«Mi dispiace, signore. Posso venderle solo una bevanda alla volta.»
«Va bene,» replicò, indicando l’uomo addormentato vicino al finestrino. «La birra è per lui e il vino per me, pago tutto io.»
La hostess gli sbatté un tovagliolo sul vassoio e gli versò in un tozzo bicchiere di plastica una bevanda di un colore fra il rosa e il marrone dall’aspetto pessimo. A guardarla, non invitava a niente di più di un semplice assaggio, ma se la bevve lo stesso.
La ragazzina prese il bicchiere con tutte e due le mani e tentò di infilarsi la cannuccia in bocca rigirando il bicchiere finché riuscì ad afferrarla coi denti. «Vado a trovare la mamma,» disse, masticando la cannuccia. «Vive a Santa Monica. E papà vive a Philadelphia. Stanno per divorziare.»
«Oh?» fece Andrew. Si girò nel sedile e tentò di richiamare l’attenzione della hostess, ma il carrello era già quindici file più indietro.
«La mamma è andata in California per trovare se stessa,» disse la bambina. Mise giù il bicchiere e cominciò a soffiarci dentro con la cannuccia. «Vive con uno che si chiama Carlos. Lui gioca a tennis.»
Il carrello delle bibite scomparve in fondo all’aereo.
«Il mio papà ha una nuova ragazza di nome Heather.»
Arrivò un’altra hostess con le cuffie. «Le interessa un film? È il mese dei nostalgici.»
«Che film c’è?» chiese la bambina, provando a piegare la cannuccia per bere al contrario.
«An Affair to Remember.»
Andrew comprò un paio di cuffie. Se le mise, abbassò il volume al mìnimo e chiuse gli occhi.
«Secondo lo psichiatra, il divorzio mi ha traumatizzato,» disse la ragazzina, tenendo in alto la cannuccia per farla sgocciolare sulla lingua. «Dice che mi sento sola e trascurata.»
Andrew si tolse le cuffie e le mise alla ragazzina. Reclinò lo schienale, sottrasse la coperta all’uomo addormentato e fissò lo sguardo fuori dal finestrino. Sembrava che nevicasse.
Dopo aver atteso che gli insegnanti se ne fossero andati quasi tutti, la dottoressa Lejeune scese nell’aula di musica e prese la scatola grigia con l’interruttore di accensione sopra. La portò di sopra in ufficio e chiese del signor Paprocki.
«Farà tardi oggi,» disse Sherri. «Un’insegnante del secondo anno è tornata a casa a mezzogiorno con la varicella.»
«Oh,» fece la dottoressa. «Ti ha parlato dell’aula di musica?»
Sherri scosse la testa. Aveva l’aria un po’ disfatta, e non vestiva di fucsia, ma non era tanto importante.
«Vuole che tutte le partiture musicali siano riordinate secondo la segnatura in chiave,» disse.
Appena Sherri fu scesa di sotto, la dottoressa Lejeune uscì in giardino. Incontrò il signor Paprocki che entrava. «Sherri mi ha mandata a cercarla. È nell’aula di musica. Mi sa che si è presa la varicella.»
Il signor Paprocki prese immediatamente il volo. La dottoressa Lejeune gli tenne dietro, ancora con la scatola grigia in mano, e appena fu arrivato in fondo all’aula di musica, lei spense la luce.
«Ehi!» strillarono Sherri e il signor Paprocki.
La dottoressa chiuse la porta a chiave e tornò all’asilo. «Voglio sapere quello che succede,» disse.
Il dottor Young era seduto al computer. «Succede?» fece, girandosi. «Che vuol dire?» Vide la scatola grigia. La testa calva gli divenne pallida. «Che ci fa con quello?»
«Spegnerò l’oscillatore temporale fra dieci secondi se non mi dice che cosa sta succedendo,» disse lei, con la mano sull’interruttore. «Questo è l’oscillatore temporale, no? Insieme alle ricetrasmittenti che ha mandato a casa di Carolyn e… dov’è quella di Andrew Simons? Fra i suoi bagagli?»
«Sì,» disse il dottor Young. «Non… cosa vuole sapere?»
«Voglio sapere la verità sul suo progetto, e non mi dica che sta facendo esperimenti sugli odiecroni dei bambini dell’asilo, perché lo so che è solo una copertura,» disse. «Che cosa fa veramente? Ha assunto una casalinga con un marito sempre fuori casa e uno psicologo che non ha fatto sesso per cinque anni, li ha ficcati in quella stanzetta laggiù dove non ci si può muovere senza toccarsi, poi ha spento la luce e ha cominciato a bisbigliargli nelle orecchie a livello infrasonico.» Avvicinò la mano all’interruttore. «Evidentemente lei voleva che avessero una storia, e voglio proprio sapere perché.»
«Non volevo che avessero una storia.»
«Non ci credo,» disse, stringendo l’interruttore fra le dita.
«È vero! Va bene, va bene, le dico tutto! Ma per favore tolga la mano dall’interruttore.»
La dottoressa ubbidì. Il dottor Young crollò su una delle sedioline dell’asilo. «Mi serviva la massima agitazione, ma i messaggi infrasonici e subliminali non erano sufficienti per produrre uno stato emozionale di eccitazione, dunque mi servivano dei soggetti già sotto stress. I più stressati sono quelli che attraversano una crisi di mezza età. Si preoccupano di invecchiare, pensano alla morte, hanno nostalgia del passato. La maggior parte di loro trova una valvola di sfogo per questi desideri…»
«Come scappare via con Lasciatevi Stupire,» disse lei.
«O trovare Dio,» aggiunse il dottor Young, «o farsi prendere dall’ossessione per i figli, per il lavoro…»
«Ma chi ottiene 690 nel Rick non ha valvole di sfogo.»
«Giusto. E ha gli odiecroni al massimo stato di agitazione.»
«E se anche non lo fossero, lei farebbe in modo che si agitassero lo stesso,» disse severa la dottoressa. «Che altro ha fatto oltre che inviare messaggi infrasonici? Ha detto a Sherri di spargere pettegolezzi sull’amico della madre di Shannon Williams che lavora in banca? Ha messo in circolazione il virus della varicella?»
«Non ho niente a che fare con Sherri o la varicella,» disse nervoso. «Volevo semplicemente portarli al massimo stato di agitazione per destabilizzare tutti i loro odiecroni. Gli odiecroni stabili non si lasciano mescolare.»
«Che mi dice di Carolyn e Andrew?»
«Sono semplici fonti di energia temporale, che viene accumulata nell’oscillatore. I veri esperimenti di dislocazione temporale verranno condotti su cavie da laboratorio.»
«Oh. Sono semplici fonti di energia temporale. E come la mettiamo per tutto ciò che gli succederà in futuro?»
«Non gli succederà niente in futuro,» replicò il dottor Young, fissando l’accumulatore come se stesse per scagliarcisi sopra. «L’oscillatore temporale non ha alcun effetto su di loro.»
«Nessun effetto? E tutti i sentimenti che ha sconvolto? Che cosa se ne faranno?»
«Gli passerà tutto appena verranno scollegati dall’oscillatore temporale. Il livello di agitazione tornerà normale, e se ne dimenticheranno completamente. Non so proprio di cosa si preoccupa. Non possono avere una storia visto che Andrew se ne torna in Tibet e ho in programma di rimandare Linda al centro assunzioni appena…»
«Lei ha fatto avere il posto a Linda!» proruppe la dottoressa Lejeune, con la mano che le tremava sull’interruttore.
«Ho dovuto. Carolyn ha ottenuto 690 nel Rick. Tutti gli altri hanno fatto meno di 500. Il suo era un matrimonio troppo felice.»
«E lei voleva la massima agitazione e per questo ha dovuto rovinarglielo.»
«Oh, non penso,» disse il dottor Young, avvicinandosi a lei con cautela. «Suo marito ha fatto 480, e Linda ha ricevuto l’ordine esplicito di…»
«Lei voleva la massima agitazione,» disse la dottoressa Lejeune, tanto infuriata che quasi non riusciva a parlare, «e probabilmente ha preso le uniche due persone al mondo che non ingannavano il coniuge e li ha punzecchiati, eccitati e bombardati di messaggi subliminali finché si sono innamorati e sono sprofondati nella disperazione, e aveva in mente di andarsene e lasciarli così, facili prede della prima barista tibetana o del primo venditore di stoffe colorate che passa, vero? Vero?»