Il thon sibilò un'imprecazione. — Questi documenti dovrebbero essere affidati nelle mani di persone competenti — disse, incollerito. — Che ironia è questa!
La luce vacillò e si spense. L'interruzione non era d'origine meccanica. I novizi che azionavano la dinamo avevano smesso di lavorare.
— Portate qualche candela — gridò l'abate.
Furono portate le candele.
— Scendete — disse Don Paulo al novizio che stava sulla scaletta. — E portate con voi quella cosa. Frate Kornhoer? Frate Korn…
— E andato in magazzino un momento fa, Domne.
— Bene, chiamatelo. — Don Paulo si volse di nuovo allo studioso, porgendogli il documento che era stato trovato fra gli effetti di frate Claret. — Leggetelo, se riuscite a decifrarlo alla luce delle candele, Signor Filosofo!
— Un editto del Podestà!
— Leggetelo, e rallegratevi della vostra diletta libertà.
Frate Kornhoer ritornò nella stanza. Reggeva il pesante crocifisso che era stato tolto dall'archivolto per fare posto alla nuova lampada. Porse la croce a Don Paulo.
— Come sapevate che volevo proprio questo?
— Ho deciso che era venuto il momento, Domne. — E scrollò le spalle.
Il vecchio salì sulla scaletta e riappese la croce al suo gancio di ferro. Il corpo scintillò aureo nella luce delle candele. L'abate si volse e gridò ai suoi monaci:
— Chi leggerà in questa alcova, d'ora innanzi, leggerà ad Lumina Christi!
Quando scese dalla scala, il Thon Taddeo stava già stipando gli ultimi documenti in una grande cassa, per dividerli più tardi. Guardò cautamente il prete, ma non disse nulla.
— Avete letto l'editto?
Lo studioso annuì.
— Se, per qualche improbabile eventualità, desideraste asilo politico qui…
Lo studioso scosse il capo.
— Allora posso chiedervi di chiarire la vostra osservazione a proposito dell'opportunità di porre i nostri documenti in mani competenti?
Il Thon Taddeo abbassò lo sguardo. — L'ho detto nel calore della discussione, Padre. Lo ritiro.
— Ma non avete smesso di pensarlo. L'avete sempre pensato.
Il thon non lo negò.
— E allora sarebbe inutile ripetervi la mia supplica perché intercediate in nostro favore… quando i vostri ufficiali diranno a vostro cugino che splendida guarnigione militare sarebbe questa abbazia. Ma per il suo stesso bene, ditegli che quando i nostri altari e i Memorabilia sono stati minacciati, i nostri predecessori non hanno esitato a resistere con le armi. — E fece una pausa. — Partirete oggi o domani?
— Credo che sarebbe meglio oggi — disse sottovoce il Thon Taddeo.
— Ordinerò di preparare le provviste. — L'abate si voltò per andarsene, ma si fermò per aggiungere, gentilmente: — Ma quando ritornerete, riferite un messaggio ai vostri colleghi.
— Naturalmente. Lo avete scritto
— No. Dite semplicemente che chiunque desideri studiare qui sarà il benvenuto, nonostante la scarsa illuminazione. Il Thon Maho, specialmente, o il Thon Esser Shon con i suoi sei ingredienti. Gli uomini devono dibattersi per qualche tempo nell'errore per separarlo dalla verità, io credo… purché non afferrino avidamente l'errore solo perché ha un sapore più gradevole. Dite loro anche, figlio mio, che quando verrà il tempo, come sicuramente verrà, in cui non soltanto i preti ma anche i filosofi avranno bisogno di un rifugio… dite loro che le nostre mura sono robuste.
Fece un cenno di congedo ai novizi, poi risalì le scale, per chiudersi da solo nel suo studio. Perché la Furia torceva di nuovo le sue viscere, e sapeva che si avvicinava la tortura.
Nunc dimittis servum tuum, Domine… Quia viderunt oculi mei salutare…
Forse questa volta si torcerà fino a staccarsi, pensò, quasi con speranza. Desiderava chiamare Padre Gault perché udisse la sua confessione, ma decise che sarebbe stato meglio aspettare che gli ospiti fossero partiti. Fissò di nuovo l'editto.
Un colpo alla porta interruppe la sua sofferenza.
— Non potete tornare più tardi?
— Temo che più tardi non sarò più qui — rispose una voce soffocata dal corridoio.
— Oh, Thon Taddeo… entrate, allora. — Don Paulo si raddrizzò; cercò di dominare la sofferenza, senza tentare di scacciarla, ma soltanto di controllarla, come avrebbe fatto con un servitore indisciplinato.
Lo studioso entrò e posò un fascio di carte sulla scrivania dell'abate. — Ho pensato che fosse giusto lasciarvi questi — disse.
— Che cosa sono?
— I disegni delle vostre fortificazioni. Quelli fatti dagli ufficiali. Vi suggerisco di bruciarli immediatamente.
— Perché avete fatto questo? — mormorò Don Paulo. — Dopo quello che ci siamo detti nel sotterraneo…
— Non fraintendetemi — interruppe il Thon Taddeo. — Li avrei restituiti in ogni caso… è una questione d'onore, non approfittare della vostra ospitalità per… ma non importa. Se avessi restituito prima i disegni, gli ufficiali avrebbero avuto il tempo e la possibilità di prepararne un'altra serie completa.
L'abate si alzò lentamente e tese la mano verso lo studioso.
Il Thon Taddeo esitò. — Non vi prometto alcun tentativo in vostro favore…
— Lo so.
— …perché sono convinto che ciò che avete qui dovrebbe essere aperto a tutto il mondo.
— Lo è. Lo è sempre stato, lo sarà sempre.
Si strinsero la mano, imbarazzati, però Don Paulo sapeva che non era un pegno di tregua, ma soltanto di reciproco rispetto fra avversari. Forse non sarebbe mai stato altro.
Ma perché tutto doveva accadere di nuovo?
La risposta era a portata di mano: c'era ancora il serpente che sussurrava: Perché Dio sa che nel giorno in cui ne mangerete, i vostri occhi saranno aperti; e voi sarete come Dèi. Il vecchio padre delle menzogne era abile nel dire mezze-verità: Come conoscerete il bene e il male, fino a quando non ne avrete assaggiato? Assaggiatene, e diventerete Dèi. Ma né l'infinita potenza né l'infinita sapienza poteva concedere la divinità agli uomini. Perché sarebbe stato necessario anche l'infinito amore.
Don Paulo mandò a chiamare il priore. Si avvicinava il momento di andarsene. E presto sarebbe venuto un nuovo anno.
Fu l'anno di un torrente di pioggia senza precedenti nel deserto, che fece fiorire semi sepolti da lungo tempo.
Fu l'anno in cui un vestigio di civiltà venne ai nomadi della Pianura, e persino il popolo di Laredo cominciò a mormorare che probabilmente tutto andava per il meglio. Nuova Roma non fu d'accordo.
In quell'anno un temporaneo accordo fu concluso e spezzato fra gli stati di Denver e di Texarkana. Fu l'anno in cui il Vecchio Ebreo ritornò alla sua precedente vocazione di Medico e di Vagabondo, l'anno in cui i monaci dell'Ordine Albertiano di Leibowitz seppellirono un abate e si inchinarono al suo successore. V'erano splendide speranze per il domani.
Fu l'anno in cui un re venne cavalcando dall'Est, per sottomettere quella terra e possederla. Fu un anno dell'Uomo.
23
Era spiacevolmente caldo, vicino al sentiero assolato che sfiorava la collina boscosa, e il caldo aveva aggravato la sete del Poeta. Dopo molto tempo sollevò il capo dal suolo, in preda alle vertigini, e cercò di guardarsi intorno. La lotta era finita; tutte le cose se ne stavano quiete, ora, tranne l'ufficiale di cavalleria. Le poiane scendevano per atterrare, senza far rumore.