— Ne sono certo! — si vantò Anselm. — E dobbiamo ringraziare la Sopravvissuta Bates per questo. Sopravvissuta, spieghi al nostro ospite come è riuscita a farlo.
Una donna tarchiata, che sedeva dall’altra parte del tavolo, iniziò a parlare. — Ho avuto l’idea che la carne sarebbe venuta più saporita se fossi riuscita ad evitare di immergerla direttamente nell’acqua bollente della sorgente. Allora ho provato a mettere i pezzi dentro qualche guscio chiuso ermeticamente e ad immergerli nel vapore. In questo modo ho ottenuto una cottura a secco della carne.
Al limite delle sue possibilità uditive, Jared sentì che Della stava ascoltando i suoi piccoli movimenti.
— La Sopravvissuta Bates era abituata a cucinare perfino meglio la salamandra — affermò Lorenz.
— Quando avevamo ancora il Grande Pozzo caldo — concluse la donna.
— Quando l’avevate ancora…? — domandò Jared, incuriosito.
— Si è asciugato un po’ di tempo fa, assieme ad un paio d’altri — spiegò Anselm. — Ma spero che riusciremo a farne a meno senza problemi.
Gli altri ospiti avevano cominciato ad allontanarsi verso le loro caverne… tutti tranne Della. Ma la ragazza continuava tuttora ad ignorare Jared.
La Ruota gli posò una mano sulla spalla, e gli sussurrò: — Buona fortuna, ragazzo mio! — E si diresse verso la sua abitazione.
Qualcuno fermò il generatore di echi, dando termine al periodo di attività, e Jared rimase seduto ad ascoltare il respiro regolare della ragazza. Casualmente iniziò a tamburellare con un polpastrello sul lastrone, studiando nel frattempo le impressioni riflesse, che mostravano le sopracciglia femminili corrugate di Della e le sue labbra piene strette per la tensione e la preoccupazione.
Le si avvicinò. — Dieci Tocchi?
Ci fu una brusca alterazione degli schemi sonici mentre la ragazza si voltava di scatto dall’altra parte. Tuttavia non profferì proteste contro la Familiarizzazione.
Le dita di Jared tracciarono dapprima il profilo di Della; poi verificarono la fermezza delle sue guance. In seguito passarono ad esaminare la sua strana capigliatura e le sue spalle dritte. La pelle era tiepida e liscia. La sua levigatezza era interrotta bruscamente dalla copertura delle spalline del vestito.
— Sono certa che mi riconoscerai, la prossima volta — affermò Della, tirandosi indietro.
Se doveva proprio affrontare un Connubio, decise Jared, poteva capitargli una compagna peggiore.
Aspettò il tocco delle dita di Della. Ma la ragazza non lo tastò a sua volta. Invece, scivolò via dalla panca e si avviò con aria casuale verso una grotta naturale, la cui cavità rifletteva il suono dei suoi passi. Il giovane la seguì.
— Come ci si sente — domandò infine la ragazza, — ad essere costretti al Connubio? — Le sue parole mostravano ben più d’una traccia di amara indignazione.
— Non me ne importa molto.
— E allora perché non rifiuti? — Si sedette su una sporgenza all’interno della piccola caverna.
Jared si fermò all’esterno, seguendo i particolari della cavità, definiti dalle parole risonanti di Della. — E perché non rifiuti tu?
— Non ho molta scelta. La Ruota ha preso la sua decisione.
— Sì, è dura. — L’atteggiamento della ragazza lasciava capire che riteneva l’intero accomodamento un’idea di Jared. Tuttavia il giovane pensò che in fondo, aveva ben diritto di essere indignata. Perciò aggiunse: — Immagino che però avrebbe potuto andarci peggio.
— Forse a te. Ma io avrei potuto scegliere fra almeno dieci uomini del Livello Superiore più di mio gradimento.
Jared ci restò molto male. — Come puoi dirlo? Non hai neppure voluto compiere i dieci Tocchi!
Della raccolse un sasso e lo lanciò. Cadde con un tonfo. Plunk.
— Non li ho chiesti — disse poi. — E non li voglio.
Il giovane si domandò se qualche sculacciata nel posto giusto non le avrebbe per caso raddolcito la lingua. — Non sono così sgradevole! Non mi puoi rifiutare in questo modo!
— Rifiutare… te? Per il Paradiso, no! — ribatté lei cinicamente. — Tu sei Jared Fenton del Livello Inferiore!
Lanciò un’altra pietra. Plunk.
— «Sento qualcosa su quel ripiano.» — Della motteggiò le sue parole precedenti. — «C’è un ragazzo disteso che ascolta i suoni del mondo.»
La ragazza gettò molti altri sassi mentre Jared teneva gli orecchi concentrati severamente su di lei. Le pietre caddero tutte con morbidi tonfi. Plunk. Plunk.
— Quella dimostrazione è stata un’idea di tuo zio — le fece presente.
Anziché rispondergli, Della continuò a lanciare pietre nell’acqua. Lo aveva messo sulla difensiva. E se Jared avesse risposto a tono, avrebbe soltanto dato l’impressione che era in favore del Connubio. Il che non poteva essere più lontano dal vero. Il Connubio e gli obblighi che avrebbe comportato avrebbero messo fine alla sua ricerca della Luce.
Della si alzò, e si avvicinò alla parete della grotta, dove un gruppo di stalattiti pendevano come aghi dal soffitto. Le sfiorò con delicatezza, e toni melodiosi riempirono la caverna di vibrante dolcezza. Era una musica intensa che cantava cose piacevoli piene di un significato tenero e profondo. Jared rimase emozionato di fronte alla sensibilità e al talento musicale della fanciulla, colpito dai forti contrasti che la musica metteva a nudo nel suo carattere.
Poi, d’un tratto, in un improvviso impeto tipico del suo temperamento, Della batté con forza sulle stalattiti, e si curvò a raccogliere un altro sasso. Fischiando nell’aria, il suo braccio si tese per gettare la pietra; poi si voltò e si allontanò con passo deciso fuori dalla grotta.
Plunk.
Jared, incuriosito, si mise a esplorare la piccola caverna in cerca della pozzanghera. Era rimasto perplesso perché non era riuscito ad individuare la morbidità liquida dell’acqua all’interno della cavità. Trovò la polla un attimo dopo. Era una sorgente profonda, quasi immobile, con una superficie non più larga di un palmo.
Eppure, a più di trenta passi di distanza, Della vi aveva buttato con indifferenza più di dieci pietre… centrandola in pieno ogni volta!
Durante la maggior parte della cerimonia del periodo seguente, Jared scoprì che i suoi pensieri tornavano con insistenza alla ragazza. Non era irritato tanto dalla sua arroganza, quanto dalla possibilità che la dimostrazione del lancio dei sassi potesse essere stata frutto di un calcolo premeditato. Aveva cercato puramente di sminuirlo? Oppure si era trattato sul serio di un fatto casuale come pareva? Comunque fosse, la sua capacità percettiva rimaneva inspiegata.
La Ruota Anselm gli si avvicinò sulla panca d’onore e gli diede una pacca sulla schiena. — Quel Drake è in gamba, non ti pare?
Jared dovette ammetterlo, per quanto ci fossero numerosi Sopravvissuti del Livello Inferiore in grado di colpire tre bersagli, su nove frecce lanciate.
Si concentrò sugli echi riflessi prodotti del generatore centrale, e ascoltò Drake che incoccava un’altra freccia. Un silenzio pieno d’ansia cadde nella galleria e Jared si sforzò invano d’individuare il respiro e il battito di Della.
La corda dell’arco di Drake risuonò, con un «twang», e la freccia partì sibilando. Ma il tonfo attutito dell’impatto rivelò che aveva mancato il bersaglio e si era invece infissa nel terreno.
Dopo un attimo, il segnapunti ufficiale gridò: — Due palmi a destra. Punteggio definitivo: tre su dieci.
Vi fu uno scroscio d’applausi.
— Buono, vero? — si gloriò Anselm.
Jared avvertì maggiormente il respiro di Lorenz, mentre il consigliere si rivolgeva verso di lui e gli diceva: — Credo tu sia ansioso di partecipare alle gare, vero?