Выбрать главу

Il cimitero era aperto al pubblico e Vera e la Neuberger vi si addentrarono senza attirare particolare attenzione. Anziché domandare dove fosse la 2015 si misero a percorrere il viale principale, orientandosi con l’andamento della numerazione delle fosse.

Quando furono all’altezza della tomba 1700 il cuore di Vera cominciò a galoppare. La consapevolezza di quanto stava accadendo cominciò a dominarla. Per un attimo si fermò, le gambe che non la reggevano, e la Neuberger, subito, fece il gesto di sorreggerla.

«Sto bene», disse Vera senza fiato e riprese a camminare.

Un altro tratto.

Superarono la fossa 1956.

Poi la 1987.

Vera accelerò.

Cominciò quasi a correre, ma la Neuberger la trattenne.

«Non si mostri troppo ansiosa», l’ammonì. «La gente ci vede.»

Apparve la tomba 2004, appena vicina al viale. Vera e la dottoressa si fermarono, poi cominciarono a camminare lentamente, lasciando il viale, tra i contrassegni delle tombe. Vera le contò senza neanche guardare i numeri.

La vide quando distavano di sei fosse.

Doveva essere la 2015.

Gli ultimi metri… e si fermarono davanti alla 2015. Poi guardarono la dicitura.

Vera arretrò, quasi svenendo, allorché lesse il nome: «LAURA ELLEN MCKAY».

«Chi è questa?» chiese la Neuberger, stupefatta al nome di McKay.

Vera strinse gli occhi, come se rivivesse tutto un passato. «È di Harry», sussurrò. Lacrime le filtrarono tra le palpebre chiuse. «Ne sono sicura», aggiunse. «Harry aveva una figlia illegittima nel Kansas. Era un segreto di famiglia. La madre era fuggita con la piccola e Harry non l’aveva mai più rivista. Almeno… almeno la madre le aveva lasciato assumere il nome di McKay.»

E quindi Vera volse le spalle alla tomba.

«Adesso è chiaro», disse la Neuberger annuendo cupamente, mentre la portata della demoniaca carneficina diveniva evidente. «Ned ha trovato la bambina e l’ha uccisa durante un viaggio nel Kansas, spingendola su un binario della ferrovia. Ha dovuto farlo perché lei portava il sangue di Harry e tutti i consanguinei dovevano morire.

«Ma da morta lei è diventata di nuovo figlia di Harry… e la protettrice di Annie. È diventato l’angelo custode della sorellastra che non aveva mai conosciuto. Ha salvato la discendenza di sangue che Ned e la sua setta volevano distruggere.»

Per due buoni minuti dopo la spiegazione della Neuberger Vera rimase quasi immobile. Rimase muta, preferendo restare perduta nei propri pensieri, nel proprio ricordo di tempi più felici. Ma poi si girò di nuovo e si avvicinò lentamente alla tomba. Si inginocchiò e spazzò via un po’ di terra accumulatasi sul piede dell’iscrizione.

E allora, ansimò, la gola serrata da un nodo.

C’era lì una scritta, incisa a mano, leggera, appena leggibile:

«La bambina deve morire, la bambina deve morire».

«Ned è riuscito in qualche modo a tracciare queste parole», disse la Neuberger. «Se non fosse stato per questa bambina le avrebbe tracciate anche sulla tomba di Annie.»

Vera si alzò e fissò per qualche istante il nome, laura ellen mckay. «Era una buona sorella», disse.

«Sì», rispose la Neuberger, «lo era.»

E uscirono dal cimitero.

FINE