— Mi avete mandato a chiamare, Domne?
Zerchi gli fece cenno di tacere e di sedersi. Il viso del prete era tirato ed esangue, una maschera grigio-acciaio di autocontrollo. A frate Joshua sembrò contratto, invecchiato, dopo la notte precedente. Ascoltarono, in un cupo silenzio, la voce che si alzava e si abbassava ad intervalli di quattro secondi, mentre le stazioni trasmittenti venivano accese e spente per arrivare ad ostacolare gli strumenti di ricerca direzionale di cui disponeva il nemico.
— … ma prima, ecco un annuncio rilasciato dal Comando Supremo. La famiglia reale è salva. Ripeto: la famiglia reale è salva. Il Consiglio di Reggenza era assente dalla città quando il nemico ha colpito. Al di fuori dell'area del disastro, non si ha notizia di disordini civili, e non c'è ragione per prevederne alcuno.
"Un ordine di cessate il fuoco è stato emesso dalla Corte Mondiale delle Nazioni, con una proscrizione sospesa comportante la pena di morte per i capi responsabili dei governi di entrambe le nazioni. Essendo sospesa, la sentenza diventerà applicabile soltanto se si disubbidirà al decreto. Entrambi i governi hanno immediatamente trasmesso alla Corte di aver ricevuto l'ordine e c'è, pertanto, una forte probabilità che l'incidente stia per concludersi, poche ore dopo avere avuto inizio come attacco preventivo contro certe installazioni spaziali illegali. In un attacco di sorpresa, le forze spaziali della Confederazione Atlantica hanno colpito, la notte scorsa, tre postazioni missilistiche asiatiche segrete, poste sull'altra faccia della Luna, e hanno completamente distrutto una stazione spaziale nota come sistema di guida per missili spazio-terra. Era previsto che il nemico compisse una rappresaglia contro le nostre forze nello spazio, ma la barbara aggressione alla nostra capitale è stata un atto di disperazione che nessuno prevedeva.
"Bollettino speciale: Il nostro governo ha appena annunciato la sua intenzione di onorare il cessate il fuoco per dieci giorni, se il nemico accetta una immediata conferenza dei ministri degli Esteri e dei comandanti militari a Guam. Si prevede che il nemico accetterà."
— Dieci giorni — brontolò l'abate. — Non ci dà il tempo sufficiente.
— La radio asiatica, tuttavia, continua a insistere che il recente disastro termonucleare di Itu Wan, che ha causato ottantamila morti, è stato opera di un missile atlantico malfunzionante, e che la distruzione della città di Texarkana è di conseguenza una rappresaglia…
L'abate spense l'apparecchio. — Dov'è la verità? — chiese, quietamente. — A chi si deve credere? Ed ha importanza? Quando si risponde al genocidio con il genocidio, alla violenza con la violenza, all'odio con l'odio, non serve più chiedere quale ascia sia la più insanguinata. Il male sul male, ammucchiato sul male. C'era una giustificazione alla nostra "azione di polizia" nello spazio? Come possiamo saperlo? Certamente non c'era una giustificazione per ciò che loro hanno fatto… oppure c'era? Noi sappiamo soltanto ciò che dice quella cosa, e quella cosa è una specie di prigioniera. La radio asiatica deve dire ciò che meno dispiace al suo governo; la nostra deve dire ciò che meno dispiace alla nostra splendida plebe patriottica, il che, per coincidenza, è ciò che vuole comunque dire il governo… quindi, dov'è la differenza? Buon Dio, devono esservi almeno mezzo milione di morti, se hanno colpito Texarkana con una vera bomba. Ho voglia di dire parole che non ho mai neppure udito. Sterco di rospi. Pus di scrofa. Cancrena dell'anima. Putrefazione del cervello immortale. Mi capite, fratello? E Cristo respirò con noi la stessa aria ammorbata dalle carogne; come fu mite la Maestà del nostro Dio Onnipotente! Che infinito Senso dell'Umorismo… diventare uno di noi… Il Re dell'Universo, inchiodato a una croce come uno Yddish Schlemiel, dai nostri simili! Dicono che Lucifero fu scacciato per aver rifiutato di adorare il Verbo Incarnato: il Maligno doveva mancare completamente di senso dell'umorismo! O tu che sei il Dio di Giacobbe, che sei persino il Dio di Caino… perché lo fanno di nuovo?
"Perdono, sto delirando — aggiunse, non tanto rivolto a Joshua quanto alla vecchia scultura in legno di San Leibowitz che stava in un angolo dello studio. Si era fermato per guardare il volto dell'immagine. La statua era vecchia, molto vecchia. Qualche suo predecessore l'aveva mandata in un magazzino sotterraneo, per restarvi nella polvere e nella penombra, fino a che il polipo aveva logorato il legno, divorando la grana primaverile e lasciando la grana estiva, in modo che il viso sembrava profondamente rugoso. Il santo aveva un sorriso lievemente satirico. Zerchi aveva tolto la statua dall'oblio a causa di quel sorriso.
— Avete visto quel vecchio mendicante nel refettorio, ieri sera? — chiese con leggerezza, continuando a osservare curiosamente il sorriso della statua.
— Non l'ho notato, Domne. Perché?
— Non importa. Credo di essermelo immaginato. — Toccò con un dito il mucchio di fascine su cui stava ritto l'antico martire. Ecco su che cosa stiamo noi, ora, pensò. Sulle grosse fascine dei peccati del passato. E qualcuno di quei peccati è mio. Mio, di Adamo, di Erode, di Giuda, di Hannegan, mio. Di tutti. Culminato sempre nel colosso dello Stato, in un modo o nell'altro, e si avvolgono nel manto del bene, e vengono abbattuti, dall'ira del Cielo. Perché? Lo gridiamo abbastanza forte… Dio deve essere obbedito dalle nazioni come dagli uomini. Cesare deve essere il poliziotto di Dio, non il Suo successore plenipotenziario, non il Suo erede. A tutte le età, a tutti i popoli… "Chiunque esalti una razza o uno stato o una particolare forma di Stato o i depositari del potere… chiunque innalzi queste nozioni al di sopra del loro valore e le divinizzi a un livello di idolatria, distorce e perverte un ordine del mondo disposto e creato da Dio…". Da dove venivano quelle parole? Pio Undicesimo, pensò, senza esserne certo… diciotto secoli or sono. Ma quando Cesare ha i mezzi di distruggere il mondo, non è già divinizzato? Soltanto per il consenso del popolo… la stessa canaglia che gridava "Non habemus regem nisi caesarem" quando fu posta di fronte a Lui… al Dio Incarnato, irriso e sputacchiato. La stessa canaglia che martirizzò San Leibowitz…
— La divinità di Cesare si è mostrata di nuovo.
— Domne?
— Lascia perdere. I fratelli sono nel cortile?
— Ce n'era già una buona metà quando sono passato. Devo andare a vedere?
— Andate. Poi tornate qui. Ho qualcosa da dirvi, prima che li raggiungiamo.
Prima che Joshua ritornasse, l'abate aveva tolto i documenti del Quo peregrinatur dalla cassaforte a muro.
— Leggete attentamente le istruzioni — disse al monaco. — Guardate la tabella dell'organizzazione, leggete tutti i dati procedurali. Dovremo studiare il resto nei particolari, non adesso, ma più tardi.
Il comunicatore ronzò forte, mentre Joshua stava leggendo le istruzioni.
— Il Reverendo Padre Jethrah Zerchi, Abbas, prego — cantilenò la voce di un centralinista automatico.
— Sono io.
— Telegramma urgente del Signor Cardinale Eric Hoffstraff, Nuova Roma. Non c'è servizio di corriere, a quest'ora. Devo leggere?
— Sì, leggete il testo. Manderò qualcuno più tardi a prenderne una copia.
— Il testo è il seguente: Grex peregrinatur erit. Quam primum est factum suscipiendum vobis, jussu Sanctae Sedis. Suscipite ergo operis partem ordini vestro propriam…
— Potete rileggerlo nella traduzione in sudoccidentale? — chiese l'abate.
Il centralinista obbedì; ma neppure nella traduzione il messaggio sembrava contenere qualcosa di inaspettato. Era una conferma del piano e una richiesta di accelerarlo.
— Accuso ricevuta — disse alla fine.
— C'è risposta?
— Rispondete come segue: Eminentissimo Domino Eric Cardinali Hoffstraff obsequitur Jethrah Zerchius, A.O.L., Abbas. Ad has res disputandas iam coegi discessuros fratres ut hodie parati dimitti Romam prima aerisnave possint. Fine del testo.