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Nel frattempo, però, doveva avere qualcosa da indossare. Trovò un paio di forbici e tagliò uno dei vestiti della madre all’altezza del ginocchio, il che le permise di muoversi con maggiore scioltezza ma non risolse il problema del colore e quando tentò di lavare le macchie di succo di pomarancia che si era fatta preparando il pranzo, il vestito si trasformò in un ammasso intrattabile di grinze.

Non sapeva se Sonny avesse un ferro da stiro e non poteva neppure chiederglielo perché lui non era quasi mai in casa. Evidentemente il suo viaggio a Grassedge lo aveva fatto ritardare sulla tabella di marcia e per una settimana e mezza Delanna lo vide pochissimo. Quando lo vedeva, era impegnato a montare il distillatore o a scavare canali di scolo nel frutteto, oppure impartiva ordini a Harry e a Wilkes, che continuavano a lavorare duro quasi quanto lui.

«Cosa posso fare per aiutarvi?» gli chiedeva Delanna ogni volta che lo vedeva, ma lui rispondeva, ansimando per la stanchezza e coperto di fango, «Se non ti è di troppo disturbo, potresti preparare qualche panino alle verdure. Wilkes e io dobbiamo andare a controllare il frutteto settentrionale.»

Preparare qualche panino alle verdure non significava certo svolgere la sua parte di lavoro e Delanna si sentiva colpevole di oziare quando era ovvio che di lavoro ce n’era tanto, più di quanto loro tre potessero svolgerne; il povero Harry era perfino costretto a portare pesanti secchi d’acqua e a sarchiare il giardino.

Una mattina Delanna bloccò Wilkes prima che andasse via con Sonny e gli chiese se poteva prendere in prestito un paio dei suoi pantaloni e una camicia, poi aiutò Harry a portare l’acqua fino al giardino in cui crescevano le verdure, lieta di essere almeno un po’ utile.

«Harry,» gli chiese mentre raccoglievano le verdure per la cena, «cosa faceva mia madre da queste parti?»

Harry si raddrizzò, con un’espressione apparentemente perplessa. Delanna si chiese se era possibile che nessuno lo avesse informato che lei era la figlia di Serena.

«Voglio dire Serena, Miz Milleflores,» gli spiegò allora. «Voglio fare la mia parte di lavoro e pensavo che avrei potuto iniziare dai lavori che svolgeva mam… Serena. Quali erano?»

Harry chinò la testa. «Non lo so,» bofonchiò. «Queste pomarance saranno mature tra un paio di giorni.»

«Si prendeva cura del giardino?» insistette Delanna. «Oppure distillava l’ambrosia?»

Adesso Harry sembrò a disagio, perfino imbarazzato. «Devo andare a sentire la radio. Sonny dice che devo scoprire che tempo farà,» rispose, poi corse in casa.

Ma che cosa significa tutta questa faccenda? si chiese Delanna. Sonny aveva ordinato ai ragazzi che non dovevano chiederle di svolgere alcun lavoro? Di sicuro lui non le aveva chiesto nulla del genere. Quando, proprio quella mattina, Delanna gli aveva chiesto cosa poteva fare mentre lui era via, Sonny le aveva risposto, «Riposati. Hai dovuto sopportare un viaggio molto duro.»

Ma anche lui aveva dovuto sopportare un viaggio molto duro, però questo non gli impediva di alzarsi alle prime luci dell’alba e di lavorare nei frutteti fino al tramonto. Il minimo che Delanna potesse fare era svolgere i lavori di cui si era occupata la madre.

Il giorno seguente Sonny portò con sé Harry, così Delanna svolse anche i suoi compiti: raccolse le verdure mature, lavò le camicie dei ragazzi incrostate di fango e diede da mangiare alle oche. Per loro Sonny aveva costruito accanto allo stagno un recito improvvisato fatto con pali e rete metallica. Delanna presunse che, una volta abituatesi al nuovo ambiente, le oche avrebbero potuto scorrazzare liberamente nell’aia, ma non aveva avuto la possibilità di chiedere a Sonny se in giro ci fossero dei predatori che avrebbero potuto attaccare le oche, o lei stessa, così decise di lasciarle nel recinto fino a quando non sarebbe riuscita a scoprirlo e andò in casa per ascoltare la radio. Anche quello era uno dei compiti di Harry: doveva sentire i rapporti sul tempo trasmessi dai lanzye circostanti e riferirli a Sonny.

Quei rapporti non giungevano a un orario o in un ordine particolari, ma erano mescolati a un guazzabuglio di notizie, ricette, consigli agricoli, richieste di rintracciare qualcuno e pettegolezzi. Delanna temeva che stessero ancora discutendo del suo incontro con i cespugli reddsie, ma quella ormai era storia vecchia. I pettegolezzi più recenti erano incentrati su un’epidemia del virus delle pecore a sud, su una rissa scoppiata nel saloon di Maggie e sulla storia d’amore tra B.T. e Cadiz.

Le informazioni sul tempo venivano trasmesse in mezzo a tante altre notizie sugli argomenti più disparati. «Questa mattina il barometro è alto,» riferì un uomo dal tono brusco che viveva a North Cutting. «Ho una gallina con una specie di eczema sulla cresta. Ho provato con la salvia a borsello e gli antibiotici, ma nessuno dei due ha funzionato. Qualcuno lì fuori ha qualche idea su cosa possa essere? Qui ci sono venticinque gradi e qualche cirro.»

La donna dal tono dolce che chiamava da Rambaugh’s Corner era perfino peggio. Mescolava le notizie sul tempo con le istruzioni su come cucire una manica in modo tanto disinvolto che Delanna non era mai sicura di cosa stesse ascoltando e infiorettava il suo rapporto con una versione incredibilmente colorita del corteggiamento di B.T. e Cadiz.

«E così lui le dice, ‘Cadiz, smettila di fare la civetta con Jay Madog!’» riferì la donna. «’Tu sei la mia ragazza, Cadiz,’ dice. Oh, Bob dice di riferirvi che stamattina ha visto una scimmia incendiaria con la barba. Secondo lui, questo significa che quest’anno le piogge saranno molto forti. E così, in ogni caso, B.T. deve avere detto a Madog il fatto suo, perché Jay è partito subito per le Pianure di sale, senza neppure salutare la ragazza dei Collins a cui continuava a ronzare intorno dai Flaherty.»

Bene, pensò Delanna, ovviamente Jay mi ha dimenticata lo stesso istante in cui io e Sonny siamo andati via dal cortile dei Flaherty.

«Non togliere i punti di sostegno prima di avere finito,» disse la donna alla radio e Delanna si rese conto che era tornata alla manica da cucire. «Stamattina fa più fresco del solito, un paio di cumuli su Sugarbowl.»

Delanna non aveva alcuna idea su dove si trovasse Sugarbowl, oppure North Cutting, o qualsiasi altro lanzye che nominava. Avrebbero potuto trovarsi a cinquanta miglia verso sud, oppure a cinquemila. Così annotava tutto, inclusi i nomi di coloro che trasmettevano i rapporti, quando li dicevano, cosa che di solito si guardavano bene dal fare. Ma ovviamente presumevano che tutti avrebbero saputo riconoscere le loro voci. Talvolta non si preoccupavano neppure di dire da dove stavano chiamando e Delanna era costretta ad annotare, «Una donna con una voce anziana, parla in fretta, molta statica. Ha menzionato qualcuno chiamato Lonell.»

«Deve essere Livvy Cameron su a Trickle,» commentò Sonny quando Delanna gli lesse gli appunti che aveva preso. «Nessuno ha riferito di un calore soffocante o che il barometro stava scendendo?»

«Solo Hardscrabble. Hanno detto che lì la temperatura aveva superato i cinquanta gradi.»

Sonny scosse la testa. «Quel lanzye si trova dalle parti di Spencer’s Wagon. Lì fa sempre caldo. Sembra che le piogge siano disposte ad aspettare fino a quando non avrò scavato i canali di scolo nel frutteto settentrionale.» Si alzò con aria stanca per tornare fuori. «Grazie per avere annotato i rapporti. Domani lascerò Harry a casa, in modo che possa occuparsene lui.»

«Ma hai molti altri lavori da fargli fare e poi a me non dà alcun fastidio scrivere i rapporti sul tempo. C’è qualcosa che posso fare per aiutarti a scavare?»

Sonny sembrò sorpreso e compiaciuto, ma si limitò a rispondere, «Ti sarei molto grato se potessi preparare dei panini di verdura per domani. Rimarremo nel frutteto dietro la casa per tutto il giorno.»