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— E allora qual è l’alternativa? — chiese Laura.

— Smettere di scappare via — disse Tim. — E iniziare a correre verso.

— Il che significa…?

— Io ho trovato l’Uomo Grigio, e l’ho seguito — disse Tim.

Un nuovo silenzio riempì l’abitacolo.

— L’avevo già fatto — continuò Tim — quando eravamo bambini. Quando non sapevo che cosa volesse. Quando mi fidavo di lui. Vi ricordate quella notte nella gola…? La vecchia città costiera?

— Sì — disse Karen involontariamente.

— Be’ — disse Tim — è da quel posto che lui arriva.

Fino a lì c’era arrivata anche lei. Tim aggiunse: — È da lì che veniamo anche noi.

Lei si protese in avanti, pronta a negarlo.

— È l’ipotesi più sensata — disse Tim — che vi piaccia o no. Qualunque cosa siamo, l’Uomo Grigio è uno di noi. Da questo non si scappa. Noi possiamo fare quei trucchetti, e nessun altro al mondo lo può fare… tranne lui. Che cosa vi suggerisce questo?

— Che cos’hai scoperto? — chiese Laura con impazienza.

— Siamo parenti — disse Tim. — Siamo una famiglia. I rapporti sono un po’ strani, ma posso avvicinarmi abbastanza dicendo che… potreste considerarlo uno zio.

21

Michael ascoltò dallo zio la descrizione del mondo dell’Uomo Grigio con crescente interesse.

Era da lì che provenivano, ed era lì che erano stati creati. E quella era l’unica vera casa che avevano e che avrebbero avuto mai.

Non si trattava necessariamente di un buon posto. Era come un qualsiasi mondo; non nettamente buono o cattivo, ma un pochettino di entrambi. Non era un’utopia, ma chi crede nelle utopie? Bisognava prenderlo così com’era.

Ma c’erano alcune differenze là.

La storia si era svolta in maniera leggermente diversa. Roma e la Chiesa Romana dominavano ancora l’Europa; l’America si era guadagnata la sua indipendenza ed era diventata il rifugio dei Protestanti Europei. Non si chiamava Stati Uniti, ma Novus Ordo il nuovo ordine delle Americhe; una grande potenza economica e militare. Per due secoli Roma aveva invidiato e temuto il Novus Ordo, ma ora c’era una minaccia ben più grossa, proveniente dalle nazioni islamiche del Medio Oriente e dell’Africa.

Il Novus Ordo, una nazione eretica, si era dedicata a sperimentazioni o ricerche che scomodavano forze che la Chiesa non si azzardava a toccare. L’alchimia, la magia cabalistica, l’astrologia… era tutto molto diverso lì, ma molto reale. Erano gli americani che avevano scoperto per primi la possibilità di camminare attraverso i mondi, e che quella capacità poteva essere facilmente accessibile. Forse nel passato si era presentata per caso, un talento selvaggio in gente che non sospettava neanche di possederlo, che si ritrovava fuori dal mondo per sbaglio mentre sognava, o che lo usava per sfuggire alle famiglie o ai creditori. Ora era possibile identificare quelle persone, metterle assieme, e spingere la cosa al suo limite.

Non necessariamente come un’arma, (anche se quest’implicazione non era certo stata scartata) ma come una ricerca. Uno strumento per imparare.

È da lì che veniamo, disse la voce di Tim… o almeno, è da lì che vengono i nostri genitori.

I nostri veri genitori.

— E l’Uomo Grigio — disse Michael.

— Lui è un esperimento fallito — dichiarò Tim. — È malato.

— Ci sta dando la caccia — disse Karen. — Ci sta dando la caccia da quando siamo in vita. E ha ucciso i nostri genitori.

Camminarono sull’erba del promontorio; i tre adulti, e Michael.

— Anche la bambina sulla spiaggia — disse Michael. — L’ho visto. L’ha semplicemente spinta via… come uccidere un insetto.

— Non era programmato in quel modo — fece Tim a bassa voce.

— Per tutti questi anni — riprese Karen — ci ha dato la caccia, e qualche volta ci ha trovati… viene da pensare che se avesse avuto intenzione di ucciderci, l’avrebbe già fatto.

— Non capisco bene tutti i suoi scopi — disse Tim. — Ma forse uccidere noi non è tanto facile quanto uccidere gli altri. I nostri genitori si fidavano di lui. Era un fratello per loro, e di conseguenza li poteva avvicinare senza far nascere sospetti. Per noi non è mai stato così.

— Tranne che per te; tu ti fidavi — disse Laura.

Tim la guardò con un’espressione perplessa.

— Quella notte nella gola, nel vicolo. Tu gli hai parlato come se l’avessi già conosciuto. Se avesse voluto, Tim, ci avrebbe potuti uccidere in quel momento.

— Credo che volesse la nostra fiducia — disse Tim.

— Sembrava avere già la tua.

— Non gli ho più parlato dopo quella volta.

— E le cose che ci ha dato; quei giocattoli. Lo sai che mamma e papà li hanno ancora, nascosti in un cassetto? E le cose che ha detto. Ho riflettuto spesso su questo. Era come una maledizione, o un presagio, o qualcosa di simile.

— La sua follia.

— Ne sembri totalmente certo.

— Ho parlato a della gente.

— Gente di quel luogo… il Novus Ordo?

— Gente importante.

— Sei semplicemente entrato e hai fatto due chiacchiere?

— Ho detto loro chi ero.

— Ma di che cosa stiamo parlando, di un progetto militare di qualche genere?

— Un progetto di ricerca — disse Tim.

— E ti hanno lasciato venir via così?

— Hanno capito che non potevano fermarmi.

— E tu hai creduto a quello che ti hanno detto?

— Non avevo motivo di non crederlo.

Laura scosse il capo. — Se è vero — disse — allora vogliono qualcosa. Per forza. Proprio come l’Uomo Grigio vuole qualcosa.

— Ho parlato a un tale di nome Neumann — disse Tim. — Un vero essere umano in carne e ossa; non un mostro. Niente di sovrannaturale. Sta lavorando a quello che chiamano il Progetto Plenum. Certo, è logico che vogliano qualcosa da noi. Hanno bisogno del nostro aiuto. Così, in un certo senso, io sto portandovi questo messaggio. Ma Cristo, Laura, non è solo questo. Quella è casa nostra, lo capisci? È un luogo al quale possiamo appartenere. — La fissò con uno sguardo intenso. — Non ti manca questo? Non l’hai mai desiderato?

— Se quella è casa nostra — intervenne Karen pensando a quello che le aveva detto Willis — perché i nostri genitori se ne sono andati?

— Loro scappavano da Camminatore, non dal progetto.

— Ma se hai appena detto che si fidavano di lui. Che è così che li ha uccisi.

— Avevano paura di lui. Ma faceva sempre parte della famiglia. Gli volevano bene — diede un calcio a un sasso, che rotolò giù dalla discesa erbosa fino alla baia. — Ehi, succede, sapete? Che la gente ami chi vuol farle del male. È possibile.

Lasciarono Tim a un deposito degli autobus BART e tornarono in albergo. C’era tempo per parlare anche l’indomani. E intanto c’era parecchio su cui riflettere.

Laura ordinò da mangiare in camera, e Michael si sedette sulla poltrona grande accanto alla finestra, ignorando un tramezzino e strimpellando accordi che si sentivano appena con la Gibson che si era portato dietro per tutto il Paese. Ascoltando sua madre e sua zia che cercavano di capirci qualcosa, a Michael apparve abbastanza ovvio che la comparsa di Tim le aveva colte di sorpresa. Non era quello che si erano aspettate.

— Non sta dicendo la verità — disse Laura — o per lo meno, non tutta la verità.

— È passato tanto tempo — disse Karen. — È difficile giudicare.