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— Che allegra prospettiva! Dunque, che cosa stai aspettando?

— Qualcuno che un tempo mi gridò…

— Gridò?

— "Vieni fuori!"

— Che abominio!

— Hmmm-hnnn! Per dirti la verità, non sono assolutamente convinto che Lui verrà, ma mi è stato detto di aspettare e… — alzò le spalle — …e io aspetto.

Dopo un attimo i suoi occhi ammiccanti si socchiusero fino a diventare due fessure; si piegò in avanti, con improvvisa impazienza. — Paulo, fa' passare questo Thon Taddeo davanti ai piedi della mesa.

L'abate si ritrasse, con orrore scherzoso. — Abbordatore di pellegrini! Molestatore di novizi! Ti manderò il Poeta… e possa lui scendere su te e rimanervi per sempre. Condurre il thon davanti alla tua tana! Che oltraggio.

Benjamin tornò ad alzare le spalle. — Benissimo. Dimentica la mia richiesta. Ma speriamo che il thon sia dalla nostra parte, e non con gli altri, questa volta.

— Gli altri, Banjamin?

— Manasse, Ciro, Nabucodonosor, il Faraone, Cesare, Hannegan secondo… è necessario che continui? Samuele ci mise in guardia contro di loro, poi ce ne diede uno. Quando hanno qualche uomo saggio al fianco che li consiglia, diventano più pericolosi che mai. Questo è il solo consiglio che ti darò.

— Bene, Benjamin, ne ho avuto abbastanza di te, adesso, per altri cinque anni, quindi…

— Insultami, imprigionami, tormentami…

— Finiscila. Me ne vado, vecchio. È tardi.

— Davvero? E il tuo ecclesiastico ventre è in grado di affrontare la cavalcata?

— Il mio stomaco…? — Don Paulo si fermò per tastarlo, e si accorse di stare meglio di quanto non fosse mai stato in quelle ultime settimane. — È un disastro, naturalmente — si lagnò. — Cosa altro dovrebbe essere, dopo che ho dovuto ascoltare te?

— È vero… El Shaddai è misericordioso, ma è anche giusto.

— Dio ti protegga, vecchio. Quando frate Kornhoer avrà reinventato la macchina per volare, manderò su qualche novizio a scagliarti addosso le pietre.

Si abbracciarono con affetto. Il Vecchio Ebreo lo guidò fino all'orlo della mesa. Benjamin rimase ritto, avvolto in uno scialle da preghiera, il cui tessuto finissimo contrastava bizzarramente con la rozza tela da sacco che gli cingeva i lombi, mentre l'abate scendeva il sentiero e si dirigeva di nuovo verso l'abbazia. Don Paulo lo poteva ancora vedere, ritto nel tramonto, la figura emaciata profilata contro il cielo in penombra, mentre si inchinava e masticava una preghiera sopra il deserto.

— Memento, Domine, omnium famulorum tuorum - sussurrò in risposta l'abate, poi aggiunse: — E possa lui rivincere l'occhio di vetro del Poeta a morra. Amen.

17

— Posso dirvelo senza alcun dubbio: vi sarà guerra — disse il messaggero di Nuova Roma. — Tutte le forze di Laredo sono impegnate sulle Pianure. Orso Pazzo ha tolto il campo. È una battaglia continua di cavalleria, secondo le usanze dei nomadi, per tutte le Pianure. Ma lo Stato di Chihuahua minaccia Laredo del Sud. Quindi Hannegan si prepara a mandare forze texarkane al Rio Grande… per contribuire alla "difesa" della frontiera. Naturalmente, con la piena approvazione dei laredani.

— Re Goraldi è un tremendo sciocco! — disse Don Paulo. — Non era stato messo in guardia contro il tradimento di Hannegan?

Il messaggero sorrise. — Il servizio diplomatico vaticano rispetta sempre i segreti di stato, se per caso li scopre. Per non essere accusati di spionaggio, noi siamo sempre molto prudenti per ciò che…

— Era stato messo in guardia? — domandò di nuovo l'abate.

— Naturalmente. Goraldi disse che il legato papale gli mentiva; accusò la Chiesa di fomentare i dissensi fra gli alleati della Sacra Sferza, nel tentativo di affermare il potere temporale del papa. Quell'idiota riferì persino a Hannegan l'avvertimento del legato.

Don Paulo rabbrividì e sussurrò. — E Hannegan, che ha fatto?

Il messaggero esitò. — Credo di potervelo dire: Monsignor Apollo è stato arrestato. Hannegan ha ordinato di sequestrare tutti i suoi documenti diplomatici. A Nuova Roma si parla della possibilità di scagliare l'interdetto sull'intero reame di Texarkana. Naturalmente, Hannegan è già incorso nella scomunica ipso facto, ma pare che questo non turbi molti i texarkani. Come certamente saprete, la popolazione è dedita a culti bizzarri nella misura dell'ottanta per cento, e il cattolicesimo delle classi dominanti è sempre stato un vertice molto sottile.

— Questo per quanto riguarda Marcus — mormorò tristemente l'abate. — E che notizie vi sono del Thon Taddeo?

— Non capisco come possa pensare di attraversare le Pianure, adesso, senza buscarsi qualche palla di moschetto. Le ragioni per cui non voleva affrontare il viaggio sembrano chiare. Ma non so nulla di questo viaggio, Padre Abate.

Il cipiglio di Don Paulo era doloroso. — Se il nostro rifiuto di mandare il materiale in nostro possesso alla sua università dovesse causare indirettamente la sua morte…

— Non permettete alla vostra coscienza di turbarsi per questo, Padre Abate. Hannegan sa badare ai suoi. Non so come, ma sono sicuro che il thon arriverà qui.

— Il mondo non potrebbe permettersi di perderlo, a quanto ho sentito. Bene… ma ditemi, perché siete stato mandato a riferire a noi i piani di Hannegan? Noi siamo nell'impero di Denver, e non capisco in che modo questa regione sia coinvolta…

— Ah, ma io vi ho raccontato solamente l'inizio. Hannegan spera di riuscire a unificare il continente, alla fine. Dopo aver imbrigliato saldamente Laredo, avrà rotto l'accerchiamento che lo teneva in iscacco. Poi, la sua prossima mossa sarà contro Denver.

— Ma questo non comporterebbe l'invio di carovane di rifornimenti attraverso il territorio dei nomadi? Mi sembra impossibile.

— È estremamente difficile, ed è questo che rende certa la prossima mossa. Le Pianure formano una naturale barriera geografica. Se fossero spopolate, Hannegan potrebbe considerare sicura la frontiera occidentale. Ma i nomadi rendono necessario per tutti gli stati limitrofi alle Pianure di mantenere forti presidi militari attorno al loro territorio, per operazioni di contenimento. L'unico modo per sottomettere le Pianure è controllare entrambe le fasce fertili, a est e a ovest.

— Ma anche così — rifletté l'abate — i nomadi…

— Il piano di Hannegan nei loro confronti è diabolico. I guerrieri di Orso Pazzo possono tenere facilmente testa alla cavalleria di Laredo, ma non possono tener testa a una moria di bestiame. Le tribù delle Pianure non lo sanno ancora, ma quando Laredo decise di punire i nomadi per le loro scorrerie ai confini, i laredani spinsero avanti parecchie centinaia di capi di bestiame infetto per mescolarli alle mandrie dei nomadi. Fu un'idea di Hannegan. Il risultato sarà la carestia, e allora sarà facile spingere una tribù contro l'altra. Naturalmente noi non conosciamo tutti i particolari, ma lo scopo è quello di costituire una legione nomade, sotto un comandante-fantoccio, armata da Texarkana, leale a Hannegan, pronta a buttarsi a ovest, verso le montagne. Se riesce a passare, questa regione subirà le prime infiltrazioni.

— Ma perché? Senza alcun dubbio Hannegan non crederà che i nomadi siano truppe su cui poter fare conto, oppure che siano in grado di tenere un impero, dopo che avranno finito di mutilarlo!

— No, Monsignore. Ma se le tribù nomadi verranno disperse, l'impero di Denver crollerà. Poi Hannegan raccoglierà i frammenti.

— Per che farne? Non potrebbe essere un impero molto ricco.

— No, ma sarà sicuro da ogni lato. Allora potrebbe essere in una posizione migliore per colpire a est o a nordest. Naturalmente, prima che si arrivi a questo, i suoi piani potrebbero fallire. Ma falliscano o no, questa regione corre il pericolo di essere invasa in un futuro non lontano. Bisognerebbe prendere misure per rendere sicura l'abbazia, nei prossimi mesi. Ho ricevuto istruzioni di discutere con voi il problema di mettere al sicuro i Memorabilia.