— Ho dato parere contrario. Non sento che cosa potremmo guadagnare dalla stretta alleanza con il vostro mondo.
Il comportamento astioso del consigliere lo sconcertò per un attimo; ma subito si rese conto che l’unificazione tra il Livello Superiore e quello Inferiore avrebbe senza dubbio compromesso l’alta posizione sociale di Lorenz.
Il sentiero, consumato dal continuo uso, aveva mutato direzione e fiancheggiava adesso la parete di destra. Cavità usate per abitazioni rimandavano indietro intervalli sonori smorzati nello schema degli echi riflessi del generatore centrale. E Jared intuì, più che sentire davvero, i gruppi di estranei incuriositi che lo ascoltavano passare.
A un certo punto, il consigliere lo afferrò per le spalle e lo fece voltare verso destra. — Questa è la grotta del Grande Anselm.
Jared esitò, tentando di orientarsi. La cavità era molto profonda, con numerosi scaffali, ricavati nelle pareti. Nello spazio davanti all’ingresso c’era un grande lastrone, con posto adeguato per le gambe scavato sui fianchi. Dalla superficie levigata provenivano i suoni simmetrici di numerose scodelle di gusci di manna vuoti, che davano l’impressione generale di ordinati preparativi per un pranzo per molte persone.
— Benvenuto al Livello Superiore! Sono Noris Anselm, la Ruota.
Jared ascoltò il suo ospite, un ospite più che ampiamente proporzionato, che avanzava intorno alla lastra con il braccio teso. Che la sua mano avesse trovato al primo tentativo quella del giovane, deponeva certo a favore dell’abilità percettiva della Ruota.
— Ho sentito parlare molto di te, ragazzo mio! — Anselm strinse il braccio di Jared. — Dieci Tocchi?
— Certo. — Jared si sottomise docilmente alle dita che gli esploravano con metodicità la faccia, il petto e le braccia.
— Bene — concluse Anselm in tono di approvazione. — Lineamenti regolari, portamento eretto, agilità, forza. Non mi pare che il Primo Sopravvissuto abbia poi esagerato molto. A te, ora.
Le mani di Jared si familiarizzarono con un fisico massiccio ma non flaccido. L’assenza di un tessuto che gli coprisse il petto, i capelli tagliati corti e la barba, suggerivano l’idea di un vigore che resisteva al processo dell’invecchiamento. E il palpito di protesta delle palpebre di fronte al suo tocco indicava un fiero rifiuto di chiudere gli occhi.
Anselm scoppiò a ridere. — Dunque sei venuto con Intenzioni di Dichiarazione di Connubio in mente? — Accompagnò Jared ad un sedile a lato del lastrone di pietra.
— Sì. Il Primo Sopravvissuto dice…
— Ah… il Primo Sopravvissuto Fenton. È molto tempo che non lo sento.
— Le manda…
— Buon vecchio Evan! — dichiarò espansivo Anselm. — Ha avuto una buona idea… voler avvicinare i due Livelli. Che ne pensi?
— Dapprima…
— Naturalmente. Non occorre molta immaginazione per sentirne i vantaggi, vero?
Abbandonando la speranza di poter completare una frase, Jared considerò puramente retorica la domanda e si concentrò sulle deboli impressioni che gli arrivavano dall’imboccatura della caverna alle sue spalle. Qualcuno s’era portato sull’entrata e stava ascoltando in silenzio. Gli echi riflessi delineavano la forma di una giovane donna.
— Dicevo — ripeté ancora Anselm, — che non ci vuole molta immaginazione per sentire i benefici dell’unificazione dei Livelli.
Jared si mise con cura eretto. — No davvero. Il Primo Sopravvissuto dice che c’è molto da guadagnarci. Lui…
— E per questo Connubio. Immagino che tu ti senta pronto…?
Almeno una risposta Jared era riuscito a completarla. Ma non c’era scopo a spingere troppo avanti il suo successo, per cui disse semplicemente: — Sì.
— Bravo ragazzo! Della sarà una splendida Sopravvissuta. Un po’ testarda, forse. Ma considera il mio Connubio…
La Ruota si lanciò in una lunga dissertazione, mentre l’attenzione di Jared ritornava alla furtiva ragazza. Almeno, adesso sapeva chi era. Quando era stato menzionato il nome «Della», le era mancato il respiro e Jared aveva sentito che le sue pulsazioni erano diventate più rapide.
La voce chiara e forte della Ruota produceva echi marcati e netti. E Jared prese nota del profilo dolce e armonioso della ragazza. Gli zigomi alti accentuavano l’inclinazione fiduciosa e volitiva del mento. Teneva gli occhi completamente aperti, e i capelli acconciati in uno stile del tutto nuovo per lui. Erano tirati lontano dal viso, riuniti dietro la nuca, ma liberi di ricadere folti e rigogliosi lungo la schiena. La sua immaginazione gli fornì un piacevole schema di echi di Della che correva per una lunga galleria, con la lunga treccia che le svolazzava dietro.
— … Ma Lidya ed io non abbiamo mai avuto un figlio. — Il suo garrulo ospite aveva ancora cambiato argomento. — Tuttavia, io credo che sarebbe meglio se il governo della Ruota rimanesse nella linea di discendenza degli Anselm, non ti pare?
— Certamente. — Jared aveva perso il filo della conversazione.
— E l’unica soluzione che non comporti complicazioni è il Connubio tra te e mia nipote.
Quella, pensò Jared, sarebbe dovuta essere l’imboccata per l’uscita della ragazza dal nascondiglio. Ma Della non si smosse da dove si trovava.
Il Livello Superiore s’era ristabilito dall’emozione suscitata dal suo arrivo, e adesso il giovane sentiva i rumori di un Mondo normale; bambini che giocavano schiamazzando, donne intente alla pulizia delle grotte, uomini indaffarati al loro lavoro, un gioco di bocce in svolgimento nel campo aldilà dei recinti del bestiame.
La Ruota afferrò Jared per il braccio e gli disse: — Bene, ci conosceremo meglio in seguito. Ci sarà un pranzo formale nel corso di questo periodo e ne approfitterai per familiarizzarti con Della. Ma, prima, ti ho fatto preparare un alloggio.
Jared venne condotto lungo la fila delle cavità residenziali. Non avevano percorso molta strada, quando Anselm lo fece fermare di scatto.
— Il Primo Sopravvissuto afferma che tu hai un ottimo paio di orecchi, ragazzo mio. Sentiamo se lo sono per davvero.
Un po’ imbarazzato, Jared rivolse l’attenzione su quanto lo Circondava. Dopo un momento, i suoi orecchi furono attratti dal ripiano naturale che correva lungo il fondo della parete di destra.
— Sento qualcosa su quel ripiano — dichiarò. — C’è un ragazzo disteso che ascolta i suoni del mondo.
Anselm trattenne un’esclamazione di sorpresa. Poi gridò: — Myra, il tuo ragazzo è ancora sul cornicione…?
Una donna, là vicino, chiamò ad alta voce: — Timmy! Timmy! Dove sei?
E una vocina lontana rispose: — Quassù, mamma.
— Incredibile! — esclamò la Ruota. — Assolutamente incredibile!
Mentre il pranzo protocollare si avvicinava alla fine, Anselm depose con forza sul lastrone il guscio che usava per bere, e assicurò agli altri ospiti: — Davvero notevole! Il ragazzo era là, dall’altra parte del mondo. Ma Jared è riuscito lo stesso a sentirlo. Come hai fatto, giovanotto?
Jared avrebbe preferito lasciar cadere l’argomento. S’era già trovato abbastanza a disagio quando tutti gli ospiti l’avevano tastato a turno per i dieci Tocchi tradizionali.
— C’è volta liscia dietro il cornicione — spiegò stancamente, — che amplifica gli echi del generatore centrale.
— Stupidaggini, ragazzo mio! È stata un’impresa stupefacente!
Tutt’intorno alla lastra si udirono dei mormoni pieni di rispetto.
Soltanto il consigliere Lorenz rise. — A giudicare dalle parole della Ruota, sarei quasi portato a sospettare che il nostro visitatore sia un Veggente.
Cadde un silenzio pieno di disagio. Jared poté sentire il sorriso di compiacimento del consigliere. — È stato notevole — insisté Anselm.
Nella conversazione si creò un attimo di pausa e Jared ne approfittò per sviare il discorso dalla sua persona. — Ho gradito molto i gamberi, ma la salamandra era davvero ottima. Non ho mai mangiato niente di simile.