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Ma Cleo non c’era: l’albero era stato abbattuto dal temporale e giaceva per metà nella sorgente; le radici avevano schiacciato il cespuglio reddsie in cui Cleo aveva tentato di fuggire quando Delanna l’aveva sorpresa la prima volta. «Cleo!» gridò, tentando freneticamente di pensare in quale altro posto potesse trovarsi. Si girò per ripercorrere il sentiero e incontrò Cadiz prima di avere fato cinque passi.

«Voglio sapere cosa sta succedendo,» esigette Cadiz. «E non dirmi che sei innamorata di Jay Madog. Ti ho visto con Sonny dopo il temporale. Qual è il vero motivo per cui stai andando via? Cos’è successo?»

Delanna tentò di superarla. «Devo trovare Cleo!»

Ma Cadiz le sbarrò la strada. «Perché? Cleo è già fuggita altre volte e non ti sei mai comportata così.»

Deanna si tuffò nei cespugli, aggirò Cadiz e raggiunse l’orlo della sorgente. Cleo non era neppure lì. La sorgente era piena di foglie e di rami caduti, come lo era stata la prima volta che l’aveva vista. Si sporse dalla roccia, cercando qualche scimmia incendiaria, ma erano andate a sud; non vide nulla se non rocce e fango.

«Non puoi imbrogliarmi, Delanna Tanner. È successo qualcosa. Ma cosa?»

Jay le raggiunse, portando ancora la sacca di Delanna. «Non era in nessuno degli edifici. L’hai trovata?»

«No,» rispose Delanna, guardandosi freneticamente intorno. In che altro posto sarebbe potuta andare, se non all’albero o dalle scimmie? Forse aveva trovato un uovo da covare. Forse una delle oche… «Dobbiamo tornare a casa,» disse a Jay. «Forse ha fatto un nido sotto la casa.»

«No,» affermò Cadiz, sbarrando di nuovo la strada a Delanna. «Non ti permetterò di farlo.»

«Tu non capisci,» ripeté per l’ennesima volta Delanna.

«Hai ragione. Non capisco. Spiegami con esattezza perché stai fuggendo con Jay Mad…» Cadiz si fermò notando l’espressione sul volto di Delanna.

Sonny si era avvicinato alle spalle di Cadiz. In mano aveva uno dei lunghi bastoni dotati di gancio che servivano per bacchiare le palle di cannone ed era arrivato appena in tempo per sentire quelle parole: «Spiegami con esattezza perché stai fuggendo con Jay.» Non che Sonny ne avesse bisogno per intuire come stessero le cose. Jay era lì e aveva in mano la sacca di Delanna. Ma Sonny non stava guardando Jay, stava fissando Delanna come un uomo che abbia ricevuto un pugno sulla mascella.

Delanna aveva pensato che non sarebbe riuscita a sopportare la visione di Cadiz, dura e mordace, prossima alle lacrime, ma questo fu anche peggio. Ho passato intere settimane a biasimare mia madre per quello che ha fatto a Sonny, pensò disperatamente Delanna, ma lei non gli mai fatto venire questa espressione sul volto.

Quell’istante sembrò durare per sempre: lui sembrava assolutamente stordito, aveva un’aria talmente sconfitta, Delanna non riusciva a parlare, neppure per dire, «Sonny…»

Jay si avvicinò. «Adesso, sta’ a sentire, Tanner. Delanna mi ha mandato a chiamare…»

Sonny lo ignorò. «Dov’è Cleo?» chiese; parlò in tono fermo, ma il suo volto conservò l’espressione abbattuta.

«Non lo so,» rispose Delanna. «È fuggita.»

«Dobbiamo trovarla e nasconderla,» spiegò Sonny. «Doc Lyle è qui.»

«Qui?» ripeté Delanna in tono inespressivo.

«Qui,» confermò Doc Lyle ed entrò nella radura. In una mano impugnava una pistola e con l’altra reggeva la gabbia danneggiata. «Dov’è l’esemplare?»

«Non lo so,» rispose Delanna, facendo un passo indietro, come in cerca di protezione.

«Consegnami subito lo scarabeo, in modo che possa venire distrutto, oppure sarò costretto ad arrestarti.»

«Adesso aspetta un minuto,» intervenne Jay. «Non puoi…»

«Ospitare una specie di contrabbando costituisce una violazione delle leggi di Keramos che potrebbe comportare conseguenze molto serie,» lo interruppe Doc Lyle. «Ho messo al corrente Mrs. Tanner di queste conseguenze quando sono stato qui l’ultima volta.»

Sonny girò di scatto la testa per guardare Delanna. «Doc Lyle è già stato qui?»

Lei annuì.

«Lo sapevo!» esclamò Cadiz. «Sapevo che doveva essere successo qualcosa che aveva costretto Delanna a fuggire con Jay.»

Sonny si girò verso il veterinario. «E tu hai detto a Delanna che avresti eliminato Cleo la prossima volta che saresti tornato.»

«Le ho detto che era colpevole di avere introdotto una specie di contrabbando su Keramos e che dunque aveva esposto le specie locali alla minaccia di qualche malattia. Le ho detto che l’esemplare doveva essere eliminato. Su questo la legge è molto chiara.»

«Deve esserci un modo ragionevole per sistemare questa faccenda,» affermò Sonny. «Cleo non è un pericolo per nessuno. Gli scarabei non sono portatori di malattie in grado di trasmettersi ad altre specie e Cleo ha fatto tutte le iniezioni prescritte. L’unica ragione per cui non l’hai autorizzata a entrare sul pianeta quando l’hai vista per la prima volta era che Delanna non aveva compilato l’apposito modulo prima di lasciare Rebe Primo. Ormai Cleo è rimasta su Keramos per due settimane oltre il periodo di quarantena, ma non ha infettato nessuno, che si trattasse di persone oppure di animali. È innocua.»

«Tu questo non puoi saperlo con certezza,» ribatté Doc Lyle. «E se l’esemplare distrugge l’habitat di un’altra specie? O mangia le loro uova? Su Keramos ormai è rimasto un solo pulcino di mandarino reale e non ha quasi nessuna possibilità di sopravvivenza. Vuoi vedere estinguersi altre specie?» Sollevò la pistola. «L’ultima volta sono state le scimmie incendiarie a impedirmi di eliminare l’esemplare,» proseguì, fissando con rabbia Delanna.

«E con questo, sono in debito con loro di due favori,» mormorò Sonny.

«Non intendo subire nessun altro impedimento. Consegnate immediatamente l’esemplare.»

«Non so dove sia,» affermò Delanna in tono stordito… e poi Cleo entrò nella radura.

Delanna si lanciò verso lo scarabeo, lo afferrò e arretrò. «No!» esclamò. «Non lascerò che la uccida.»

«Allora ti dichiaro in arresto,» affermò Doc Lyle. Allungò una mano verso Cleo.

«Vieni dietro di me, Delanna,» ordinò Sonny, brandendo il bastone contro Doc Lyle.

Delanna si mise dietro Sonny, stringendo Cleo al petto.

«Mettila tra i cespugli,» le ordinò Sonny.

«Confischerò il tuo lanzye per questo, Tanner,» lo minacciò Doc Lyle, arretrando.

Delanna esitò. «Non posso permetterti di farlo, Sonny,» affermò. «Non puoi perdere Milleflores, non quando hai lavorato così duramente per mandarlo avanti.»

Jay disse, «Sonny, non puoi rinunciare a un lanzye per uno…»

«Mettila tra i cespugli, Delanna,» ripeté Sonny, tenendo il bastone tra lei e Doc Lyle.

Delanna si chinò e poggiò Cleo sul terreno. «Vai,» le sussurrò, spingendo lo scarabeo nel cespuglio fino dove arrivava il braccio e desiderando che fosse davvero impenetrabile come sembrava. Cleo si allontanò prontamente, i rami spinosi si chiusero protettivamente dietro di lei. Delanna si alzò.

«D’ora in poi dichiaro voi due in arresto,» affermò Doc Lyle, continuando a tenere d’occhio il gancio. «Le leggi di Keramos…»

«Sono il motivo per cui Delanna non è potuta tornare indietro sulla navetta,» lo interruppe Sonny in tono rabbioso. «Se non fosse stato per le leggi di Keramos, Delanna non avrebbe mai dovuto portare Cleo su questo pianeta. Se non fosse stato per le leggi di Keramos, non avrebbe dovuto viaggiare per cinquemila miglia fino a un lanzye in fallimento e non avrebbe dovuto sopportare di essere sposata con uno zotico ignorante… Sono state proprio le leggi di Keramos a combinare questo terribile pasticcio!» Scagliò il bastone ai piedi di Doc Lyle. «Avanti, procedi pure, arrestami per avere violato le leggi di Keramos!»