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Delanna la mise di nuovo nella gabbia, che portò nel pollaio, dove Sonny non poteva sentire i rumori prodotti da Cleo. Ma lui era di rado in casa, come del resto i ragazzi. Erano ancora più impegnati di prima del temporale: pulivano e portavano dentro le palle di cannone fatte cadere dalle grandine e tornavano ben oltre il tramonto; mangiavano e andavano direttamente a letto, senza dire molte parole. Cosa di cui Delanna era grata.

Era ancora più lieta che Cadiz non fosse lì. B.T. aveva dovuto accompagnarla a casa, in modo che aiutasse a mettere in ordine il lanzye dei Flaherty. Chiamava due volte al giorno via radio, e già sostenere quelle conversazioni senza che Cadiz scoprisse nulla era abbastanza difficile. Se fosse stata lì in carne e ossa, Delanna non sarebbe mai riuscita a nascondere il suo problema. E non ci sarebbe riuscita neppure così, se Cadiz non fosse stata preoccupata dalle sue trattative di fidanzamento e dal raccolto che si avvicinava.

Il temporale aveva causato ciò che sperava Sonny: aveva anticipato i momento del raccolto a Milleflores. Gli uomini sarebbero arrivati tra quattro giorni, un tempo appena sufficiente per prepararsi ad accoglierli. Le conversazioni di Cadiz e di Delanna alla radio sembravano quelle di Mrs. Siddons — erano quasi interamente costituite di ricette — e adesso Delanna capiva l’importanza del raccolto di pomarance: sarebbero servite a nutrire i braccianti. Crostata di pomarancia, pane di pomarancia, stufato di pomarancia, perfino arrosto di pomarancia. Cadiz le dava istruzioni su quanto preparare e su come servirlo e aveva promesso di venire non appena possibile. «Abbiamo sistemato tutto, tranne il testamento. Papà vuole che inseriamo una clausola che riguarda le promesse di matrimonio dei nostri figli, ma io e B.T. non vogliamo.»

Delanna era felice che ci fosse così tanto da fare: le impediva di pensare a Sonny, al dolore che gli avrebbe inflitto la sua fuga, e a Milleflores. E al dolore che le avrebbe inflitto. Adesso che stava per lasciare Milleflores, le sembrava incredibilmente bello. La grandine aveva distrutto la maggior parte dei fiori che non erano protetti dalla casa, ma ne erano spuntati altri, incoraggiati dall’aria umida e dalle temperature miti: campanule dorate e arcangeli e firriol viola. Fiorivano tra gli edifici esterni, agli angoli del portico, in un angolo riparato del recinto delle oche.

Tentò di ignorarli e si concentrò nel cuocere torte e pasticci di pomarancia, ascoltando ansiosamente la radio in cerca di notizie su Jay e Doc Lyle. Non udì nulla. Tutti, da Spencer’s Wagon a Ultima Thule, erano troppo impegnati a riferire i danni provocati dal temporale per mettersi a spettegolare. Le strade erano state spazzate e un ponte sulla strada settentrionale era fuori uso, il che era una buona notizia, se Doc Lyle era andato in quella direzione, oppure una cattiva, se era sulla strada dei Carmody, dove Jay era andato per consegnare il suo carico.

Il Teapot Lanzye aveva perso un edificio esterno e cinque galline. Sylvan View aveva perso una parte di un frutteto per i danni provocati dal vento. Il lanzye dei Carmody aveva subito un’inondazione.

Le piogge non avevano ancora colpito le Pianure di sale e molti si chiedevano quando lo avrebbero fatto. Delanna si rifiutò di pensare a cosa sarebbe accaduto se non fossero riusciti ad attraversarle. Invece si concentrò su cosa fare una volta che lei e Cleo fossero giunte a Grassedge. Aveva il rimborso del biglietto e poteva firmare un contratto di servitù per pagare il biglietto della navetta oppure prendere in prestito la differenza da Maggie. Non da Jay. Lui le aveva già recuperato il baule ed era riuscito a ottenere il rimborso, e Delanna gli doveva il suo passaggio a Grassedge. Non voleva essere ancora in debito con lui. La navetta sarebbe arrivata tra due settimane; per quella seguente, avrebbe dovuto attendere un mese. Se Jay fosse arrivato quel giorno, avrebbero potuto farcela facilmente. E se non fosse riuscita a prenderla, si sarebbe semplicemente trovata un lavoro in uno dei saloon fino all’arrivo della navetta seguente. O si sarebbe nascosta nelle miniere, se vi fosse stata costretta.

Le sue riflessioni terminavano a questo punto. Immaginava che poi sarebbe tornata su Rebe Primo, anche se non aveva alcuna idea su cosa avrebbe fatto lì. Ma questo non aveva molta importanza. Tutto quello che importava era che Jay arrivasse quel giorno.

Ma non arrivò quel giorno, e neppure quello successivo. Cadiz chiamò per avvertire che stavano partendo dal lanzye dei Flaherty e Sonny mandò Harry ad aiutare Delanna a preparare la casa per l’arrivo dei braccianti. «Alcuni di loro potrebbero essere qui perfino stasera, ma questo dipende dalle condizioni delle strade. Si accamperanno nel frutteto, ma sicuramente vorranno usare lo doccia.»

Non ci sarebbero state molte docce calde, anche se i lavoratori si fossero lavati in fretta, ma avrebbero avuto a disposizione un mucchio di asciugamani caldi. Harry ne portò un’altra bracciata dalla baracca dei Tanner e Delanna li mise nella scatola del bagno che conservava il calore solare anche di notte.

«Stanotte andrò a dormire con i lavoranti nel frutteto,» annunciò Harry. Stava lottando con il chiavistello della scatola, che non voleva chiudersi perché gli orli degli asciugamani si erano incastrati nella porta. «Sonny ha detto che potevo farlo.»

«Potevi fare cosa?» chiese Delanna mentre apriva la porta per liberare gli asciugamani. Erano in un mucchio disordinato e Delanna iniziò a metterli in ordine.

«Dormire nel frutteto,» le spiegò Harry in tono felice. «Qualche volta fanno un fuoco da campo e arrostiscono fettine di pomarancia su un bastoncino. E raccontano storie, perfino di quelle che fanno paura. Potresti venire anche tu, Delanna. Sai raccontare delle storie molto belle.»

Gli occhi di Harry erano tanto luminosi per l’anticipazione che, vedendoli, a Delanna si strinse il cuore. Che tipo di storie avrebbero raccontato i lavoranti attorno al fuoco l’anno seguente? Harry sarebbe stato così ansioso di sentire la storia di una sposa fuggiasca? Avrebbe capito che lei doveva salvare Cleo?

«Spero che i lavoranti arrivino molto presto,» affermò Harry.

E se Jay non viene prima che comincino ad arrivare? pensò disperatamente Delanna. Come farà a portare me e Cleo via di qui? Accese la radio, chiedendosi se dovesse inviare la richiesta di rintracciare Jay. Stava trasmettendo Iron Lick, riferendo dei danni provocati dal temporale. «Quattro alberi abbattuti e oggi ho trovato l’altro mandarino. Una femmina. Era morta. C’è un pulcino, ma da solo non può sopravvivere. Dite a Doc Lyle che l’ho messo comunque in un’incubatrice.»

Iron Lick era situato sul versante opposto delle montagne Greatwall. Per favore, per favore, pregò Delanna, fa’ che vada a prendere il pulcino.

I lavoranti iniziarono ad arrivare, portando enormi quantità di cibo, di ambrosia e di buona volontà. «E così questa è la moglie di Sonny,» dicevano tutti, passandole cesti coperti da un panno e colmi di bigné di pomarancia. «Sei perfino più bella di quello che dicevano. E non sembri tanto salace quanto mi aspettavo.»

Arrivarono persone dai lanzye vicini e Delanna fu indaffarata a servire il cibo sulle lunghe tavolate allestite nel frutteto. Corse a vedere chi fosse ogni volta che udiva un solaris avvicinarsi al viottolo, sperando che fosse Jay, ma lui non arrivò. Invece arrivarono Mort Sanderson, Bruno Stern, Sugarbabe Toricelli, tutte le persone che Delanna aveva ascoltato parlare via radio per settimane.