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«Sonny e B.T. Tanner sono arrivati qualche tempo fa con la ragazza dei Flaherty,» intervenne un’altra voce. «E alle prime luci dell’alba, Mel Flaherty ha portato tutta la sua squadra e un paio di verricelli. Penso che anche i Tanner più giovani fossero con lui. Emil, gli Hansen e Mort Sanderson sono partiti quando è stato lanciato il primo allarme e così probabilmente adesso saranno lì anche loro.»

«Maurey ed Edgar sono partiti non appena sono riusciti a tirare fuori il solaris di Edgar da una valanga di fango,» aggiunse Kaylee. «Edgar lo ha usato come barriera per evitare che una slavina di grandine sciolta e di fango inondasse il pianoterra della sua casa. Immagino che fosse ridotto davvero male, ma dopo una buona lavata con la pompa, si è accesso immediatamente.»

Andranno avanti per sempre, pensò Delanna, ma lei aveva bisogno di mettersi in contatto con Maggie. Forse lei avrebbe saputo cosa fare per salvare Cleo. Prese il microfono.

«Posso interrompere la vostra conversazione per chiamare Maggie Barlow?» chiese Delanna.

«Be’, ma certo che puoi,» rispose Kaylee in tono gentile, «ma la Corte Itinerante è arrivata e ieri tutti gli avvocati sono andati sulla Justice con la navetta. Adesso la Corte è in seduta, dunque non puoi neppure essere collegata con la nave. Però potresti lasciare una richiesta di parlare con lei.»

«Oh,» commentò Delanna in tono spento. Aveva dimenticato quanto fosse stata vicina la data del suo appello alla corte.

«Non c’era un messaggio di Maggie per i Tanner?» chiese Mrs. Siddons.

«Sì che c’era,» rispose Nonno Maitz. «Ma, con tutto questo traffico di emergenza causato dal temporale, me n’ero completamente dimenticato. Me lo sono scritto…» Dalla radio sembrò che stesse sfogliando i suoi appunti. «Eccolo. Dice solo, ‘Tutto bene. La vendita è possibile. Qualche piccola restrizione. Stai pronta’. Ti dice qualcosa?»

«Cosa vende Sonny?» chiese Mrs. Siddons.

«Sì, mi dice qualcosa,» rispose Delanna. Qualche settimana prima, la notizia che era possibile vendere la sua quota di Milleflores l’avrebbe resa felice. E se l’avesse appresa all’epoca del suo bagno nel sale, l’avrebbe addirittura mandata al settimo cielo. Ma adesso sapeva solo che amava Milleflores e che non avrebbe mai potuto venderlo. E tutte le questioni legali su Milleflores impallidivano di fronte alla consapevolezza che, tra pochi giorni, Doc Lyle sarebbe venuto a prendere Cleo.

«Cosa vende Sonny?» chiese di nuovo Mrs. Siddons.

Nulla di tutto questo ha più importanza, pensò Delanna, ma sapeva che Mrs. Siddons avrebbe continuato a rivolgerle quella domanda fino a quando non avrebbe avuto una risposta. «Solo un… vecchio orologio,» spiegò.

«Un orologio?» si stupì Mrs. Siddons. «Ma perché Sonny avrebbe bisogno di un avvocato per vendere un orologio?»

Quella di Delanna era stata una risposta stupida, che sarebbe servita soltanto a rendere ancora più curiosa Mrs. Siddons. «Non è nulla di importante,» spiegò Delanna, tentando di apparire disinvolta. E poi aggiunse, «Nonno Maitz, sa quando finiranno di riparare la diga?»

«Oh, di sicuro lavoreranno per tutta la notte. Perfino se tutto va bene, e io penso che sarà così, dovranno aspettare che il livello del bacino salga per la grandine sciolta prima di poter tornare a casa.»

Delanna annuì tra sé. Era un bene. I suoi occhi erano rossi per il pianto: Sonny avrebbe potuto accorgersi che c’era qualcosa che non andava e lei non voleva dirgli di cosa si trattasse. L’ultima volta che Sonny aveva salvato Cleo, Delanna non aveva saputo che così facendo avrebbe potuto mettere a repentaglio Milleflores. Lui non glielo aveva detto, anche se doveva averlo sicuramente saputo. E Delanna sapeva che lo avrebbe fatto di nuovo, visto che Sonny l’aveva fatto una volta. No, doveva risolvere quel problema da sola.

«Hai un messaggio per Sonny?» stava dicendo Nonno Maitz. «Tra poco porterò loro qualcosa da mangiare. Devo andare abbastanza presto, se voglio essere di ritorno prima del tramonto. La mia batteria non è più quella di una volta.»

«Forse dovresti comprare un orologio invece,» commentò Mrs. Siddons. «Uno così prezioso che c’è bisogno di un avvocato per venderlo probabilmente non si romperà. E forse Mrs. Tanner vuole lasciare un messaggio a Maggie proprio su quell’orologio.»

L’orologio è stato un grosso errore, pensò Delanna. Ma se ne sarebbe occupata più tardi. «Dica solo a Sonny che sto bene e che anche tutte le oche stanno bene.»

«Lo farò,» le promise Nonno Maitz. «Cosa vuoi che lasci detto a Maggie?»

Sì, pensò Delanna. Un’ingiunzione o qualcosa del genere. «Dica a Maggie che ho bisogno di…»

«Ho una chiamata di emergenza per Doc Lyle,» intervenne una voce maschile. Delanna l’aveva già sentita, ma non riuscì ad attribuirle immediatamente un nome.

«Qui è O’Hara, da Winterset Lanzye,» annunciò l’uomo. «Ho bisogno di Doc Lyle. Ho sentito che è da queste parti.»

«Qui Doc Lyle. Ti ascolto.»

«Ho delle pecore molto malate,» spiegò O’Hara.

«Non le hai portate a pascolare sui terreni di Milleflores, vero?»

«Ma certo che no,» replicò O’Hara con quello che sembrò un tono di voce leggermente indignato. «Perché me lo chiedi?»

Perché adesso sta cercando di fare passare Cleo per un’untrice, pensò tristemente Delanna.

«Non importa,» replicò Doc Lyle in tono brusco. «Verrò subito. Sarò lì prima del tramonto.»

Le onde radio rimasero silenziose per un istante, poi Mrs. Siddons intervenne di nuovo. «Tanner la salata, sei ancora lì? Vuoi finire il tuo messaggio per Maggie Barlow per quanto riguarda l’orologio?»

Delanna accese il microfono. «Dite solo a Maggie che non voglio più vendere l’orologio,» rispose, poi interruppe la comunicazione. Il messaggio avrebbe rischiato di confondere Maggie, ma avrebbe potuto impedirle di procedere in ulteriori trattative, se era questo che stava facendo. Non poteva chiederle l’ingiunzione di cui aveva bisogno, ammesso che fosse possibile averla, ma almeno l’irritante Mrs. Siddons aveva chiacchierato abbastanza a lungo in modo che O’Hara si inserisse con la sua chiamata di emergenza. Delanna aveva dimenticato che Doc Lyle si sarebbe comportato come chiunque fosse alla guida di un solaris: avrebbe ascoltato la radio. E se avesse saputo che Delanna stava tentando di ottenere un’ingiunzione per salvare Cleo, avrebbe potuto decidere di non aspettare di disintegrare Cleo in maniera indolore, quando sarebbe tornato a prenderla. Avrebbe potuto decidere di spararle a vista.

Delanna tentò di mangiare, ma il cibo le rimase in gola. Andò a cercare Cleo e non trovò nulla, se non le scimmie, compreso Ragazzone, che dormivano al sole. Tentò di fare rotolare Ragazzone via dalla coperta, ma lui si rifiutò di spostarsi. Cleo non si trovava da nessuna parte. Povera piccola. Probabilmente si era spaventata a morte quando la gabbia era caduta a terra.

Delanna spazzò il pollaio: un lavoro meccanico che le permetteva di pensare a cosa fare. Poteva chiamare Maggie. No, Doc Lyle avrebbe sentito e sarebbe tornato per sparare a Cleo. Oppure poteva prendere Cleo e fuggire. Ma certo: sarebbe stata già fortunata ad arrivare alle Pianure di sale da sola, e se avesse tentato di attraversarle a piedi, lei e Cleo sarebbero morte entrambe e, dopo poco tempo, non ci sarebbe stato null’altro che poche ossa, coperte da qualsiasi vestito avesse scelto di indossare, e accanto a lei quella che sarebbe sembrata una borsa incrostata di gioielli: il corpo essiccato di Cleo. Se solo fosse riuscita ad attraversare le Pianure di sale e poi a salire sulla navetta con Cleo. Aveva ancora il denaro del rimborso.