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«Molto interessante», commentò Angela, che intanto stava analizzando il materiale della sicurezza sociale. «Tutti e cinque hanno fatto il militare, compresa Claudette Maurice. Che coincidenza.»

«Forse è per quello che hanno tutti i tatuaggi.»

Angela annuì. Le venne in mente il commento di Robert sui tatuaggi come rito di passaggio.

Più tardi interruppero il loro lavoro per far fare a Nikki gli esercizi respiratori e per metterla a letto, poi scesero nuovamente e trasportarono tutto il materiale nel salottino. A mano a mano che analizzavano i fogli, li accatastavano in cinque mucchi separati, uno per ognuno dei cinque dipendenti dell’ospedale.

«Mi aspettavo che a quest’ora Calhoun avesse già chiamato», osservò Angela. «Vorrei sapere la sua opinione su tutte queste informazioni, in particolare su quelle che riguardano Qyde Devonshire.»

«Calhoun è un tipo indipendente. Ci ha detto che avrebbe chiamato quando avesse avuto qualcosa da dirci.»

«Be’, allora lo chiamo io», disse Angela, «abbiamo noi qualcosa da dirgli.»

Provò a fare il numero, ma trovò la segreteria telefonica e non lasciò messaggi.

«Una delle cose che mi stupisce», disse David quando lei riattaccò, «è la frequenza con cui questa gente ha cambiato lavoro.»

Angela gli si avvicinò e osservò i dati della sicurezza sociale riguardanti Van Slyke.

«Guarda qua, è stato in marina per ventun mesi», fece notare al marito.

«E allora?»

«Non è strano? Pensavo che il periodo più breve che si potesse fare fosse di tre anni.»

«Non lo so.»

«Guardiamo il dossier di Devonshire», propose Angela, e passò in rassegna una delle cinque pile di fogli, finché trovò quello giusto. «Lui è rimasto per quattro anni e mezzo.»

«Mio Dio!» esclamò David, che intanto continuava le sue ricerche. «Senti un po’ qui: Joe Forbs ha dichiarato bancarotta tre volte. Ma come fa, allora, ad avere una carta di credito? Eppure ce l’ha. Ogni volta ha ottenuto una nuova carta di credito presso una banca diversa. Sconcertante.»

Verso le undici, David faticava a tenere gli occhi aperti. «Mi sa che vado a letto», dichiarò, abbandonando sul tavolo i fogli che aveva in mano.

«Speravo che lo dicessi», replicò Angela. «Anch’io sono esausta.»

Salirono al piano di sopra tenendosi a braccetto, soddisfatti di tutto quello che erano riusciti a fare in una giornata. Ma non avrebbero dormito così sodo, se avessero saputo quale vespaio stavano suscitando.

24

Domenica 31 ottobre

Halloween cominciò con un’alba tersa e frizzante, che decorò di incrostazioni di ghiaccio le zucche esposte sui davanzali e sulle verande. Nikki si svegliò sentendosi fisicamente bene e l’atmosfera festiva l’aiutò a sentirsi meglio anche moralmente. Era dall’inizio della settimana che Angela aveva messo da parte dolciumi e frutta per i bambini che sarebbero venuti a suonare alla porta.

Ormai aveva perso interesse ad andare in chiesa, non volendo più inserirsi nella comunità di Bartlet, e rifiutò anche l’idea di David di andare ugualmente a fare la prima colazione all’Iron Horse Inn.

Così rimasero a casa e, dopo colazione, Nikki cominciò a diventare irrequieta, perché avrebbe voluto anche lei andare in giro con gli altri bambini a chiedere dolci nelle case. Con quel freddo, però, sua madre non era per niente d’accordo e arrivarono a un compromesso: David andò in città a comprarle una zucca, mentre loro due preparavano la casa in modo da accogliere degnamente i bambini che sarebbero arrivati.

Riempirono fino all’orlo di cioccolatini una grossa insalatiera di vetro e la misero nell’ingresso, su un tavolino accanto alla porta, poi si misero a preparare decorazioni di carta colorata.

Angela, vedendo che la figlia era tutta presa dal lavoro, la lasciò per telefonare a Robert Scali.

«Sono contento che tu abbia chiamato», le disse lui. «Ho trovato altri dati finanziari, come ti avevo promesso.»

«Grazie, ma avrei un’altra richiesta da farti. Potresti arrivare ai dossier sul servizio militare?»

«Ehi, hai una bella pretesa! È molto più difficile introdursi nelle banche date militari. Penso che potrei ottenere un po’ d’informazioni generali, ma dubito di poter arrivare a dati riservati, a meno che l’ex collega di Peter sia in collegamento con il Pentagono, ma ne dubito.»

«Capisco.»

«Ma non arrediamoci subito. Adesso chiamo Peter e ti ritelefono entro pochi minuti.»

Angela ritornò da Nikki e vide che aveva ritagliato una grande luna arancione e ora stava per ritagliare la silhouette di una strega a cavalcioni di una scopa. Rimase ammirata e si chiese da chi avesse preso, perché né lei né David erano dotati di talento artistico.

David ritornò con una zucca enorme e Nikki ne fu elettrizzata. Coprirono il tavolo di cucina con fogli di giornale e poi padre e figlia la svuotarono all’interno per farla diventare una lanterna. Angela rimase a guardarli finché il telefono squillò. Era Robert.

«Brutte notizie», le comunico. «L’amica di Peter non ci può essere d’aiuto. Io però sono riuscito a ottenere qualche informazione fondamentale, te le manderò insieme a quelle finanziarie che ho avuto ieri sera. Dammi il tuo numero di fax.»

Angela si sentì quasi in colpa nel dirgli che non aveva fax.

«Ma ce l’hai un modem, attaccato al computer?» le chiese Robert.

«Non abbiamo nemmeno un computer, tranne quello che Nikki usa per i videogiochi», ammise Angela. «Ma troveremo un modo per avere quel materiale. Nel frattempo, puoi dirmi come mai Van Slyke è rimasto sotto le armi soltanto ventun mesi?»

Angela sentì un fruscio di fogli dall’altra parte del filo, poi di nuovo la voce di Robert: «Eccolo qui. Congedato per motivi di salute».

«Dice per cosa?»

«Purtroppo no, ma c’è un bel po’ di roba interessante, qui. Van Slyke ha frequentato la scuola per sommergibilisti di New London, nel Connecticut, e poi un corso sulla propulsione nucleare.»

«Che cosa c’è d’interessante?»

«Non è da tutti andare sui sottomarini. Lui ha prestato servizio sul Kamehameha, al largo di Guam.»

«E Devonshire che genere di lavoro svolgeva in marina?»

Dopo un altro sfogliare di pagine, Robert le rispose: «Addetto alla sanità. Ehi, ma guarda che coincidenza!»

«Che cosa?»

«Anche lui è stato congedato per motivi di salute. Considerata la storia dello stupro, avrei pensato che lo avessero buttato fuori per quello.»

«Questo mi suona ancora più interessante del fatto che Van Slyke stesse sui sottomarini», commentò Angela.

Ringraziò nuovamente Robert e ritornò in cucina, dove David e Nikki stavano dando il tocco finale alla faccia grottesca della lanterna.

«Quindi, tutti e due sono stati congedati per motivi medici?» chiese David quando lei gli ebbe riferito la telefonata. Sembrava preoccupato.

«Che cosa ne pensi?» domandò poi a Nikki, mentre facevano un passo indietro per rimirare il loro lavoro.

«Penso che sia splendida», rispose lei. «Ci possiamo mettere dentro una candela?»

«Certo.»

«Vorrei trovare una spiegazione per questi congedi», disse Angela.

«E io scommetto che ci riusciremo», replicò David. «Basta conoscere qualcuno che abbia accesso alle banche dati del servizio sanitario dell’esercito. Dovrebbero averlo registrato.»

«Sì, ma a chi si potrebbe chiedere?»

«Io avevo fatto amicizia con un medico che lavora all’ospedale militare di Boston.»

«Pensi che sarebbe disposto a farci un favore?»