Fece rientrare le oche molto presto, ma loro sembrarono stranamente d’accordo. Poi andò in casa a fare una doccia, cosa di cui adesso aveva disperatamente bisogno. Cleo era seduta sul portico e sembrava estremamente irritata.
«Sapevo che saresti tornata quando ti sarebbe venuta fame,» commentò Delanna, prendendolo tra le braccia. Lo scarabeo scese sul pavimento non appena furono in casa, corse verso il tavolo, divorò il panino che Delanna non era riuscita a mangiare a pranzo, poi si avviò verso la porta prima che Delanna potesse chiuderla di nuovo. Delanna la prese di nuovo tra le braccia e tentò di coccolarla, ma Cleo iniziò ad agitarsi. Delanna sospirò. La puzza delle oche era tremenda, perfino per lei. Fece entrare lo scarabeo nella gabbia, panino e tutto. Cleo armeggiò con la porticina, poi tornò al panino e continuò a mangiarlo.
Delanna gettò i vestiti sporchi in una bacinella ed entrò nella doccia, mentre le magre opzioni a sua disposizione le rodevano il cervello. Forse avrebbe potuto inviare un messaggio segreto a Maggie, ma Delanna sapeva che era impossibile, visto che le onde radio erano strettamente sorvegliate da Mrs. Siddons e dagli altri ficcanaso come lei. Forse Sonny sarebbe riuscito a pensare a qualcosa. Ma certo che lo avrebbe fatto, però avrebbe perso anche Milleflores. O forse poteva dire a Wilkes e Harry di nascondere Cleo da qualche parte, il che era altrettanto rischioso di farsi aiutare da Sonny, poiché anche Wilkes e Harry erano dei Tanner. Delanna poteva tentare di prendere una navetta prima che Doc Lyle venisse a sapere che era partita con Cleo, e morire nelle Pianure di sale tentando di arrivarci. Però poteva prendere il solaris e attraversare le pianure prima che Doc Lyle e Sonny fossero venuti a sapere che era andata via? Probabilmente no. Non aveva una buona mappa, per non parlare dei dati sul sottosuolo, e le inondazioni provocate dallo scioglimento della grandine dovevano avere cancellato qualsiasi traccia lasciata dalle carovane precedenti. E il sistema di trasmissione del solaris di Sonny aveva ancora bisogno di essere riparato. Avrebbe anche potuto guastarsi a metà strada. Inoltre, Delanna non sapeva neppure come montare i collettori solari.
Quando si rese conto che era rimasta nella doccia tanto a lungo che l’acqua stava diventando fredda, Delanna iniziò a lavarsi i capelli. La saponetta di colore rosso rubino, quella portatale da Jay, si era praticamente sciolta nell’acqua corrente. Scosse la testa e iniziò a sciacquarsi i capelli. Jay avrebbe potuto attraversare le Pianure di sale per venirla a prendere, ma quello che si aspettava da una sua chiamata non aveva nulla a che vedere con il salvare lo scarabeo. L’acqua diventò molto fredda. Delanna uscì dalla doccia.
Mentre mangiava la cena e ascoltava la radio, fece uscire Cleo dalla gabbia. La diga era stata riparata e tutti erano stanchi morti e affamati, ma nessuno era rimasto ferito o si era fatto male in maniera grave. Adesso stavano solo aspettando che il bacino si riempisse, cosa che sarebbe accaduta entro poche ore. Cleo grattò contro la porta per tutto il tempo che Delanna impiegò per mangiare i suoi frutti-di-sole freddi. E dopo che Delanna fu andata a letto, senza riuscire a dormire mentre tentava ancora di pensare al da farsi, Cleo abbandonò il cuscino e andò alla porta per vedere se fosse aperta.
Il mattino seguente, Delanna capì che le scimmie erano andate via. Pensò che era strano che nessuna di loro avesse aspettato che Cleo finisse di fare colazione. Un po’ più tardi, sentì per radio che tutti avevano lasciato la diga di Stillwater e iniziò a osservare la lontana porzione di strada visibile tra il frutteto meridionale e una catena di basse colline che spuntava dalle montagne Greatwall come una costola di dimensioni enormi. Non vide il solaris di Sonny, ma pensò di vedere una banda di scimmie che procedevano faticosamente lungo la strada. Quando ne vide una che si trascinava dietro un puntino rosa, la coperta, che spiccava nettamente contro il paesaggio di un verde smeraldo, fu certa che le scimmie di Milleflores stessero migrando verso sud.
Quando andò a fare uscire le oche dal recinto, portò anche Cleo. E quando tentò di chiuderlo nel pollaio per un po’, lo scarabeo scomparve. Delanna tornò in casa per tentare di comporre un messaggio in codice per Maggie, un messaggio tanto astuto che avrebbe potuto trasmetterlo via radio in tutta sicurezza per comunicare a Maggie di compiere ogni sforzo per trovare un modo per tenere in vita Cleo. Aveva appena appallottolato il centesimo foglietto di carta, adesso era sicura che inviare un messaggio in codice a Maggie sarebbe stato inutile, quando udì il suo nome alla radio, in mezzo al traffico di messaggi provocato dal temporale.
«Mrs. Tanner, è ancora lì?» Delanna si avvicinò alla radio e prese il microfono. «Sono qui,» rispose in tono stanco.
«Sonny e i ragazzi sono già tornati?»
«N…»
Harry irruppe in casa. «Siamo tornati!» gridò mente la superava per andare in cucina. «Sonny e B.T. stanno andando al frutteto orientale, e Wilkes e io dobbiamo portare subito qualcosa da mangiare.»
«Sì, sono qui,» rispose Delanna. «Ma sono nei frutteti.»
«Avresti dovuto vedere quanto era grande quel masso, Delanna, ma noi lo abbiamo spostato solo con…»
Il resto di quello che Harry stava dicendo arrivò attutito perché si era infilato nella cantina in cui venivano conservati i tuberi.
«Be’, avverta Sonny che, a causa della grandine, il suo turno di raccolta è stato anticipato. Gli uomini finiranno i raccolti di Stillwater e Blue Rug e poi verranno direttamente a Milleflores, seguendo il cammino del temporale.»
«Glielo riferirò,» rispose Delanna. Wilkes era appena entrato e stava guardandosi intorno, cercando Harry, poi udì la sua voce provenire dalla cantina. Prese un sacco e seguì lentamente il fratello nella cantina. I due ragazzi non potevano nascondere Cleo per lei, non più di quanto Sonny potesse fare qualcosa per lo scarabeo. Delanna diede un’occhiata al pezzo di carta stropicciata. Un messaggio in codice a Maggie era inutile: non aveva la chiave per interpretare qualsiasi codice Delanna potesse escogitare. No, l’unica soluzione era attraversare le Pianure di sale con Cleo.
«Qualcuno sa dov’è Jay Madog?» chiese sommessamente al microfono.
«Potrebbe essere ovunque,» rispose Nonno Maitz. «Vuoi che gli riferisca qualcosa?»
«Sì, per favore,» rispose Delanna di nuovo in tono sommesso. «Gli riferisca solo che Delanna ha detto che il programma è pronto.»
CAPITOLO DICIANNOVESIMO
Jay aveva detto che sarebbe arrivato lì prima ancora che Delanna fosse riuscita a preparare i bagagli. Non fu così. E cosa peggiore, Delanna non poteva neppure rischiare di chiedere se aveva ricevuto il messaggio. Specialmente se c’era la possibilità che Doc Lyle fosse in ascolto. Avrebbe capito immediatamente quello che intendeva fare e si sarebbe diretto direttamente a Milleflores. E così Delanna poteva solo aspettare, sperare e tentare di tenere d’occhio Cleo.
In un primo momento, l’aveva messa nella gabbia, ma lo scarabeo si era quasi ferito tentando di uscire e aveva fatto tanto baccano che Delanna aveva avuto paura che Sonny lo sentisse e le chiedesse perché l’avesse rinchiusa lì dentro. Allora la chiuse in camera da letto, ma Cleo si agitava e graffiava incessantemente, lasciando lunghi e disperati solchi sulla porta.
«I tuoi amici, le scimmie, non sono più qui,» spiegò Delanna. «Sono andate a sud, dove fa più caldo. E non puoi uscire. Devi essere qui quando verrà Jay,» e poi fece finta di non sentire l’implorante cinguettio di Cleo.
Lo scarabeo riuscì a uscire nonostante la porte sbarrate e le finestre chiuse. Quando scomparve per la seconda volta, Delanna lo cercò freneticamente per un giorno intero, durante il quale si convinse che lo scarabeo era andato a trovare le scimmie incendiarie e quasi desiderò che lo avesse fatto. Almeno con loro sarebbe stato al sicuro, ma Doc Lyle avrebbe dato la colpa a Sonny e Delanna non poteva permettere che questo succedesse. Quando finalmente trovò Cleo, era ai piedi dello stesso albero in cui l’aveva trovata il giorno del temporale; Cleo la seguì docilmente, mangiò e le permise di rimetterla nella camera da letto. Da cui fuggì immediatamente, uscendo dalla finestra.