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— Cos’hai ottenuto da Connors?

— Parole. Non molto. Farò una relazione completa alla riunione di stasera. Sembra comunque che non arriveremo neppure al referendum.

— Non era esattamente quello che avevamo previsto? Dovremmo accogliere l’idea di François Petain.

— Troppo rischiosa. — Il piano di Petain consisteva nel dire alla Valle della Morte che dovevano bloccare il laser per ripararlo. Non parlare neppure ai terragnoli del segnale: rispondere e basta. — Se lo scoprissero ci farebbero causa per danni e ci porterebbero via anche i denti.

Il giovane scrollò la testa. — Non li capirò mai, i terragnoli.

— Non è compito tuo. — Charlie era uno psicologo, ed era nato e aveva studiato sulla Terra. — Nessuno di quelli che sono nati quassù ci riuscirebbe.

— Può darsi. — Il giovane si alzò. — Grazie. Ora devo tornare al lavoro. Sai che devi chiamare la dottoressa Bemis prima della riunione?

— Sì. Ho trovato il messaggio al Cape.

— Ha una sorpresa per te.

— Come sempre. Voialtri non fate mai niente, qui, se non quando me ne vado.

Al telefono, Abigail Bemis disse soltanto che Charlie doveva andare a cena da lei: lo avrebbe preparato per la riunione.

— Tutto ottimo, Ab. Sulla Terra non ho potuto permettermi di mangiare cibo vero.

Lei rise, mise i piatti nella lavastoviglie e versò due tazze di caffè. Rise di nuovo quando sedette. Era una donna robusta, con i capelli bianchi, gli occhi vivaci e un mare di rughe.

— Sei di buon umore, stasera.

— Sì. È l’attesa.

— Johnny mi ha detto che avevi una sorpresa per me.

— Cribbio, lui non sa neppure la metà. Dunque non hai concluso niente con il senatore.

— No. Anche meno di quanto mi aspettassi. Qual è il segreto?

— Connors è un bravo ragazzo. Ha fatto molto per noi.

— Suvvia, Ab. Di cosa si tratta?

— Ha ragione lui. Se spegnessimo la televisione ai terragnoli per venti minuti, loro si troverebbero alle prese con un’altra Rivoluzione.

— Ah…

— Manderemo il messaggio.

— Sicuro. Immaginavo che l’avremmo mandato. Ci serviremo di Farside, con tutta la potenza di cui potremo disporre. Se avremo fortuna…

— No. L’energia non è sufficiente.

Charlie rimestò nel caffè mezzo cucchiaino di zucchero. — Avete intenzione… di sfidare Connors?

— Al diavolo Connors. Non useremo la radio.

— La luce visibile, allora? Gli infrarossi?

— Lo consegneremo a mano. Con la Daedalus.

Charlie si stava portando alle labbra la tazza. Si versò addosso quasi tutto il caffè.

— Ecco, prendi un tovagliolo.

GIUGNO 2040

Da Breve storia del Vecchio Ordine (Freeman Press, 2040):

… e se pensate che questo fosse uno spreco, allora considerate il Progetto Daedalus.

Era la prima grande costruzione spaziale dopo l’L-5. L’L-5 funzionava perfettamente, perché era pratica. Ma il Progetto Daedalus (era il nome di un dio greco che sapeva volare) fu un tipico caos di denaro buttato al vento.

Nel 2016 gli scienziati convinsero la borghesia a pagare un viaggio a un’altra stella! Avrebbe impiegato più di cento anni… ma gli scienziati contavano di mettere al mondo figli lungo la strada, e di far diventare scienziati anche loro, gli piacesse o no.

Si proponevano di usare come combustibile tutte le vecchie bombe all’idrogeno… come se noi non avessimo potuto aver bisogno del combustibile, un giorno o l’altro, qui sulla Terra. E se quelli dell’L-5 avessero deciso che non gli eravamo simpatici, e avessero interrotto la trasmissione dell’energia?

La Daedalus doveva essere un’astronave lunga quasi un chilometro! Quasi tutta doveva essere costruita e montata nello spazio, con materiale preso sulla luna, ma la parte più costosa (c’era da scommetterlo) doveva venir spedita dalla Terra.

Riuscirono quasi a costruirla, ma poi vennero la crisi e la Rivoluzione Popolare. Il Popolo non aveva nessuna intenzione di dar loro quelle bombe all’idrogeno, visto che ci stavano sopra la testa in quel modo.

Così lasciammo le bombe all’idrogeno a Helsinki e i matti spaziali ripresero a fare quello che dovevano fare. Ogni anno presentano una petizione per ottenere quelle bombe, ma ogni anno la Volontà del Popolo dice di no.

L’astronave è ancora lassù: un fantastrilione di dollari inutilizzato. Un monumento alla follia borghese. Peggio delle Piramidi!

FEBBRAIO 2075

— Dunque la sonda da mandare a Scilla è soltanto un trucco per ottenere il combustibile…

— Oh, no, non esattamente. — Abigail gli passò un fascicolo dalla copertina azzurra. — Andremo a Scilla. Rastrelleremo qualche megatonnellata di antimateria degenerata. E un’uguale quantità di materia degenerata prelevata da Cariddi.

«Non abbiamo intenzione di fare un viaggio che duri intere generazioni, Charlie. Il combustibile all’idrogeno ci porterà fin là; e una volta là, useremo le bottiglie magnetiche per contenere il combustibile vero.

— Annientamento totale della materia — disse Charlie.

— Appunto. Emme-ci-al quadrato al nono posto decimale. Non stiamo parlando di secoli per raggiungere 61 Cygni. Nove anni tra andata e ritorno.

— Ai terragnoli non andrà a genio. Tutta l’ostilità contro il progetto Daedalus originale…

— Al diavolo i terragnoli. Faremo tutto quello che abbiamo promesso, con le loro preziose bombe all’idrogeno: andremo a Scilla, preleveremo un po’ di antimateria e la riporteremo indietro. Faremo soltanto una deviazione, prima di tornare.

— Non volete dirgli semplicemente quel che faremo? Loro non ci rimetteranno un soldo…

Abigail scrollò la testa e rise di nuovo, questa volta amaramente. — Non hai letto l’editoriale della Peoplepost di stamattina, vero?

— Avevo troppo da fare.

— Anch’io, amico. Ho troppo da fare per leggere quelle fesserie. Ma uno dei miei collaboratori me l’ha portato.

— Parla della Daedalus?

— No… di 61 Cygni. E di quei pazzi di scienziati che vogliono far sapere a quelli di lassù che c’è vita sulla Terra.

— E così quelli verranno e ci trasformeranno in polpette.

— Più o meno.

Più di tremila persone erano sedute sul pendio, un anfiteatro «naturale» formato da terra lunare ed erba terrestre. C’era un baccano incredibile, e parlavano tutti insieme. La dottoressa Bemis aveva appena annunciato la spedizione a 61 Cygni.

Al decimo — Silenzio, per favore — Abigail Bemis poté proseguire: — Quindi capite benissimo perché non possiamo trasmettere questa riunione. Sulla Terra la capterebbero. E così pure, in questo momento sull’L-5 non ci sono rappresentanti dei mass-media terragnoli. Sono tornati sulla Terra per il normale avvicendamento e lo shuttle con i sostituti aveva bisogno di riparazioni al Cape. Gli altri due shuttle sono qui.

«Perciò chiedo a voi tutti, e a tutti i vostri fratelli che non hanno potuto abbandonare i loro posti di lavoro, di tener segreta la faccenda più grossa che ci sia mai stata da quando Isabella di Castiglia impegnò i suoi gioielli.

«Ora il dottor Leventhal, capo della nostra sezione di Scienze Sociali, vi parlerà della selezione dell’equipaggio.

Charlie detestava parlare in pubblico. In quell’ambiente, si sentiva come un cristiano diretto all’arena per finire in pasto ai leoni. Sistemò gli appunti sul leggio.