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Nessuno di loro era come se l’era immaginato Delanna. «Bigbottom» Brigbotham era una ragazza incredibilmente attraente con un fisico perfetto. Tom Toricelli era alto e sottile e aveva la pelle nera come il carbone, Old Man Morelli non era più vecchio di Sonny. Solo Mrs. Siddons sembrava esattamente quello che aveva suggerito la sua voce: una signora di mezza età corpulenta e con un paio di occhietti furbi che sembravano osservare ogni minimo particolare. Arrivò indossando un vestito a nido d’ape che Delanna aveva sentito spiegare alla figlia, riguardo al modo in cui cucirlo, e portando un’enorme pentola del suo famigerato stufato verde.

«Nel solaris ci sono una sorpresa alla pomarancia e una torta di carote azzurre,» annunciò, squadrando Delanna. «Questo stufato è già cotto. Ha solo bisogno di essere riscaldato. Mi sembri un po’ palliduccia. Sonny non ti tratta bene?»

Delanna prese lo stufato e lo mise sul fuoco. «Sonny è meraviglioso,» replicò.

Mrs. Siddons sembrò delusa: ovviamente avrebbe preferito sapere qualcosa su cui spettegolare via radio. «Be’, devo ammettere che non mi sembri proprio una Straniera,» dichiarò infine.

Ma Delanna lo era stata e lo sarebbe diventata di nuovo. E tra qualche giorno, Mrs. Siddons avrebbe avuto un mucchio di pettegolezzi da fare: su come Delanna Tanner aveva lasciato il marito ed era fuggita con Jay Madog, su come non era riuscita a sopportare la vita dei lanzye e così se ne era andata a Carthage, su come avevano sempre pensato che fosse un errore per Sonny sposarsi con lei, una Straniera, con tutte le sue arie e i suoi vestiti eleganti. E su come fosse identica alla madre.

Non importa, si disse Delanna. Non sarò qui a sentire i pettegolezzi— Ma Sonny li avrebbe sentiti. Avrebbe dovuto sorbirsi tutto: le ipotesi, i consigli benintenzionati, i commenti comprensivi.

Arrivò Cadiz, portando altre sedie e notizie fresche sul suo fidanzamento. «Penso che riusciremo a negoziare tutto in tempo per annunciare il nostro fidanzamento al raccolto,» annunciò, contenendo a stento la propria eccitazione. «In ogni caso, mamma mi ha fatto portare un vestito. E allora, come vanno le cose tra te e Sonny?»

«Devo portare dentro dei mimkin secchi,» replicò Delanna e uscì fuori.

«lo finirò di portare dentro le mie cose dal solaris,» annunciò Cadiz. «E poi voglio sentire tutto.»

Delanna andò all’essiccatoio, felice di essere sfuggita a Cadiz, almeno per il momento. Ma come le avrebbe detto quando sarebbe tornata dentro? Cosa avrebbe fatto a lavorare con lei dentro la stessa cucina? Oh, ti prego, Jay, vieni subito!

Sollevò una mano per prendere un vassoio e un uomo le afferrò il braccio, la fece girare e la baciò.

«Jay!» esclamò Delanna quando la lasciò andare.

Lui portò un dito alle labbra. «Ho immaginato che sarebbe stato più facile se nessuno mi avesse visto e così sono arrivato dal retro. Il solaris è parcheggiato sulla strada, sul sentiero che conduce alla sorgente.» La fissò ansiosamente. «Sono venuto non appena ho ricevuto il tuo messaggio.»

Per Delanna fu difficile osservare l’eccitazione che lesse nei suoi occhi. Distolse lo sguardo. «Grazie.»

«Non riuscivo a credere che tu avessi davvero inviato il messaggio,» affermò Jay, accentuando la stretta sul braccio di Delanna. «Pensavo che non l’avresti mai mandato.» Iniziò ad attirarla a sé.

«Sarebbe meglio che ce ne andassimo via prima che qualcuno ci veda,» replicò Delanna, scostandosi immediatamente. «Devo solo andare a prendere la mia sacca e Cleo. Il mio bagaglio è in casa.»

Passò sotto il braccio di Jay e corse dentro, sperando che Cadiz fosse ancora fuori, accanto al solaris.

Lo era. Delanna corse in camera da letto, aprì il baule della madre e afferrò la sacca. Sotto di essa c’era il mazzo di fior-di-rosa secchi che le aveva dato Sonny. Non pensarci, si esortò. Non pensare a nulla. Prendi Cleo e vattene di qui. Scostò la porta di qualche centimetro per essere sicura che non ci fosse nessuno, poi corse di nuovo da Jay sul retro della casa.

«Di sicuro hai una fretta dannata di venire con me,» commentò Jay, allungando un braccio. «Devo ammettere di sentirmi lusingato.»

Delanna gli tese bruscamente la sacca. «Cleo è dentro con le oche,» annunciò, poi si avviò verso il recinto.

«Jay Madog!» chiamò Cadiz.

Delanna rimase immobile. Si girò e vide Cadiz accanto alla casa, le mani sui fianchi.

«Ma cosa diavolo ci fai qui?» chiese Cadiz in tono caloroso. «Pensavo che fossi su a nord. Le gemelle Spellegny erano troppo calde per te? O hai sentito dire che ero fidanzata e non sei riuscito a sopportarlo?»

Si avviò verso Jay con la sua andatura flessuosa, le mani ancora sui fianchi. «Per chi sei tornato?» chiese. «Per Mary Brigbotham oppure…» Tacque di colpo vedendo la sacca. Guardò Jay, il sorriso ormai svanito, poi fissò Delanna per un lungo istante.

Delanna distolse lo sguardo.

«Non importa,» disse Cadiz a Jay. «È ovvio per chi sei venuto. Ed è ovvio che lo hai avuto.» Si avviò verso la facciata anteriore della casa.

«Cadiz, tu non capisci…» fece Delanna.

Cadiz si girò. «Cos’è che non capisco?» replicò in tono furioso. «Quello che vedo non è ciò che sembra? Per caso la tua sacca è piena di mimkin secchi? Oppure cosa

Delanna sollevò la testa per guardarla. «Ti prego, non dirlo a Sonny. Almeno fino a quando non ce ne saremo andati. Ti prego.»

«Non dirlo a Sonny…? E perché non dovrei farlo? Non vuoi ferire i suoi sentimenti? Pensi che si accorgerà che non sei qui solo dopo la fine del raccolto?» replicò Cadiz in tono furente. «O forse pensi che sia troppo stupido per accorgersene?» Si fermò, respirando affannosamente. «Come hai potuto fargli questo? B.T. e io avremmo costruito la nostra casa sul prato settentrionale in modo che potessimo vivere vicino a voi.» La guardò come se stesse per scoppiare a piangere. «Come hai potuto

Non piangere, pensò Delanna. Non riuscirei a sopportarlo.

«Delanna non è mai stata la moglie di Sonny, tu questo lo sai,» intervenne Jay. «Era un matrimonio pro forma. Un accordo commerciale.»

«È vero, Delanna? Era solo un accordo commerciale? Nient’altro?»

«Tu non capisci,» ripeté Delanna.

«Bene,» ribatté Cadiz. «Allora spiegamelo tu.»

«Non ho tempo. Devo andare a prendere Cleo.» Superò Cadiz e corse verso il pollaio, ricacciando indietro le lacrime. Non hai tempo per piangere. Prendi Cleo e va’ via, pensò. E poi rimase lì, ammiccando e fissando la gabbia vuota: la porticina era stata forzata.

Era impossibile che Cleo potesse aprire la porticina della gabbia e il cancello del pollaio, eppure ci era riuscita. Sia la porticina che il cancello erano aperti, e nel pollaio non c’era nulla, tranne un’oca decisamente arrabbiata. Delanna prese la gabbia e la esaminò attentamente, incapace di accettare che Cleo fosse fuggita, poi si guardò intorno freneticamente. E se Doc Lyle fosse già tornato e avesse preso lo scarabeo senza dirglielo’?

«No,» disse ad alta voce, tentando di rimanere calma. «Avrebbe aperto la porta della gabbia, non l’avrebbe rotta.» Cleo era riuscita a uscire da sola. Ma cosa sarebbe successo se, una volta libera, fosse arrivata nel frutteto, nel bel mezzo del raccolto? Delanna lasciò cadere la gabbia e corse di nuovo da Jay e Cadiz.

«Cleo è sparita!» gridò. «Dobbiamo trovarla!»

«Forse è fuggita senza dirlo a nessuno. Come la sua padrona,» ironizzò Cadiz.

«Probabilmente è solo andata a farsi una passeggiata,» commentò Jay. «Non ronzava intorno alle scimmie incendiarie?»

«Sono migrate a sud,» lo informò Delanna. «Devi aiutarmi a trovarla!» Gli afferrò il braccio. «Jay, va’ a vedere se è negli edifici esterni. Cadiz, tu guarda in casa. Qualche volta striscia sotto il letto.» Poi si avviò di corsa lungo il sentiero che conduceva alla sorgente. Aveva sorpreso Cleo molte volte alla base dello stesso albero. Forse era andata di nuovo lì.