«Ciò che vi volevo chiedere è se credete che queste due persone possano essere morte anche loro a causa delle radiazioni.»
«Se i sintomi erano gli stessi e si erano manifestati con la stessa intensità e nello stesso lasso di tempo, direi di sì.»
«È interessante», osservò Bradley. «Nessuno dei due soffriva di malattie potenzialmente mortali o di altri problemi medici, tranne quello acuto per cui erano stati ricoverati, ma entrambi avevano stipulato un’assicurazione sulla vita di diversi milioni di dollari, di cui l’ospedale era il beneficiario.»
«Non c’è da stupirsi che il dottor Portland fosse depresso», commentò Angela.
«Volete fare qualche commento?»
«Se sono stati sottoposti a radiazioni», disse David, «allora la motivazione era ancora più direttamente economica che negli altri casi e questo renderebbe le nostre affermazioni più convincenti.»
«Se i loro corpi venissero riesumati, sarebbe possibile determinare inequivocabilmente se sono morti per le radiazioni oppure no?»
«Non credo», rispose Angela. «Il massimo che si potrebbe affermare sarebbe che i resti potrebbero corrispondere a un’esposizione alle radiazioni.»
«Un’ultima domanda. Adesso siete felici?»
«Non credo che noi oseremmo porci questa domanda», rispose David. «Di certo, siamo più felici di qualche mese fa e siamo contenti di lavorare. Siamo anche sollevati nel vedere che Nikki sta bene.»
«Dopo tutto quello che abbiamo passato, mi ci vorrà un po’, prima di riuscire a lasciarmi tutto dietro le spalle», aggiunse Angela.
«Io penso che siamo felici», intervenne Nikki. «Fra un po’ avrò un fratellino. Avremo un bambino.»
Bradley sollevò le sopracciglia. «È vero?» chiese.
«Se Dio vorrà», rispose David.
Angela si limitò a sorridere.