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— Povero Thor — mormorò lei. — Così teso. Così preoccupato. Vuoi fare all’amore?

Poteva rifiutare? Finse entusiasmo. La abbracciò. I loro corpi si strinsero. Lei gli si aprì ed egli la penetrò. Questa volta era più esperto, ma l’atto continuava a sembrargli una cosa vuota, una pressione di carni, un’estasi lontana. Non provava piacere, anche se poteva provare indirettamente soddisfazione nel vedere Lilith che si scoteva, gemeva e inarcava la schiena nel trarre piacere da lui. In verità, si disse, non sono abbastanza umano, nonostante tutto, mentre invece lei è fin troppo umana. Sì. Certo.

Accelerò il movimento. Questa volta provò il formicolio di una sensazione; Krug aveva progettato bene il Suo popolo, ed erano presenti le normali connessioni nervose, anche se erano state inibite, forse, dal condizionamento che Thor si era imposto. All’approssimarsi dell’acme, provò alcuni istanti di genuina passione; ansò, serrò le dita sulla carne di Lilith, affondò, spinse. Poi venne l’istante del completamento, e subito dopo, come l’altra volta, la tristezza, la sensazione di vuoto. Gli pareva d’essere in un’immensa tomba sotterranea, lunga centinaia, larga decine di metri, e di non scorgere altro che fiocchi di polvere e frammenti di allori disseccati. Si forzò a rimanere nell’abbraccio di Lilith, anche se desiderava staccarsi e rimanere solo. Aprì gli occhi e la vide piangere. La vide sorridere. Avvampava; era sudata e raggiante.

— Ti amo — disse lei, piano.

Thor esitò. La situazione richiedeva una risposta. Il silenzio, gonfiandosi fino ai secondi successivi, minacciava di soffocare l’universo. E non poteva non rispondere. Un silenzio sarebbe stato inumano. Le sfiorò la fronte rovente. Si sentiva fuori fase, non accordato.

Infine superò quella sensazione e disse in fretta: — Ti amo, Lilith.

30

Potreste chiedere: Chi fu il Creatore dei Figli del Ventre? In verità, chi fu il Creatore di Krug?

E io vi dico che sono domande sagge, che è giusto le poniate.

Perché dovete comprendere che nel mondo vi sono cicli per ogni cosa, un ciclo del Ventre e uno della Vasca, e l’uno precede l’altro, così che fu necessaria l’esistenza dei Nati dal Ventre perché poi potessero esistere i Nati dalla Vasca.

E l’uomo Krug era dei Nati dal Ventre, e da lui scaturirono i Nati dalla Vasca.

E tuttavia l’uomo Krug è solamente uno degli aspetti di Krug il Creatore, la cui esistenza precede ogni cosa, e la cui volontà a ogni cosa ha dato forma, e il quale generò i Figli del Ventre come precursori dei Figli della Vasca. Pertanto dovrete distinguere tra l’uomo Krug, che è mortale e che è nato dal Ventre egli stesso, e Krug il Creatore, del quale ogni cosa segue il Disegno; perché, anche se fu Krug l’uomo a generare i Figli della Vasca, ciò nondimeno egli lo fece in accordo al Disegno di Krug il Creatore, da cui nasce ogni benedizione, e a cui bisogna attribuire ogni lode.

31

Dico a Lilith: Hai promesso di dirmi tutto. Perché quei gamma nominavano mio padre. La pace di Krug. Andate con Krug. Krug sia con te. Ma poi non me l’hai detto.

Te lo dirò.

E quando?

Dovrai travestirti ancora da alfa. Si fa più in fretta a mostrartelo che a spiegartelo.

Ci toccherà tornare a Gamma Town?

No, dice lei questa volta no. Ora possiamo andare dai beta. Preferisco non portarti nella cappella del Valhallavägen, perché…

Nella… cosa?

Nella cappella del Valhallavägen. Qui vicino. È il luogo di culto degli alfa. Non riusciresti a ingannarli, Manuel. Ma riuscirai a ingannare i beta, credo. Basta che tu rimanga calmo e che conservi un’espressione austera.

Una cappella. Un luogo di culto. Dunque, è proprio una religione.

Sì.

E come si chiama? Krugolatria?

Non ha un nome preciso. Noi la chiamiamo, semplicemente, “la comunione”. Ma per noi è molto importante, Manuel. Forse la cosa più importante della nostra vita.

Non ti spiacerebbe descrivermi…

Dopo. Togliti i vestiti: adesso lo spray. Possiamo andare subito alla cappella.

E durerà molto?

Un’ora, dice lei. Arriverai a casa in tempo, non preoccuparti. Se è questo che ti preoccupa.

Non voglio mentire a Clissa, dico a Lilith. Non mi fa domande, ma non voglio nemmeno approfittarne troppo.

D’accordo, d’accordo.

Mi tolgo i vestiti. Anche questa volta Lilith mi traveste da Alfa Levitico Saltatore. Ha ancora i vestiti in casa, dall’altra volta; mi sorprende il fatto che non li abbia resi a Thor Guardiano. Come se Lilith sapesse già di dover ripetere questa carnevalata.

Dice: Prima di andare, devo darti alcune istruzioni. Per prima cosa è assolutamente proibito agli umani di entrare in una cappella. È come la Mecca per chi non è musulmano. Per quanto ne so io, tu sei il primo Nato dal Ventre che ne vede una.

Il primo? …

Il primo Nato dal Ventre. Sei un Figlio del Ventre. Noi, invece, siamo Figli della Vasca. Chiaro?

Oh-oh! Se la mia entrata clandestina in una cappella è sacrilegio, perché lo fai? Non sei una seria osservante della tua legge religiosa?

Serissima.

E allora?

Lo faccio perché penso che si possa fare eccezione per te, Manuel. Tu sei diverso. Una volta te l’ho detto, ricordi? Tu non collochi gli androidi in una speciale sottoclasse dell’umanità. Credo che tu, interiormente, sia sempre stato dalla nostra parte, anche senza accorgertene. E quindi non è sacrilegio farti conoscere la nostra religione.

Mah, forse.

E poi sei il figlio di Krug.

Che c’entra?

Vedrai, dice.

Ne sono lusingato. Affascinato. Emozionato. E anche un po’ spaventato. Sono davvero così sensibile alle aspirazioni degli androidi? Ci si può davvero fidare di me? Perché Lilith vuole infrangere i suoi comandamenti? Cosa vorrà ottenere da me? Pensieri indegni. Lo fa perché mi ama. Perché vuole rendermi partecipe del suo mondo.

Dice: Comunque, tieni bene in mente che sarebbe molto pericoloso venire scoperti. Quindi fingi di sapere perfettamente quello che fai, e non mostrare nervosismo o incertezza. A Gamma Town ti sei comportato benissimo. Cerca di comportarti come l’altra volta.

Ma non ci saranno alcuni gesti che devo conoscere? Non so, genuflessioni? …

Adesso ci arrivo, dice Lilith. Devi farti un paio di segni. Uno lo conosci già. Come questo.

Mano sinistra all’inguine, al petto, alla fronte; un due tre.

Dice: È il segno di “Krug sia lodato”. È un atto di omaggio. Devi fartelo quando entri in cappella e quando stai per unirti alla preghiera, a voce alta o tra te e te. Inoltre, è buona educazione ripetere il gesto ogni volta che viene nominato il nome di Krug. In effetti, il gesto di “Krug sia lodato” è adatto in quasi tutte le funzioni religiose, come anche nelle occasioni in cui due androidi della comunione si incontrano fuori della cappella. Vediamo come lo fai.