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Un-due-tre-quattro!

Sinist!

Sinist!

Aveva-una-buona-moglie-ma

Sinist!

Sinist!

Sinjst! Dest!

Sinist!

Wir, come dicono nel vecchio paese, marschieren welter wenn alles in Scherben fällt.

Noi abbiamo i vostri eoliti e i vostri mesoliti e i vostri neoliti. Abbiamo le vostre Pompei, i vostri Cesari e i vostri manufatti cromati (impregnati di ingredienti vitali).

Noi abbiamo le vostre accette insanguinate e le vostre Hiroshima…

Noi marciamo a dispetto dell'Inferno, noi marciamo…

Atrofia, Entropia, Proteus vulgaris,

raccontando barzellette sconce su una ragazza di campagna chiamata Eva e su un commesso viaggiatore chiamato Lucifero.

Noi seppelliamo i vostri morti e le loro reputazioni.

Noi vi seppelliamo. Noi siamo i secoli.

Nascete, allora, aspirate boccheggiando il veto, gridate alla sculacciata dell'ostetrico, cercate la virilità, assaggiate un po' di bontà, provate dolore, generate, lottate ancora un po', soccombete:

(Morendo, andatevene senza far rumore dalla porta posteriore, per favore).

Generazione, rigenerazione, ancora, ancora, come in un rito, con i vestimenti macchiati di sangue e le mani graffiate, figli di Merlino, a caccia di uno scintillio. Figli, anche di Eva, che ricostruiscono l'Eden per sempre… e che poi lo sfasciano a calci, in preda a pazzia furiosa benché, in qualche modo, non è lo stesso. Ahi! Ahi! Ahi!… un idiota grida la sua angoscia insensata fra le macerie. Ma presto! fate che il suo grido sia sommesso dal coro, che canta Alleluja a novanta decibel).

Ascoltate allora l'ultimo Cantico dei Fratelli dell'Ordine di Leibowitz, come venne cantato dal secolo che lo inghiottì:

V. — Lucifero è caduto. R. — Kyrie eleison. V. — Lucifero è caduto. R. — Christe eleison. V. — Lucifero è caduto. R. — Kyrie eleison, eleison imas!

LUCIFERO È CADUTO! Le parole in codice, trasmesse elettricamente attraverso il continente, furono sussurrate nelle sale delle conferenze, circolarono sotto forma di crocchianti promemoria timbrati SUPREME SEGRETISSIMO furono prudentemente tenute nascoste alla stampa. Le parole si levarono in una minacciosa marea dietro una diga di segretezza ufficiale. V'erano parecchie falle nella diga, ma le falle erano intrepidamente tappate da burocratici eroi i cui polpastrelli si gonfiavano spaventosamente, mentre schivavano le raffiche verbali sparate dalla stampa.

PRIMO GIORNALISTA: Qual è il commento di Vostra Signoria sulla dichiarazione di Sir Rische Thon Berker, secondo la quale il livello di radiazione sulla costa nordoccidentale è superiore di dieci volte al livello normale?

MINISTRO DELLA DIFESA: Non ho letto questa dichiarazione.

PRIMO GIORNALISTA: Se la si considerasse vera, che cosa potrebbe esserne considerata responsabile?

MINISTRO DELLA DIFESA: Questa domanda richiede una congettura. Forse Sir Rische ha scoperto un ricco deposito di uranio. No, cancellatelo. Non ho commenti da fare.

SECONDO GIORNALISTA: Vostra Signoria considera Sir Rische come uno scienziato competente e responsabile?

MINISTRO DELLA DIFESA: Non ha mai lavorato alle dipendenze del mio ministero.

SECONDO GIORNALISTA: Questa non è una risposta esauriente.

MINISTRO DELLA DIFESA: È molto esauriente, invece. Poiché non ha mai lavorato per il mio ministero, non ho modo di conoscere la sua competenza o responsabilità. Non sono uno scienziato.

UNA GIORNALISTA: È vero che recentemente è avvenuta una esplosione nucleare in un punto del Pacifico?

MINISTRO DELLA DIFESA: Come la signora sa bene, i test di armi nucleari di qualunque specie sono un crimine gravissimo e un atto di guerra, secondo l'attuale legge internazionale. Noi non siamo in guerra. Questo risponde alla vostra domanda?

LA GIORNALISTA: No, Vostra Signoria, no. Non ho chiesto se è stato effettuato un test. Ho chiesto se si è verificata una esplosione.

MINISTRO DELLA DIFESA: Noi non abbiamo provocato tale esplosione. Se fossero stati "loro" a provocarla, signora, credete che questo governo ne sarebbe stato informato?

(Risate educate).

LA GIORNALISTA: Questo non risponde alla mia…

PRIMO GIORNALISTA: Vostra Signoria. Il Delegato Jerulian ha accusato la Coalizione Asiatica di montare armi all'idrogeno nello spazio aperto, e afferma che il nostro Consiglio Esecutivo lo sa e non fa nulla in proposito. È vero?

MINISTRO DELLA DIFESA: Credo che sia vero che il Tribunale dell'Opposizione abbia formulato qualche accusa ridicola, sì.

PRIMO GIORNALISTA: Perché è un'accusa ridicola? Perché "loro" non costruiscono nello spazio missili spazio-terra? O perché noi stiamo facendo qualcosa in proposito?

MINISTRO DELLA DIFESA: È ridicola in ogni senso. Vorrei fare osservare, comunque, che la fabbricazione delle armi nucleari è stata proibita da un trattato, fin da quando furono riscoperte. Sono proibite dovunque… nello spazio e sulla Terra.

SECONDO GIORNALISTA: Ma non esiste un trattato che proibisca la messa in orbita di materiale fissile, non è vero?

MINISTRO DELLA DIFESA: Naturalemente no. I veicoli spazio-spazio funzionano tutti a energia nucleare. Devono essere riforniti di combustibile, quindi.

SECONDO GIORNALISTA: E non esiste alcun trattato che proibisca la messa in orbita di altri materiali coi quali potrebbero essere costruite armi nucleari?

MINISTRO DELLA DIFESA (irritato): Per quel che ne so, l'esistenza di tale materiale al di fuori dell'atmosfera non è mai stata bandita da alcun trattato o atto parlamentare. Mi risulta, inoltre, che lo spazio è pieno di corpi come la Luna e gli asteroidi, che non sono fatti di formaggio verde.

LA GIORNALISTA: Vostra Signoria intende suggerire che sarebbe possibile costruire armi nucleari senza bisogno di materiale grezzo proveniente dalla Terra?

MINISTRO DELLA DIFESA: Non intendevo affatto suggerire questo. Naturalmente, è possibile, in teoria. Stavo dicendo che nessun trattato o legge proibisce la messa in orbita di materie grezze particolari… solo di armi nucleari.

LA GIORNALISTA: Se vi fosse stata qualche recente esplosione sperimentale in Oriente, cosa riterrebbe più probabile: una esplosione sotterranea malriuscita, o un missile spazio-terra con una testata atomica difettosa?

MINISTRO DELLA DIFESA: Signora, la vostra domanda è così congetturale che mi costringe a rispondere: "no comment".

LA GIORNALISTA: Mi limitavo a ricollegarmi alle affermazioni di Sir Rische e del Delegato Jerulian.

MINISTRO DELLA DIFESA: Loro sono liberi di indulgere a speculazioni avventate. Io no.

SECONDO GIORNALISTA: A rischio di sembrare sarcastico… Ditemi, qual è l'opinione di Vostra Signoria a proposito del tempo?

MINISTRO DELLA DIFESA: È piuttosto caldo in Texarkana, non è vero? E mi risulta che vi siano brutte tempeste di sabbia nel sudovest. Può darsi che ne risentiamo le conseguenze.

LA GIORNALISTA: Siete favorevole al Matriarcato, Lord Ragelle?

MINISTRO DELLA DIFESA: Sono decisamente contrario, signora. Esercita un'influenza maligna sulla gioventù, specie sulle giovani reclute. I servizi militari disporrebbero di soldati migliori, se i nostri combattenti non fossero stati corrotti dal Matriarcato.

LA GIORNALISTA: Posso citare questa vostra dichiarazione?

MINISTRO DELLA DIFESA: Certamente, signora… ma soltanto nel mio necrologio, non prima.

LA GIORNALISTA: Grazie. Lo preparerò in anticipo.