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«Ma so farlo anch’io!» protestò Lessa.

Lentamente, come se fosse incapace di credere alle proprie orecchie, F’lar si voltò verso Lessa.

«Che cosa hai detto?»

«Ho detto che posso parlare con tutti i draghi del Weyr.»

Senza distogliere lo sguardo da lei, sbattendo le palpebre sbalordito, F’lar si lasciò cadere sul piano della tavola.

«Da quanto tempo,» riuscì a chiedere, «possiedi questa particolare facoltà?»

Qualcosa, nel suo tono e nel suo atteggiamento, fece arrossire e balbettare Lessa come un ragazzino colpevole.

«Io… io ho sempre potuto farlo. Cominciando con il wher da guardia di Ruatha.» Con un gesto indeciso della mano indicò la direzione della Fortezza. «E a Ruatha ho parlato con Mnementh. E… e quando sono arrivata qui, mi sono accorta che riuscivo a…» La voce le si spezzò, davanti allo sguardo accusatore degli occhi freddi e duri di F’lar. Era uno sguardo accusatore e, peggio, sprezzante.

«Mi pareva che avessi accettato di aiutarmi, di credere in me.»

«Mi dispiace veramente, F’lar. Non ho mai pensato che potesse servire a qualcosa, ma…»

F’lar balzò in piedi, gli occhi lampeggianti d’irritazione.

«La sola cosa che non riuscivo a immaginare era il modo per dare direttive agli squadroni e per tenere i contatti con il Weyr durante un attacco, per assicurarmi viveri e pietre focaie in tempo. E tu… tu hai continuato a startene zitta, per dispetto, a nascondermi il…»

«Io NON l’ho fatto per dispetto!» gridò Lessa. «Ho detto che mi dispiace. È vero, mi dispiace. Ma tu hai la pessima abitudine di tenere per te i tuoi segreti. Come potevo sapere che non ne fossi capace anche tu, di fare quello che faccio io? Tu sei F’lar, il Comandante del Weyr; tu puoi fare qualunque cosa Ma sei quasi peggio di R’gul, perché non mi dici mai neppure metà delle cose che dovrei sapere…»

F’lar l’afferrò, la scosse, fino a quando la voce incollerita di lei tacque.

«Basta così. Non possiamo sprecare il tempo a litigare come bambini.» Poi spalancò gli occhi e schiuse le labbra. «Sprecare il tempo? Ci sono!»

«Andare in mezzo nel tempo?» ansimò Lessa.

«In mezzo nel tempo!»

F’nor era completamente disorientato.

«Di cosa state parlando, voi due?»

«I Fili hanno incominciato a cadere all’alba a Nerat,» disse F’lar, gli occhi scintillanti, il tono sicuro.

F’nor si sentì congelare le viscere per l’apprensione. All’alba a Nerat? Le foreste pluviali sarebbero state distrutte. Sentì l’ondata di adrenalina scorrergli nel sangue, al pensiero di quel pericolo.

«Quindi torneremo indietro laggiù, in mezzo nel tempo, e saremo là quando i Fili cominceranno a cadere, due ore fa. F’nor, i draghi possono andare non solo dove, ma anche quando vogliamo noi.»

«Dove? Quando?» ripeté F’nor, sbigottito. «Potrebbe essere molto pericoloso.»

«Sì, ma oggi questo salverà Nerat. E adesso, Lessa,» F’lar le diede un’altra scrollata, in un gesto fatto di orgoglio e di affetto, «ordina che escano tutti i draghi, giovani e vecchi, tutti quelli in grado di volare. Digli di caricarsi al massimo di sacchi di pietre focaie. Non so se puoi parlare attraverso il tempo…»

«Il mio sogno, stamattina…»

«Forse. Ma adesso sveglia il Weyr.» F’lar girò su se stesso, rivolgendosi a F’nor. «Se i Fili stanno cadendo… se cadevano a Nerat all’alba, cioè, cadranno su Keroon e su Ista in questo momento, perché sono in quella zona oraria. Porta due squadroni a Keroon. Dai l’allarme a quelli delle pianure, di loro di cominciare ad accendere i fuochi nelle fosse. Porta con te alcuni giovani e mandali a Igen e a Ista. Quelle Fortezze non corrono un pericolo immediato come Keroon. Ti manderò rinforzi appena mi sarà possibile. E… tieni Canth in contatto continuo con Lessa.»

Batté una mano sulla spalla del fratello e lo congedò. Il cavaliere marrone era troppo abituato a prendere ordini per mettersi a discutere.

«Mnementh dice che R’gul è l’ufficiale di guardia e vuole sapere,» cominciò Lessa.

«Andiamo, ragazza,» disse F’lar, gli occhi scintillanti. Raccattò le sue carte, sospingendo Lessa verso la scala.

Arrivarono nella sala nello stesso momento in cui entrava R’gul, in compagnia di T’sum. R’gul stava brontolando sottovoce per protestare contro quelle convocazioni impreviste.

«Hath mi ha detto di presentarmi a rapporto,» disse, lamentosamente. «Che bella cosa, quando il tuo drago…»

«R’gul, T’sum, preparate i vostri squadroni. Armatevi con tutte le pietre focaie che possono trasportare, e radunateli al di sopra della Pietra della Stella. Vi raggiungerò fra pochi minuti. Andiamo a Nerat all’alba.»

«A Nerat? Io sono ufficiale di guardia, non del servizio di pattugliamento…»

«Non si tratta di un pattugliamento,» l’interruppe F’lar.

«Ma,» interruppe T’sum, spalancando gli occhi. «A Nerat l’alba è stata due ore fa, come da noi.»

«Ed è proprio quello, il tempo in cui andiamo, cavaliere marrone. Abbiamo scoperto che i draghi possono andare in mezzo da un luogo all’altro temporalmente e non solo geograficamente. All’alba, i Fili sono caduti su Nerat. Noi torneremo indietro, in mezzo nel tempo, per cancellarli dal cielo.»

F’lar non badò a R’gul, che stava balbettando una richiesta di spiegazioni. T’sum, comunque, si affrettò ad afferrare sacchi di pietre focaie e corse verso il cornicione dove lo stava aspettando il suo Munth.

«Svegliati, vecchio sciocco,» disse Lessa a R’gul, in tono irascibile. «I Fili stanno cadendo. Avevi torto. Adesso comportati da dragoniere. Oppure va’ in mezzo e restaci!»

Ramoth, risvegliata dagli allarmi, sospinse R’gul con la testa colossale, e l’ex Comandante del Weyr si riscosse dallo shock momentaneo. Senza aggiungere una parola, seguì T’sum lungo la galleria.

F’lar aveva indossato la pesante tunica di pelle di wher e si stava infilando gli stivali da volo.

«Lessa, trasmetti messaggi a tutte le Fortezze. Ora, questo attacco cesserà tra quattro ore circa. Quindi il punto più occidentale che può raggiungere è Ista. Ma voglio che siano avvertite tutte le Fortezze e tutte le Arti.»

Lei annuì, fissandolo intenta per non perdere neppure una parola.

«Fortunatamente, la Stella Rossa sta appena iniziando il Passaggio, quindi per qualche giorno non avremo da preoccuparci per altri attacchi. Calcolerò il momento del prossimo al mio ritorno.

«Adesso, avverti Manora che organizzi le sue donne. Avremo bisogno di secchi e secchi di unguento. I draghi verranno avvolti dai Fili, e soffriranno molto. Una cosa importante: se succede qualcosa, dovrai aspettare che un bronzeo abbia almeno un anno per accompagnare Ramoth nel volo nuziale…»

«Nessuno accompagnerà Ramoth nel volo nuziale, tranne Mnementh,» gridò lei, con gli occhi che scintillavano.

F’lar la strinse a sé, premendole \ la bocca sulla bocca come per portare con sé tutta la dolcezza e tutta la forza di lei. La lasciò andare così bruscamente che Lessa indietreggiò vacillando contro la testa abbassata di Ramoth. Si aggrappò per un attimo alla sua regina, per cercare sostegno e sicurezza.

Cioè, se Mnementh riesce ad acchiapparmi, la corresse Ramoth, in tono soddisfatto. 

Ruotate e giratevi, o sanguinate e bruciatevi. Volate in mezzo, azzurri e verdi. Libratevi e tuffatevi, bronzei e marroni. I dragonieri devono volare quando i Fili sono in cielo.