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"Rimarrete per anni nello spazio. La nave sarà il vostro monastero. Dopo che la sede patriarcale sarà stabilita nella Colonia del Centauro, vi stabilirete una casa madre dei Frati Visitazionisti dell'Ordine di San Leibowitz di Tycho. Ma la nave e i Memorabilia rimarranno nelle vostre mani. Se la civiltà, o un vestigio di essa, può essere mantenuta sul Centauro, manderete missioni sugli altri mondi coloniali, e forse, alla fine, alle colonie delle loro colonie. Dovunque vada l'Uomo, andrete voi e i vostri successori. E con voi, andranno i documenti e i ricordi di quattromila anni e più. Alcuni di voi, o quelli che verranno dopo di voi, saranno mendicanti e vagabondi, e insegneranno le cronache della Terra e i cantici del Crocifisso ai popoli e alle civiltà che potranno evolversi dai gruppi coloniali. Perché qualcuno potrebbe dimenticare. Qualcuno potrà essere perduto per la Fede, per qualche tempo. Insegnate ad essi, e accogliete nell'Ordine coloro, fra essi, che vi sono chiamati. Tramandate la loro continuità. Siate per l'Uomo il ricordo della Terra e dell'Origine. Ricordate questa Terra. Non dimenticatela mai, ma… non ritornate mai. - La voce di Zerchi divenne bassa e rauca. — Se mai ritornaste potreste trovare l'Arcangelo al confine orientale della Terra, a guardarne i passi con una spada di fuoco. Lo sento. Lo spazio sarà la vostra casa, d'ora innanzi. E un deserto più solitario del nostro. Dio vi benedica, e pregate per noi.

Percorse lentamente la corsia, fermandosi ad ogni sedile per benedire ed abbracciare, prima di lasciare l'aereo. L'apparecchio si avviò sulla pista e salì, ruggendo.

Zerchi lo seguì con lo sguardo fino a che scomparve, nel cielo serotino. Poi ritornò all'abbazia, al resto del suo gregge. A bordo dell'aereo, aveva parlato quasi che il destino del gruppo di frate Joshua fosse chiaro come le preghiere prescritte per l'Ufficio del giorno seguente: ma tanto lui che gli altri sapevano che si era limitato a leggere la mano di un piano, aveva descritto una speranza e non una certezza. Perché il gruppo di frate Joshua aveva soltanto cominciato la prima tappa di un viaggio lungo e pieno di dubbi, un nuovo Esodo dall'Egitto, sotto gli auspici di un Dio che doveva essere indubbiamente stanco della razza dell'Uomo.

Coloro che rimanevano avevano il compito più facile. Il loro compito era quello di aspettare la fine e di pregare perché la fine non venisse.

27

— La zona colpita dal fallout locale rimane relativamente stazionaria — disse l'annunciatore. — E il pericolo di ulteriore dispersione a causa del vento è quasi scomparso…

— Bene, per il momento non è accaduto ancora il peggio — osservò l'ospite dell'abate. — Fino ad ora, qui siamo stati al sicuro. E pare che lo saremo ancora, a meno che la conferenza non sia un fallimento.

— Lo saremo — brontolò Zerchi. — Ma ascoltate un momento.

— Il calcolo più recente delle perdite — continuò l'annunciatore — in questo nono giorno dopo la distruzione della capitale, dà un totale di due milioni e ottocentomila morti. Più di metà di questa cifra è costituita dalla popolazione della città vera e propria. Il resto è una stima basata sulla percentuale della popolazione dei dintorni e delle zone colpite dal fallout che hanno ricevuto dosi critiche di radiazioni. Gli esperti prevedono che la stima aumenterà via via che altri casi da radioattività verranno denunciati.

"È stato chiesto a questa stazione di trasmettere due volte al giorno questo annuncio, per tutta la durata della situazione di emergenza: 'I provvedimenti della Legge Pubblica 10-WR-3E non autorizzano in alcun modo i cittadini a praticare l'eutanasia alle vittime di avvelenamento da radiazione. Le vittime che sono state esposte, o che credono di essere state esposte a una radioattività molto superiore alla dose critica devono presentarsi alla più vicina Stazione di Alleviamento Stella Verde, dove un magistrato è autorizzato ad emettere un certificato di Mori Vult a chiunque venga giudicato come caso disperato, se il paziente desidera l'eutanasia. Qualunque vittima delle radiazioni che si tolga la vita in qualunque modo diverso da quello prescritto dalla legge sarà considerato un suicida, e metterà a repentaglio il diritto dei suoi eredi e dipendenti a reclamare l'assicurazione e altri benefici per l'assistenza antiradiazione, secondo la legge. Inoltre, ogni cittadino che assista un tale suicida può essere perseguitato per omicidio. La Legge sul Disastro da Radioattività autorizza l'eutanasia soltanto dopo una regolare procedura legale. I casi gravi di malattia da radiazione devono essere riferiti ai Centri della Stella Verde…'."

Bruscamente Zerchi spense l'apparecchio. Balzò dalla sedia e andò a fermarsi alla finestra, e guardò giù, nel cortile, dove una folla di profughi si aggirava attorno a tavole di legno costruite in fretta e furia. L'abbazia, vecchia e nuova, era invasa da gente di tutte le età e condizioni, le cui case erano sorte nelle regioni devastate. L'abate aveva temporaneamente ristretto le zone "clausura" dell'abbazia per concedere ai profughi accesso a tutto, ad eccezione dei dormiton dei monaci. La scritta davanti all'antica porta era stata rimossa, perché c'erano donne e bambini che dovevano essere sfamati, vestiti e ospitati.

Guardò due novizi che portavano un calderone fumante dalla cucina di emergenza. L'issarono su di una tavola e cominciarono a distribuire la minestra.

Il visitatore dell'abate si schiarì la gola e si agitò irrequieto nella sedia. L'abate si voltò.

— Procedura legale, la chiamano — brontolò. — Procedura legale di massa, suicidio assistito dallo stato. Con tutte le benedizioni della società.

— Già — disse il visitatore — ma è certamente meglio che lasciarli morire orribilmente poco a poco.

— Davvero? Meglio per chi? Per gli spazzini? Meglio che i cadaveri viventi camminino da soli fino a un centro di annientamento, finché, possono ancora camminare? Uno spettacolo, meno pubblico? Meno orrore sparso in giro? Meno disordine? Qualche milione di cadaveri che giacciono sparsi qua e là potrebbe dar l'avvio a una rivolta contro quelli che sono i responsabili. È questo che voi e il vostro governo intendete per "meglio", non è così, dottore?

— Non saprei come la pensa il governo — disse il visitatore, con una lievissima sfumatura di stizza nella voce. — Ciò che intendevo per "meglio" era "più misericordioso". Non intendo discutere con voi la vostra teologia morale. Se credete di avere un'anima che Dio manderebbe all'Inferno se sceglieste di morire senza soffrire invece che in un modo orribile, allora continuate pure a pensarla così. Ma voi siete una minoranza, lo sapete. Io non sono d'accordo, ma non è il caso di discuterne.

— Scusatemi — disse l'Abate Zerchi. — Non mi preparavo a discutere con voi di teologia morale. Stavo parlando soltanto di questo spettacolo di eutanasia di massa, in termini di movente umano. La stessa esistenza della Legge sul Disastro da Radioattività, e di leggi corrispondenti in altri paesi, è la prova più evidente che i governi erano completamente consci delle conseguenze di un'altra guerra, ma invece di cercare di rendere impossibile questo crimine, hanno cercato di provvedere in anticipo alle conseguenze del crimine. I sottintesi di questo fatto non hanno significato per voi, dottore?

— Naturalmente no, Padre. Personalmente, sono un pacifista. Ma attualmente siamo legati al mondo, così come è. E se non riescono a mettersi d'accordo sul modo di rendere impossibile un atto di guerra, allora è meglio stabilire qualche provvedimento relativo alle conseguenze, piuttosto che non prendere nessun provvedimento.