Выбрать главу

«Le Cronache? I pericoli? Che cos’è l’Intervallo?»

«L’Intervallo è il periodo in cui la Stella Rossa non passa abbastanza vicina a Pern per eccitare i Fili. Le Cronache dicono che trascorrono circa duecento Giri, prima che la Stella Rossa si avvicini di nuovo. F’lar calcola che sia passato un tempo più o meno doppio, da quando caddero gli ultimi Fili.»

Lessa lanciò un’occhiata carica d’apprensione verso oriente. F’nor annuì con aria solenne.

«Sì, ed è abbastanza facile dimenticare la paura e la prudenza, in quattrocento anni. R’gul è un buon combattente e un buon comandante di squadrone, ma deve vedere e toccare e odorare il pericolo prima di ammetterne l’esistenza. Oh, ha imparato tutte le Leggi e tutte le Tradizioni, ma non le ha mai capite veramente, non le ha mai sentite come parte di sé. Non come le sente F’lar o come ho imparato a sentirle io,» aggiunse in tono di sfida, vedendo l’espressione scettica di Lessa. Socchiuse gli occhi e le puntò contro un dito accusatore. «E neppure come le senti tu… solo, tu non sai il perché.»

Lessa arretrò, non da F’nor ma dalla minaccia che sapeva esistere, anche se non sapeva perché vi credesse.

«Sin dal momento in cui F’lar compì lo Schema di Apprendimento di Mnementh, F’lon incominciò a prepararlo perché prendesse il suo posto. Ma poi F’lon si fece ammazzare in quella ridicola rissa.» Un’espressione fatta di collera, di rimpianto e d’irritazione passò sul volto di F’nor. Lessa si rese conto, soltanto allora, che quell’uomo stava parlando del proprio padre. «F’lar era troppo giovane, e prima che qualcun altro potesse intervenire, R’gul spinse Hath al volo nuziale con Nemorth, e noi fummo costretti ad aspettare. Ma R’gul non riuscì a vincere il dolore di Jora per la morte di F’ion, e lei decadde molto rapidamente. E interpretò nel modo sbagliato il piano con cui F’ion contava di farci superare l’ultima parte dell’Intervallo. Credette che avesse progettato di isolarci. Di conseguenza…» F’nor alzò le spalle, significativamente. «Il Weyr ha continuato a perdere prestigio, per tutto questo tempo.»

«Il tempo, il tempo, il tempo!» ribatté Lessa. «È sempre il momento sbagliato. Quando verrà il momento giusto?»

«Ascoltami.» Le parole decise di F’nor interruppero la sua tirata, come se lui l’avesse afferrata e scrollata. Non aveva mai sospettato che F’nor sapesse essere tanto energico. Lo guardò con accresciuto rispetto.

«Ramoth è adulta, ormai, pronta per il suo primo volo nuziale. Quando volerà, tutti i bronzei s’innalzeranno per raggiungerla. Non è sempre il più forte che conquista la regina. Qualche volta è quello che tutto il Weyr desidera vedere vincitore.» Pronunciò quelle parole lentamente, chiaramente. «È per questo che R’gul riuscì a fare in modo che Hath fosse il compagno di Nemorth nel volo nuziale. Gli altri dragonieri volevano R’gul. Non avrebbero tollerato come Comandante del Weyr un ragazzo di diciannove anni, anche se era figlio di F’lon. Per questo Hath conquistò Nemorth. E i dragonieri ebbero R’gul. Ebbero ciò che volevano! E guarda cos’hanno ottenuto!» Ebbe un gesto sprezzante, che abbracciava tutto lo squallido Weyr.

«È troppo tardi, è troppo tardi,» gemette Lessa: adesso comprendeva molte cose anche troppo bene… e troppo tardi.

«Forse sì, grazie a te che hai spinto K’net alle scorrerie incontrollate,» rispose F’nor, cinicamente. «Non avevi bisogno di lui, sai. Il nostro squadrone provvedeva già a questo, senza far chiasso. Ma quando è incominciata ad arrivare roba in eccedenza, abbiamo interrotto le operazioni. Troppa e troppo presto, perché i Signori delle Fortezze stanno diventando abbastanza impudenti da passare alle rappresaglie. Pensa, Lessa di Pern,» e F’nor si piegò su di lei con un sorriso amaro, «pensa quale sarà la reazione di R’gul. Di questo non avevi tenuto conto, vero? Pensa, adesso, a quello che farà quando i Signori delle Fortezze verranno qui, bene armati, a chiedere soddisfazione!»

Lessa chiuse gli occhi, atterrita dalla scena che immaginava anche troppo chiaramente. Si afferrò al bracciolo della sedia, vi si lasciò cadere, disfatta al pensiero di avere sbagliato tutti i calcoli. Superba e sicura di sé perché era riuscita a provocare la morte dell’altezzoso Fax, adesso stava per causare la rovina del Weyr.

All’improvviso si udì un frastuono, come se metà degli occupanti del Weyr corresse lungo la galleria che saliva dal cornicione. Lessa sentì i draghi scambiarsi richiami eccitati: era la prima manifestazione intensa, da parte loro, dopo più di due mesi.

Balzò in piedi, sbigottita. F’lar non era riuscito a intercettare K’net? Oppure K’net, sfortunatamente, era stato catturato dai Signori? Corse insieme a F’nor nella camera della regina.

Non furono F’lar e K’net e uno o più Signori furibondi, a entrare. Era R’guclass="underline" il viso solitamente cauto era alterato, gli occhi spalancati per l’agitazione. Sul cornicione esterno, Hath ricominciò a gridare, suscitando le risposte degli altri draghi. R’gul lanciò un’occhiata rapida a Ramoth, che continuava a dormire. Quando si avvicinò a Lessa, nei suoi occhi c’era un freddo calcolo. In quel momento entrò D’nol, a corsa pazza, allacciandosi in fretta le fibbie della tunica. Dietro di lui arrivarono S’lan, S’lel, T’bor, che avanzarono verso Lessa, in un semicerchio irregolare.

R’gul si fece avanti, le braccia protese come se volesse abbracciarla. Prima che Lessa avesse il tempo di indietreggiare, perché nell’espressione di quell’uomo c’era qualcosa che le ripugnava, F’nor si portò svelto al suo fianco e R’gul, irritato, riabbassò le braccia.

«Hath sta bevendo il sangue della sua preda?» chiese cupo il cavaliere marrone.

«E anche Binth e Orth,» proruppe T’bor, gli occhi accesi della strana febbre che sembrava divorare tutti i dragonieri.

Ramoth si agitò irrequieta, e tutti s’interruppero per osservarla, attentamente.

«Bevono il sangue?» esclamò Lessa: era sorpresa, ma sapeva che quell’annuncio aveva un significato particolare.

«Richiamate K’net e F’lar,» ordinò F’nor, in tono più autorevole di quanto si addicesse a un cavaliere marrone, in presenza di dragonieri.

La risata di R’gul risuonò, sgradevole.

«Nessuno sa dove siano andati.»

D’nol fece per protestare, ma R’gul l’interruppe con un gesto rabbioso.

«Non provartici, R’gul,» disse F’nor, in tono di gelida minaccia.

Ebbene, Lessa ci si sarebbe provata. Il suo appello frenetico a Mnementh e a Piyanth ottenne una fievole risposta Poi vi fu un vuoto completo, là dove era stato Mnementh.

«Si sveglierà,» stava dicendo R’gul, fissando Lessa negli occhi. «Si sveglierà di cattivo umore. Devi permetterle soltanto di bere il sangue della sua preda. Ti avverto che resisterà. Se non riuscirai a trattenerla, s’ingozzerà e non potrà volare.»

«È il volo nuziale,» scattò F’nor, la voce resa tagliente da una furia fredda e disperata.

«È il volo nuziale, l’accoppiamento con il drago bronzeo che riuscirà ad afferrarla,» continuò R’gul, con voce esultante.

È felice che F’lar non sia qui, pensò Lessa, comprendendo.

«Più il volo è lungo, e migliore è la covata. E Ramoth non può volare bene e non può salire in alto se si rimpinza di carne pesante. Non deve ingozzarsi. Devi permetterle soltanto di bere il sangue della preda. Hai capito?»

«Sì, R’gul,» disse Lessa. «Capisco. Una volta tanto ti capisco anche troppo bene. F’lar e K’net non sono qui.» La sua voce assunse un tono stridulo. «Ma Ramoth non compirà mai il volo nuziale con Hath, anche se per impedirlo dovessi portarla in mezzo.»