch color smeraldo dei Flaherty.

«È bellissimo!» esclamò mentre entravano nell’ombra di due file di alberi di palle di cannone di prima generazione, alti e maestosi come colonne. La luce del tardo pomeriggio trasformava in oro puro il grigio dei tronchi.

«I Flaherty sono molto ricchi,» spiegò Sonny. «Dopo avere sposato Mel Flaherty, la madre di Cadiz, una Straniera, ha investito il suo denaro nella fattoria e così sono riusciti a comprare altri due lanzye dopo il periodo di attesa di dieci anni.»

«Davvero?» chiese Delanna.

«Hanno seminato uno dei lanzye a grano volante,» spiegò Sonny con un tono di voce stranamente bellicoso, «e così non devono dipendere solo dal raccolto di palle di cannone per produrre ambrosia. Tre anni fa, una tremenda grandinata ne distrusse la metà.»

Delanna lo guardò con curiosità, chiedendosi perché le stesse raccontando tutto questo. Sonny stava scrutando con attenzione la strada e le sue mani stringevano con forza il volante, anche se il sentiero non sembrava più stretto o più tortuoso di quando erano partiti. «Ricordo poco di Milleflores,» affermò Delanna. «Lì crescono molti più fiori che dai Flaherty, vero?»